42 - Ritorno a casa

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Ringhiò. Doveva riportarla sulla terra. Doveva elaborare e sfogare tutto quello che era successo sul campo di battaglia. Sarebbe sicuramente riuscito a farle dimenticare, ma sapeva che non era quello che volevano in quel momento. Né lui né lei. Quel tremito nelle mani di Yurika non ci sarebbe dovuto essere. Percepiva la tensione nel suo fisico. Gli sarebbe bastato poco per farla crollare. Non avrebbe retto ancora per molto. Riprese a baciarla con la stessa focosa passione di prima spostandosi sul divano poco distante da loro. Come previsto il corpo della ragazza si tese ulteriormente.

"Sei tu che non vuoi farlo in questo momento. Non è quello che vuoi Yurika, non è questo il modo." "È per dimostrarti che ti amo davvero... Così non avresti dubbi..." Ferid si maledì per le parole pronunciate appena rientrati. Non era stato il momento migliore per decidere di giocare con la psiche della povera ragazza, quella giornata era stata provata abbastanza dagli eventi.

"Guardami." Le sollevò il mento, assicurandosi che i loro occhi si incontrassero. "Tu non hai bisogno di dimostrarmi che mi ami, hai capito? Non così quantomeno. Perché lo dimostri in altri modi. E questo mi basta. Non mi serve altro. A me non serve altro." Ora le vedeva formarsi nei suoi occhi. Era certo che stesse cercando di trattenerle. Abbastanza invano dato che poco dopo non fu più in grado. Le avvicinò la testa al petto e la strinse a sé.

Non disse una parola mentre sentiva le calde lacrime della ragazza bagnargli i vestiti. Aspettò pazientemente che si sfogasse completamente. La sentiva aggrapparsi a lui come se fosse l'unica cosa che potesse aiutarla a restare integra. "Mi dispiace. Ti ho causato dolore inutilmente. Avremmo potuto evitare tutto questo."

In parte era sincero, solo una volta sul campo di battaglia si era effettivamente reso conto dell'enorme sforzo emotivo che aveva chiesto alla ragazza. Ma, dopotutto, lui era un vampiro senza sentimenti, come poteva capire le intricate e infinite possibilità della psiche umana? Per quanto le sfruttasse da secoli a suo vantaggio aveva smesso da altrettanto tempo di esserne direttamente succube.

"Non è colpa tua." Sussurrò debolmente Yurika. "Pensava veramente che sarei disposta a sedurre il nemico per ottenere informazioni per loro. A usare il mio corpo... Quando invece l'unica cosa che avrei voluto fare era scappare il più lontano possibile da questo posto dove nessuno mi sarebbe mai venuto a recuperare."

Le parole della ragazza colpirono il vampiro come lame taglienti. Il suo corpo si tese. Questo è l'effetto che fa avere a che fare con un mostro.

Yurika avvertì l'improvviso cambiamento nel corpo del vampiro. Fece scivolare lentamente la mano sulla sua camicia, immaginando per una volta come sarebbe stato accarezzare la sua pelle. Forse il suo caldo tocco sarebbe bastato a farlo rilassare? Poteva avere veramente un tale potere su di lui? Automaticamente la sua mente pensò alla situazione inversa. Le sue mani accarezzare la sua pelle nuda. Arrossì.

"Era quello che pensavo all'inizio, penso tu già lo sapessi." Continuò a stuzzicare il vampiro con la punta delle dita. "Fa male sentirselo dire." La mano di Yurika si bloccò. Si staccò dal corpo del vampiro tenendo la mano bloccata in quel punto. "Le cose sono cambiate." "Ma ripensare a tutto quello che ti ho fatto passare... Anche oggi. è solo per colpa mia se ti trovi ad essere contro la tua famiglia, a dover scegliere..."

La ragazza silenziò il vampiro con un bacio, cogliendo Ferid completamente impreparato. "Ti ho già detto una volta che la mia scelta sei tu. Sempre." "Non me lo merito. Anche per la mia uscita in battaglia, quando ho dato corda alle parole di Kureto. Ti ho messa in difficoltà. Scusami." Yurika abbassò lo sguardo, troppo memore di quel momento.

"Da una parte potrei dirti che l'ho fatto per farli sentire in colpa. Per far sentire tuo fratello direttamente responsabile di qualsiasi cosa ti sarebbe poi successa una volta che saresti stata sola con me, ma sarò sincero. C'erano dei motivi molto meno nobili dietro a questo mio gesto. Speravo che anche gli altri vampiri potessero registrare questo mio improvviso cambio di atteggiamento e magari riportare queste voci..." Yurika rise, spiazzando il vampiro.

"Sicuramente chiunque potrà riportare il mio di sconforto. Forse non hai tutti i torti. Sei proprio un mostro." La ragazza osservò divertita la faccia confusa del vampiro. Ogni tanto doveva pur avere lei il coltello dalla parte del manico, non esclusivamente lui. "Ma non so se basterà a far venire dei dubbi alla tua cara regina." Ferid sospirò. "Però chissà, magari la prossima volta Kureto evita di parlare a sproposito." "Ne vuoi parlare?" "Tu dovresti essere il mostro all'interno della storia. Nella loro narrazione, per quanto siano loro i primi a calpestare i sentimenti altrui. Ricordo quando tornai dalla missione quella volta in cui ci incontrammo e decisi di andare a fare rapporto da mio padre. Insinuò che stavo solo cercando di sedurre il nemico se ero riuscita a farti scappare senza neppure provare a ucciderti..."

Ferid intuì che la sessione di lacrime non era ancora finita per ora, ma notò anche come il tono della ragazza fosse improvvisamente sceso. Succedeva sempre quando nominava il padre. Era una ferita sempre aperta, forse destinata a sanguinare per molto tempo ancora. Forse insanabile. Niente e nessuno avrebbe mai potuto rimarginare una tale cicatrice. Neppure il suo amore per lei sarebbe mai riuscito a sanarla completamente. Poteva ascoltare i suoi sfoghi, provare a capirla, ma non poteva fare nulla per colmare il vuoto lasciato da una così grande carenza d'affetto negli anni più importanti della sua vita. Poteva solo offrirle solo la sua comprensione. Di figure paterne che non adempivano nei migliori dei modi al loro compito ve ne erano diverse, forse fin troppe. Provò a sdrammatizzare.

"Sei riuscita a sedurmi senza fare nulla, pensa se ci avessi provato." Yurika si asciugò le lacrime. "Hai avuto la forza di fermarmi prima..." "Quando sembravi decisa a volerti farti scopare?" Percepì come l'utilizzo di quella parola tagliente avesse confuso la ragazza.

"La cosa si sarebbe evoluta più come uno sfogo che una dimostrazione d'amore. L'ho fatto diverse volte con il solo intento di sfogarmi o divertirmi. E non credo che tu fossi così lucida da riuscire a focalizzarti su quello che avremmo fatto senza interferenze. Non credo saresti riuscita a rilassarti per godere il momento. E il mio scopo non è scoparti e basta, casomai mostrarti quanto ti amo. Anch'io voglio che la nostra prima volta sia speciale. Oggi non lo sarebbe. Per niente." "Vorrei che anche gli altri potessero vedere ciò che mi mostri." Gli accarezzò il viso con una mano. "Che vedessero come mostri di tenere a me più di ogni altra cosa."

23/10/2021

Chiedo scusa, vi ho fatto aspettare un po' rispetto a quanto vi avevo promesso, ma spero che il ritorno su Ferid e Yurika vi abbia allietati! 💖

Guilty All The Same Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz