cap. 1

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Zayn aprì lentamente gli occhi, maledicendosi come faceva ogni mattina, avrebbe voluto addormentarsi e non svegliarsi mai più.
Si mosse piano nel letto, stiracchiandosi e sbuffando per la luce che penetrava dalle fessure della finestra di quella piccola camera, lui amava il buio, l'oscurità.

Si alzò, poggiando i piedi nudi sul parquet freddo e dirigendosi verso il bagno.
Per prima cosa si guardò allo specchio, autocommiserandosi per la faccia distrutta che aveva, soprattutto per le occhiaie visibili che lo rendevano più imbronciato del solito.

Prese lo spazzolino ed iniziò a lavarsi i denti, nonostante odiasse ogni forma di cura per il suo corpo, non aveva mai trascurato l'igiene.
Si sciacquò la bocca, e poi il viso, bagnandosi leggermente le ciocche di capelli corti sulla fronte.
Poi tornò nella sua piccola stanza, prendendo dalla sedia i suoi vestiti.
Per prima cosa si infilò una maglia stretta a maniche lunghe, a righe bianche e nere, e sopra una maglia più larga a maniche corte nera.

Si infilò gli skinny jeans neri che si metteva tutti i giorni, ormai macchiati dalla vernice di qualche bomboletta che usava per la sua arte in giro per il paese.
Si sedette sul letto, raccogliendo le vecchie converse nere ed infilandosele con noncuranza.
Poi finì il tutto mettendosi i suoi soliti anelli neri, e le sue numerose collane, abbastanza rovinate dagli anni, e si sistemò il piercing che portava sul naso.

Nonostante avesse una voglia incontrollata di uscire subito da quel maledetto buco, si voltò raggiungendo il bagno, aprì un cassetto da cui estrasse una matita nera e velocemente se la passò sugli occhi, assumendo, secondo lui, uno sguardo più sveglio.
A questo punto uscì di casa, non prima di aver preso il suo zaino con le sue cose, imprecando come sempre a causa della serratura difettosa del piccolo appartamento.

Incominciò a camminare per gli affollati marciapiedi, ricevendo ogni tanto insulti da dei ragazzi per il suo modo di vestire, lo chiamavano 'frocio' e 'finocchio' , ma ormai non ci faceva più caso, era abituato ad essere uno scarto, un rifiuto della società, una persona con cui nessuno voleva stare, per questo non riusciva a capacitarsi di come Liam gli fosse sempre stato vicino.

Liam era il suo migliore amico, se così si può chiamare, era un ragazzo solare e divertente, sempre felice e pronto a regalarti uno di quei sorrisi che ti rallegrano la giornata.
Erano due persone completamente diverse, sia nel modo di vestire, che nel carattere, e Zayn si stupiva ogni giorno di più di come il ragazzo non lo lasciasse mai da solo.
Lo difendeva sempre, in qualunque situazione, nonostante Zayn gli avesse sempre ripetuto che aveva le palle per autodifendersi.

Si fermò in uno skatepark, davanti ad un muro bianco, pronto per essere sporcato con dei colori scuri, principalmente nero, blu e rosso.
Prese le bombolette dallo zaino, iniziando a disegnare e a riempire sempre di più quello spazio.
Era così che passava la sue giornate, la maggior parte del tempo stava con Liam, e il restante tempo lo passava da solo in giro, a fumare e a disegnare, sporcando i muri del piccolo paesino con quella che era arte, la sua arte.
Disegnò un corvo nero, con delle sfumature di altri colori con tonalità scure, e quando fu abbastanza soddisfatto del suo lavoro, mise la sua firma sotto, erano delle semplici lettere, la Z e la M, le lettere del suo nome. In questo modo si riconoscevano i suoi dipinti, grazie alla sua firma inconfondibile, che aveva macchiato ormai tanti di quei muri che Zayn aveva perso il conto.
A quel punto si avviò verso casa di Liam, che si trovava a poca strada da lì, gli scrisse un messaggio avvisandolo del fatto che lo stava aspettando sulla strada.

E quando vide Liam che si stava affacciando dalla finestra per salutarlo, sul suo viso si formò un ghigno, non era mai riuscito a fare un sorriso, di quelli dolci, non ci era abituato.
"Un secondo!" Urlò a Zayn, mentre rientrava velocemente nella sua camera per prepararsi.

Non sapeva come o perché ma Liam riusciva sempre a rasserenarlo, era come un raggio di sole nella sua vita buia.
Lui considerava Liam come un regalo, Zayn non credeva nel destino o nelle anime gemelle, nella sua testa quelle erano sempre state tutte cazzate, però con Liam sembrava quasi così, sembrava che fossero fatti l'uno per l'altro nonostante le differenze.
Finalmente vide il riccio uscire dalla porta della sua casa, salutando i suoi genitori e fiondandosi tra le braccia di Zayn.

"Zayyyy" sorrise
"Leyum"
"Come va?"
"Mh, una merda come sempre, tu?" Rispose il moro, fumando una sigaretta
"Bene!"
Liam aprì le narici, inalando tutta l'aria possibile e gonfiando il petto
"Uhh, che bello svegliarsi con questo clima, è tutto perfetto"
"Ma tu ami tutto Lee?" Zayn lo prese in giro ridendo
"Beh, cerco di essere grato per qualsiasi cosa"
"Cazzo, siamo così diversi io e te"
"Prometto solennemente che un giorno cercherò di farti vedere il mondo dal mio punto di vista, sarà bellissimo vedrai"
"Oh, non credo che ci riuscirai sai"

Iniziarono a camminare, Liam che si godeva l'aria fresca e il silenzio di quella piccola via, Zayn che continuava a fumare, pensando al suo prossimo dipinto.
"Zay dovresti smetterla di fumare, ti fa male" il riccio alzò improvvisamente lo sguardo, guardando Zayn preoccupato.
"Lì, me lo hai detto molte volte ormai. Non me ne frega un cazzo del male che faccio a me stesso, sono una merda e dovrei morire, meglio che lo faccio divertendomi allora"

"Cazzo Zayn non sei una merda, sei la persona più bella che io conosca, non dovresti farti del male in questo modo..la vita è bella Zayn, devi capirlo"
"Se la vita è bella, la morte lo è di più" concluse la conversazione, buttando un mozzicone di sigaretta per terra e prendendo due bombolette dallo zaino
"Se cerco di suicidarmi non fermarmi ok?" A quel punto premette più forte che poteva sul tappo, macchiando un altro muro..

♡spazio autrice♡
ok aiuto sono emozionatissima, LA MIA PRIMA STORIAAAAA *fuochi d'artificio*
SPERO CHE VI PIACCIAAA <33

- :)

I Don't Mind- Z.M.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora