211 Bibeti

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- Bibeti pesca un libro a caso, apre una pagina e legge la prima parola che le capita:

« Ecco! » Esclama convinta. Si lava, si veste ed esce di casa.

Varca il portone dello stabile, traversa la strada, raggiunge la pensilina e appena l'autobus arriva si fa portare fino al capolinea.

Scende in un sobborgo grigio di periferia, saracinesche abbassate scarabocchiate a bomboletta spray affacciate su stradoni anonimi, sotto a piani e piani di casermoni tutti uguali, alti fino a oscurare l'orizzonte.

Bibeti si orienta e passo passo lascia la città, fino a giungere in un paesaggio agreste.

Cammina leggera, saltella, scorge mucche e cavalli al pascolo.

Un filo di fumo pigro spunta dietro a un filare d'alberi, Bibeti si avvicina incuriosita e trova una fattoria, c'è pure una contadina:

« Piacere io sono Bibeti! »

« Molto lieta! » Scambiano quattro chiacchiere.

Alla fine della giornata di pecore neanche l'ombra, ma a Bibeti va bene così.

Carver chi? - 2Where stories live. Discover now