𝓿𝓮𝓲𝓷𝓽𝓲𝓼𝓮𝓲𝓼

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Iniziammo a correre tra la gente, intanto che molti notandomi mi fecero gli auguri e provai a ringraziarli ma invano visto che era Camilo a guidarmi nella corsa.

Appena arrivammo all'entrata della Casita, c'era Luisa che trasportava i carri e i muli da parcheggiare, aiutata un po' da Sebastián e Samuel che li parcheggiavano senza portarli sulla schiena.

Samuel notò subito l'arrivo mio e di Camilo e si avvicinò lasciando Sebastián a continuare il lavoro.

"Camilo finalmente! Tutti si chiedevano dove avessi portato la festeggiata e stavano impazzendo" spiegò brevemente facendoci poi cenno di entrare.

Entrati nell'abitazione, Camilo venne subito trascinato via dal fratello che specificò che gli servisse per gli ultimi preparativi e lasciò me sola a dirigermi nella cucina.

Sapevo di trovare qualcuno, che fosse grande o piccolo, e infatti trovai i due gemelli che guardavano la tía Julieta cucinare vari piatti, seduti sul cornicione.

"Possiamo averne un pezzo?" domandarono in coro dando calci all'aria e con gli occhioni dolci notando le arepas appena sfornate.

"No mis pequeños, tra un po' ne mangerete quante ne volete" rispose sistemando le ultime arepas calde in un vassoio, diede un bacio alla fronte di tutte due e le portò al tavolo del buffet.

Prima di uscire dalla cucina, si accorse della mia presenza e mi sorrise dicendomi di controllare le due pesti, che fissavano il pavimento tristi.

Mi avvicinai a loro risvegliandoli quando mi sedetti in mezzo ai due, sorrisero abbracciandomi ai lati e stringendo forte.

"Ok piano" mormorai e allentarono un po' la presa.

Accarezzai la testa di entrambi, giocando un po' con i capelli di entrambi sotto le loro lamentele sul fatto che Julieta non volesse dargli le arepas.

"Ma dai, tanto adesso ne potrete mangiare una valanga" risposi io.

"Non è vero" mise su il broncio Cora.

"Finiranno subito e non ne rimarranno per noi" aggiunse Camilo, mettendo anche lui il broncio.

"A volte credo di capire da chi abbiate preso" sussurrai scendendo dal cornicione e prendendo in braccio Cora, per poi poggiarla a terra.

Passai poi a Camilo, che teneva le braccia incrociate al petto, e mi abbassai poi alla loro altezza.

"Volete sapere cosa abbiamo fatto io e lo tío Camilo con tutte le arepas avanzate al matrimonio dei vostri genitori?"

Inizialmente parvero disinteressati ma dopo uno scambio di sguardo annuirono fissandomi attenti.

"Io personalmente, sono riuscita a "rubarne" un po' e metterle tutte nella borsa che avevo. Tío Camilo invece, da quanto è stupido, non ne ha presa nemmeno una perché Abuela Pepa lo beccava sempre"

I due scoppiarono a ridere alla fine della mini storia e voltarono poi lo sguardo verso il tavolo da buffet in lontananza.

"Se andiamo adesso non ci vedrà nessuno" bisbigliò Camilo all'orecchio di Cora.

"Dobbiamo essere veloci allora"

Si misero in posizione di partenza per correre e non capii cosa stessero aspettando a partire.

"Via!" urlarono in coro cominciando a correre come dei pazzi fuori dalla cucina.

Sobbalzai per le loro urla improvvise e mi portai una mano al cuore per lo spavento.

𝗉𝖺𝗋𝖺 𝗌𝗂𝖾𝗆𝗉𝗋𝖾 𝖼𝗈𝗇𝗍𝗂𝗀𝗈 - 𝖼𝖺𝗆𝗂𝗅𝗈 𝗆𝖺𝖽𝗋𝗂𝗀𝖺𝗅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora