Avec Toi|| Kylian Mbappé

13

[Qualche settimana dopo...]

Avere quel brutto presentimento non aveva fatto altro che farmi vedere le cose nel verso opposto, anche quando aarebbe dovuto andare tutti bene. Le cose con Kylian erano normali. Come in ogni coppia, ma anche in quei momenti di tranquillità sentivo che c'era qualcosa che non tornava. Kylian mi faceva domande cercava di capire, ma nessuna delle sue domande pareva essere esatta. C'era qualcosa più profondo in questo presentimento.

Suonarono alla porta ed andai ad aprire, Kylian aveva detto di voler portare Chloé al parco, e io purtroppo non riuscivo ad andare. Avevo molte cose arretrate che mi attendevano lì da molto tempo.

"Neymar, vai con Kyky?"
"oh... ehm... Sì, immagino, dipende da Davi cosa decide" sorride
"zio Ney!" urlò Chloé correndo fra le braccia dello zio
"ciao piccolina" sorrise prendendola in braccio "andiamo a casa tua?" chiese
Neymar rimase per qualche istante in silenzio, insolito da parte sua. Come se avesse voluto rivelare qualcosa ma non poteva. "ti porto da papà, poi vediamo" sorrise "va bene" rispose la bambina
"saluta la mamma" la incitó avvicinandola a me, le stampai un bacio sulla guancia e lei mi sorrise
"mi raccomando, fai la brava" le dissi prima di chiudere la porta.

Il comportamento di Neymar mi fece pensare, era insolito che rimanesse senza risposte e senza piano. Quasi come se fosse stato mandato all'ultimo da Kylian per qualche insolito motivo.
Scossi la testa, forse era davvero tutto frutto della mia testa fin troppo stressata.

Sistemai la casa e mi andai a preparare per spedire una lettera in Italia, avevo ancora diversi conti in sospeso lì che presto avrei sistemato per poter finalmente vivere senza problemi in Francia. Ormai la mia vita era qui, la mia famiglia era qui.

[...]

Ero appena uscita dal locale. Dopo ore di attesa ero riuscita a spedirla.
Camminavo verso la mia auto, pronta per raggiungere casa e sistemare le ultime due cose.
Alzai lo sguardo e cadde su un ragazzo, lo guardai bene. Era lui.
Ma che ci faceva lì? Sembrava attendesse qualcuno, forse Chloé gli avevo detto dov'ero ed era venuto a prendermi.

"Kylian..." la voce mi morì in gola quando vidi una ragazza correre verso di lui e baciarlo. Rimasi a fissarli, lui non sembrava per niente infastidito anzi, era felice di vederla, la prese per mano e la condusse da qualche altra parte. Prestando attenzione che non ci fosse nessuno a guardarli.

Restai ferma con lo sguardo fisso verso la stradina dove si erano rifugiati i due amanti. Mi sembrava così assurdo, davvero Kylian mi stava facendo questo?
Salì in macchina e misi in moto. Dovevo tornare immediatamente a casa, prima che lo sconforto si avvalesse sul mio corpo.

Ritornai a casa. Aprì velocemente la porta e mi gettai poco dopo sul divano, iniziai a piangere. Mi sembrava impossibile, perché mi aveva mentito fino ad ora, perché faceva finta di amarmi se non era vero. Che cosa gli ho fatto di male? Perché continuava ad illudermi di poter essere una famiglia, di poter essere finalmente felici.
Non era vero, speravo, non poteva essere vero.

[...]

Sentì il campanello suonare, mi asciugai gli occhi e mi alzai, a passo svogliato mi avvicinai alla porta e l'aprì, Chloé mi lasciò un saluto veloce mentre correva nella sua stanza. Le sorrisi. Neymar rimase sulla porta, le mani nelle tasche a lo sguardo serio
"ciao Neymar, grazie" dissi per poi chiudere la porta. Lui la bloccò riaprendola, lo lasciai fare, svogliata anche di combattere.

"Margot, che succede?" domandò "vieni Ney, ora ti racconto" gli dissi lasciandolo entrare. Lui chiuse la porta e mi seguì verso la sala.

"cosa succede?" chiese sedendosi "ho beccato Kylian con un'altra" rivelai "davvero?" domandò sorpreso, annuì "ora capisco molte cose - sussurrò - dobbiamo sistemarlo" disse
"no, lascia stare. Non voglio vederlo, e non vedrà nemmeno Chloé. Basta" dissi seria "Dio, Margot, non so che dirti" disse abbracciandomi
"sono stanca Ney" sussurrai
"lo immagino tesoro, non ti preoccupare, ci sono io qua"
"lo so Ney, almeno tu" risposi sprofondando definitivamente nelle sue braccia.

E ora cosa succederà?