Everything will be ok

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📢Isabelle

Sono le 9.30 del mattino ed io, un po' frastornata dagli ultimi antidolorifici presi a causa dei punti, sto preparando la borsa.
Non mi accorgo che la porta dietro di me viene aperta e che da essa entra Grace.
Alla fine andrò da lei, Mikael ancora non lo sa.
Ieri sera è andato via dopo quel suo silenzio particolarmente loquace ed io non gli ho detto che avrei comunque fatto di testa mia.

"Lascia. Ti aiuto" mi dice lei, sussurrando.
Sa già che ieri è stato qui, che abbiamo parlato e che se ne è andato. È stata la prima che mi è venuta in mente, al momento l'unica.
"Oggi pomeriggio verrà qui a prendermi" le ricordo
"Tranquilla. Ci penseremo io e Samael a parlarci. Ti lasciamo a casa, da me. Nel frattempo andiamo a recuperare le tue cose e gli diciamo che sei già uscita e che sei già da me, a quel punto non potrà fare molto"
"A parte prendersela con voi. Non posso farvi affrontare un mio problema, non è giusto"
"Samael è suo fratello, saprà tenerlo a bada" minimizza Grace.
Mi guarda negli occhi, mi sorride e poi parla
"Sei pronta?" Sembra eccitatissima all'idea di passare del tempo noi da sole a casa.
"Si" io sono un po' più contenuta.
"Ti sembrerò esagerata ma nessuno si è mai avvicinato abbastanza a me da poter avere un'amicizia reale, autentica. Non ho mai avuto un'amica a cui chiedere di passare una notte assieme, figurati vivere con me"
"Mi dispiace. Nemmeno io ho mai avuto nessuno. Sentivano il mio cognome e scappavano via" sminuisco il tutto con un'alzata di spalle.
"Beh, io non vengo da una famiglia grande ed influente come la tua, ma siamo sempre stati molto vicini agli Harrison, quindi questo incuteva timore. Oppure si avvicinavano a me per puntare loro, alla fine ho smesso di fidarmi di chiunque. Dopo c'è stato Samael e con lui tutti i suoi fratelli"
"Perché non ti sei trasferita con loro, come hanno fatto fare a me? Sono sicura che nel tuo caso sarebbe stato diverso, più piacevole"
Lei mi sorride "Me lo aveva chiesto, ne abbiamo parlato ed abbiamo anche deciso che, una volta sposati vorremmo vivere da soli. Vorremmo una casa un po' più piccolina, ma comprensiva di qualche camera in più per eventuali figli. Quindi non avrebbe avuto senso, per me, trasferirmi così tante volte. Abbiamo deciso di aspettare, ma cerchiamo comunque di passare tanto tempo insieme. Certe volte poi è capitato che mi fermassi a dormire"
Io sono rimasta ferma ad un particolare "Vorreste dei figli?"
"Uh. Si! Assolutamente. Più di uno, entrambi" ride "io sono figlia unica e mi è sempre mancata una figura fraterna, lui invece ne ha parecchi e sa come possa essere bello avere dei fratelli."
Mi viene da piangere perché quello che hanno loro io non lo avrò mai.
"È una bella cosa" non dovrei essere invidiosa, eppure...
"Vedrai che troverete il modo per andare d'accordo. Secondo me insieme stareste benissimo"
"Non sarà il nostro caso, Grace. Siamo troppo diversi, non riusciamo mai a trovare un punto di incontro. Non saremmo una bella coppia, e scommetto che in quanto genitori saremmo fallimentari. Non è mai un bene far nascere un bambino in una relazione del genere"
"Dovete solo imparare a conoscervi. Se posso darti un consiglio: lui non è ciò che vuole dare a vedere. Lo fa per proteggersi, per non soffrire e per non far avvicinare a se le persone sbagliate. Ha avuto delle  relazioni che puntavano solo ai soldi, non è facile per lui aprirsi all'idea dell'amore. Devi solo rimanere e dimostrargli che, nel momento in cui ti dovessi innamorare di lui, lo ameresti solo perché è Mikael e non un Harrison."
"Non lo so Grace"
"Non hai negato però"
"Cosa?"
"Non hai negato il fatto che potresti innamorarti di lui" divento subito rossa. All'istante. BOOM! Un pomodoro.
"Non l'ho negato perché alcune volte fa cose che mi fanno pensare che potrebbero portare ad un...qualcosa, almeno da parte mia. Ma è bravissimo a buttare tutto all'aria in pochissimi secondi"
"Non è facile, lo so. Io inizialmente con Samael litigavo ogni giorno, più volte al giorno" fa una pausa ed un sorriso "sai chi era il mio confidente? Quello a cui vomitavo tutta la frustrazione per Samael?" Io scuoto la testa "Proprio il tuo futuro marito. Mikael ci ha aiutato tantissimo, probabilmente se non fosse per lui io avrei abbandonato ed ora non starei insieme all'amore della mia vita"
Rimango un po' a bocca aperta. Nel frattempo siamo arrivate alla macchina.
Lasciamo le borse per un secondo a terra, per aprire lo sportello del portabagagli della Range Rover nera lucida.
"Ciao Isabelle" la voce proviene dai sedili avanti, è Samael
"Ciao Samael" finiamo di sistemare le borse ed io mi dirigo agli sportelli anteriori per prendere posto. "Grazie ancora per tutto" gli dico una volta salita.
"Non ti preoccupare" e se anche il fratello fosse come lui? Insomma, all'inizio anche lui mi sembrava uno stronzo, poi però...in questi giorni non mi ha mai detto di no una volta, è rimasto con me dopo che mi hanno sparato e si è preoccupato di tenermi sveglia, è stato carino con me e non mi ha mai fatto pesare nulla.
"Ti ha detto Grace che andremo direttamente a casa sua?" Nel mentre accende la macchina.
"Si mi ha già detto tutto. Non litigate per me però. Se sarà troppo incazzato posso tornare a casa."
"Non ti preoccupare Izy, mio fratello lo conosco bene e so come prenderlo per fargli capire le cose"
"Si ma se litigate per colpa mia mi dispiace" il mio tono è quello di una bambina.
"Non ti preoccupare, ci penso io" mi sorride dallo specchietto retrovisore.

A T E L O P H O B I AWhere stories live. Discover now