𝓼𝓲𝓮𝓽𝓮

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Mariano aggrottò le sopracciglia mentre mia madre era senza parole per la scenata che stavamo portando avanti.

Si sentì una risatina da parte di mio fratello, che fece confondere tutti, e la sua espressione era indecifrabile.

"Hai appena dimostrato di tenere di più a loro che a me" disse indicando prima i Madrigal dietro di me e poi se stesso.

Rimasi in silenzio, i miei occhi erano ormai lucidi e i suoi stavano già versando lacrime a tutto più, non si sa però se per il naso o per la situazione del momento.

"Ecco perché avrei preferito non avere una sorella" sussurrò allontanandosi velocemente dalla Casita.

Mia madre mi fissò per un momento, vedendomi così copió la mia espressione avvicinandosi lentamente e prendendomi il viso tra le mani posando un bacio sulla fronte.

"Se vuoi restare non ti fermerò, ma domani torna" mi sussurrò tenendo ancora le labbra appoggiate alla mia fronte.

Annuii trattenendo i singhiozzi e poggiando la fronte sul suo petto subito dopo, mi accarezzò i capelli dolcemente mentre mandò uno sguardo di richiesta per farmi restare alla famiglia, sentì un "certamente" da parte di qualcuno prima che rientrassero in casa.

Ci staccammo dalla nostra posizione e mia madre seguì Mariano con passo svelto mentre la guardavo andare via, asciugandomi le lacrime sulle guance.

Qualcuno si avvicinò a me poggiando le mani sulle mie spalle e spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, quando vidi i sandali che aveva addosso capii chi fosse.

"Tutto ok?" domandò con voce lieve.

Annuii titubante prendendo un bel respiro e buttando fuori l'aria con gli occhi chiusi prima di seguirlo dentro casa, mi avvolse il braccio intorno alle spalle.

Entrammo nella Casita senza scambiarci una parola e, quando ci trovammo di fronte alla cucina, un tuono ci fece sobbalzare e c'era Pepa che continuava a camminare avanti e indietro agitata.

"Una cosa non doveva fare, UNA SOLA COSA!" disse tra sè e sè mentre camminava avanti e indietro per il bancone, intanto la nuvola la seguiva facendo uscire qualche gocciolina di pioggia.

"Mamà calmati" la richiamò Camilo staccandosi da me e avvicinandosi a lei con calma.

"No che non mi calmo Camilo!" sbraitò camminando velocemente verso le scale e subito il riccioluto la seguì.

"Sai fare le camomille?" mi domandò prima di salire insieme alla madre.

"Sì, quante ne faccio?"

"Basta una, però portati dietro anche la teiera per sicurezza" rispose tornando poi nei passi della madre.

Andai nella cucina e cercai di capire dove mai potesse essere l'occorrente, a parte l'acqua che tanto bastava riempire la teiera nel lavandino. Trovai per prima cosa la teiera che era solamente appoggiata ai piatti da asciugare e la riempii d'acqua, mettendola poi sopra il gas acceso. Aprii quasi tutti i mobili prima di accorgermi che le bustine fossero nello stesso in cui avevo visto dei biscotti, magari avrei potuto prendere anche quelli.

Quando l'acqua fu abbastanza calda, misi la busta di camomilla dentro e posai la teiera in un vassoio insieme ai biscotti e alla tazza che aveva trovato lì vicino.

Mi diressi subito verso la camera della madre molto in fretta, attenta a non far cadere nulla, e bussai prima di entrare nella stanza o si sarebbe infuriata come minimo. Grazie al cielo aprì Camilo che mi fece subito spazio per entrare e farmi poggiare il vassoio sopra un mobile vicino alla donna, che continuava ad agitarsi sempre di più.

𝗉𝖺𝗋𝖺 𝗌𝗂𝖾𝗆𝗉𝗋𝖾 𝖼𝗈𝗇𝗍𝗂𝗀𝗈 - 𝖼𝖺𝗆𝗂𝗅𝗈 𝗆𝖺𝖽𝗋𝗂𝗀𝖺𝗅Where stories live. Discover now