Stargirl

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📅-3 mesi ed 1 settimana

📢Mikael

Sono le due di notte, Isabelle ormai dorme da un po'.
Si è addormentata presto, come è comprensibile che sia, dopo ciò che è successo.
Io non riesco a smettere di pensare.
Ho fatto il prima che potessi, dopo che Grace mi ha chiamato, ma comunque non è bastato. Per questo l'idea di non essere stato abbastanza presente mi assilla.
Quando sono arrivato davanti al palazzo, sono entrato di corsa e, chiedendo alla guardia, mi ha detto di aver visto la ragazza che gli ho descritto, uscire con un uomo.
Uno che non sembrava raccomandabile. Il fatto che non li abbia fermati non rimarrà nel dimenticatoio.
Mi ha anche detto che non erano usciti da molto.
Sono uscito ed ho sentito dei rumori, li ho seguiti e l'immagine di lei...le mani di quel bastardo sul suo collo, le vene delle sue braccia che non lasciavano dubbi sul fatto che stesse applicando una determinata forza nello stringere.
Porto gli occhi proprio su quel punto e lentamente, per evitare che si svegli, faccio spostare le ciocche di capelli.
Rimango a fissare quel rossore per un po', pensando ancora ai mille modi diversi per torturare Bennett.
Sicuramente la sua sarà una morte molto più lenta del previsto.

Sono le cinque del mattino, non ho chiuso occhio, non ci sono riuscito.
Volevo essere sicuro che non si sentisse male durante la notte, che non si svegliasse in preda agli incubi.
Quando si sveglierà farò finta di essermi svegliato prima di lei. Non deve sapere che non ho dormito.
Verso le quattro si è mossa da sola, arrampicandosi fino ad essere completamente sopra di me.
Questo non ha aiutato il mio intento di provare ad addormentarmi. Ci ho provato, diverse volte a dormire.
Chiudevo gli occhi ma rivedevo l'immagine di lei e del suo viso. Sono convinto che sarebbero bastati solo pochi altri secondi per ucciderla. Secondi.
Continuo a passarle le dita sul braccio, cosa che mi tiene fermo qui, in questa stanza, invece che farmi andare di corsa da Bennett per strappagli gli organi con le mani. E forse lo fa anche il suo profumo che impregna i miei vestiti ed anche le mie lenzuola. Probabilmente starà già girando per tutta la stanza, ma se con le altre era una cosa insopportabile, il suo profumo che mi ricorda i fiori è una compagnia piacevole.
Lei emette un piccolo verso e si muove, io rimango in allerta, temendo che sia l'inizio di un incubo. Invece non lo è.
Ancora nel sonno più profondo mi stringe di più e poggia una mano sul mio petto.
Sento di nuovo quelle sensazioni, quelle che pensavo che dopo Crystal e il tradimento non avrei più provato, solo che sono più forti.
La cosa che mi manda fuori di testa è il fatto che Isabelle la conosco da molto meno tempo. Dovrei sentirmi spaventato da un sentimento del genere, eppure non lo sono. Non tanto quanto dovrei. E se da una parte temo questo sentimento, dall'altra ne sono attratto proprio perché mi da sollievo sapere che quella parte di me non è completamente morta.
Poggio nuovamente la testa sul cuscino e rimango a fissare il soffitto.

Sono passate altre tre ore, sono le otto passate del mattino ed aspetto solo che lei si svegli.
Nel mentre ho pensato a come occuparle la giornata. Non voglio pensi a ciò che è successo.
Nella mia lista? Il primo posto lo prende un pranzo con i fiocchi. Non esiste che mio fratello l'abbia portata fuori a pranzo prima di me, ma visto che l'ha fatto, dovrò superarlo in impegno.
Poi ho pensato di iniziare le lezioni per insegnarle a maneggiare le armi. Piano piano arriveremo anche a sparare, se lei vorrà.
Ho pensato anche ad altre cose, ma prima che si svegli cerco di scivolare via dal suo abbraccio perché mi sono appena ricordato dei biscotti alla cannella. Uno dei ricordi che ha della madre, ed anche una delle tradizioni che vorrei facessero parte anche della nostra famiglia.
Quando riesco ad alzarmi dal letto senza svegliarla mi preparo velocemente indossando solo dei Jeans chiari un po' Over, una felpa ed un giaccone.
Infilo un paio di sneakers e poi afferro portafogli e chiavi di casa.
Mi avvicino di nuovo al letto, controllo che dorma ancora e quando ne sono sicuro le lascio un bacio sulla testa ed esco dalla stanza.
Come mio solito, prendo la mia Lamborghini e parcheggio, dieci minuti dopo, davanti al cafè più buono della città.
È un po' distante da casa ma è il migliore e so per certo che qui tutto viene prodotto in casa, anche gli amati biscotti alla cannella della ragazzina.

A T E L O P H O B I AWhere stories live. Discover now