In casetta

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La casetta, vista da fuori, sembra grande con il rivestimento in assi di legno gialle e il pianerottolo con assi scure con un'amaca e un tavolino con due sedie grandi. Dentro invece non è molto spaziosa, ma ha tutte le comodità. Al piano di sotto ci sono i letti dei ragazzi con armadi e comodini, il bagno e una stanzetta con un piccolo fornello semmai volessimo cucinare noi qualcosa, ma ne dubito fortemente. So cucinare, ma livelli base come la pasta e carne. Non stile Masterchef, ma nemmeno scadenti da andare all'ospedale. Al piano di sopra solo il mio letto, comodino, armadio e bagno personale. Le pareti sono ricoperte da una carta da parati neutra mentre il pavimento in legno. Devo dire che mi aspettavo di peggio ad essere sincera. Certo non la villa con servitù annesse, ma non avendoli mai avuti non ne ho tanta necessità.

"Un po' piccolo come spazio per tutti e 4, ma ci possiamo adattare dai" Afferma Nate appoggiando la custodia della sua chitarra e piano alla parete vicino al suo letto situato difronte agli altri due.

"Tu invece già hai scelto il tuo letto eh, vabbe io prenderò questo vicino alla porta mentre Nico l'altro." Dice Scott appoggiando le sue custodie come ha fatto Nate con le sue. Nico ha portato la sua batteria, infatti è sceso anche l'autista del pullman per dargli una mano. Loro non si separerebbero dai loro strumenti, nemmeno durante questi giorni appunto. Ogni momento d'ispirazione deve essere sfruttato e senza strumenti si troverebbero a mani vuote. Ognuno di noi ha un proprio quaderno con i suoi testi e idee all'interno che leggiamo raramente tra noi essendo molto personali. La musica è questo. Far esplorare a chi ascolta, l'intimità del musicista con i suoi pregi e difetti. Noi dobbiamo trasmettere i veri noi e non le apparenze. Ricordatevi sempre: siate voi stessi sempre.

"Quella che è andata meglio è Luna, solo lei di sopra. Almeno non la sentiremo russare durante la notte." Ride Nico coinvolgendo gli altri nella stanza. Io per risposta gli do uno schiaffetto sulla spalla.

"Hey non russo, guardati te invece che sei una roccia mentre dormi e per svegliarti, nemmeno buttandoti giù ci riusciremo" Dico riempiendolo di schiaffetti finché non si allontana con un basta e le mani alzate "Scherzavo tranquilla, anzi se hai problemi a dormire sola facciamo a cambio o dormi con noi." Mi dice con una faccia dolce. Lo abbraccio con un grazie. Gli altri si uniscono a noi.

"Vi voglio bene ragazzi, siete come dei fratelli per me. Grazie a voi per aver fatto avverare il mio sogno." Dico quasi emozionata guardando uno ad uno.

"Luna grazie a te, sei stata la chiave per il nostro successo. Senza di te forse staremo provando ancora nel mio garage, con un gruppo ristretto di fan e senza speranze. Invece guardaci. Stiamo viaggiando, registrando album e soprattutto ci stiamo divertendo a fare quello che ci piace. Suonare e cantare. Ti vogliamo bene anche noi." Conclude Nate riabbracciandoci.

Ormai si è fatta sera, quindi mangiamo dei panini trovati nella dispensa nella piccola cucina e andiamo a dormire. Sono molto emozionata per il giorno dopo, conosceremo le persone del luogo sperando siano simpatiche, ma soprattutto devo iniziare a pensare a quella canzone, ormai diventata un incubo.

Amore fino all'ultima notaWhere stories live. Discover now