Piccole rivelazioni

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Sara

Ed eccomi nuovamente in cucina, sono ancora scossa per la serata precedente perché la rivelazione che mi ha fatto Rah’el è stata inaspettata. Mi dispiace per lei e per il suo passato. Vorrei tanto aiutarla e comprendere il suo vissuto. Però, capisco pure che non si può essere del tutto empatici, perché non ho passato le sue stesse cose. Posso provare ad ascoltarla, ma non potrò fare altro. Credo, che lei da me stia cercando altro, come se volesse che l'aiutassi in qualcosa ma non sa se si può fidare di me. Non so se dirle che mestiere faccio, perché se sa che faccio la giornalista forse non mi racconterebbe niente.

I pensieri volano come farfalle nel mio cervello, mi sento appesantita da tutto ciò, così decido di fare una passeggiata. Prima però,  controllo la camera dei miei nipoti, mi dirigo da loro, apro appena un poco la porta e noto con piacere che stanno dormendo. Scendo in cucina, scrivo loro un biglietto e mi vesto.

Sono quasi all’uscio, quand'ecco che mi pento immediatamente della mia scelta. Dopo ieri, non posso lasciare Susan da sola: dovrò discutere con lei del fatto che deve parlare con sua madre, non posso più continuare così. D’improvviso mi sento osservata: controllo chi è, e vedo mia nipote venirmi incontro a gran velocità; mi abbraccia forte, al che contraccambio il suo abbraccio con gioia. Come si stacca da me noto che ha un sorriso raggiante, e a quel punto non posso fare a meno di domandarmi che cosa le sia successo.

Come per magia, la risposta al mio interrogativo mi giunge all'istante: «Zia! Ho preso una decisione importante! Voglio fare pace con la mamma! Le parole di quella signora mi hanno colpito e io non voglio assolutamente perdere la persona che più amo al mondo, solo perché si è lasciata con papà.» Mi dice tutto questo con le lacrime agli occhi. Non so che risponderle, so solo che istintivamente prendo in mano il cellulare e compongo il numero di mia sorella.

Siccome squilla libero, ne approfitto per passare subito il telefonino alla diretta interessata, poi lascio la stanza e decido di preparare la colazione. Per certi versi, la giornata non poteva iniziare in modo migliore. Proprio vero che il Natale è magico e ci rende più buoni; non dovrebbe essere così solo in questo periodo dell’anno: in realtà dovremmo comportarci bene sempre, solo che spesso ce ne dimentichiamo. La frenesia del lavoro e l'ossessione del tempo fanno di noi degli autentici schiavi, e così non riusciamo ad apprezzare le piccole cose della vita.

Chissà se almeno in questo giorno ci soffermeremo di più sull' idea di volerci davvero bene e sapremo metterla in pratica... e chissà se impareremo  a perdonare, iniziando da noi stessi. Oggi per Susan è un gran giorno, perché ha compiuto un passo importante, per lei e anche per sua madre. Tra loro due ora potrà tornare il sereno.

Sono così felice, che decido di preparare una colazione a base di crepes con la nutella; spero che la cosa riesca gradita anche a Ra’ehl. Ed eccola qui Ra'ehl: mi si avvicina con il suo tipico incedere elegante. Ci guardiamo e capiamo all’istante che stiamo pensando entrambe al discorso che lei ha fatto a me. «Buongiorno, più tardi posso parlarti? Vorrei iniziare a dirti qualcosa di me. Ti va?» mi domanda. Non faccio in tempo a rispondere che ci raggiunge, raggiante, Susan. «Evviva! Mamma domani viene a prenderci. Ci porta con lei al lavoro, poi da lì andremo a Parigi! Sono troppo felice!» Io vengo letteralmente sbalordita dalla rivelazione di mia nipote: sapevo che i miei nipoti sarebbero dovuti rimanere con me per molto tempo, e invece ecco che domani se ne andranno via.

Ovvio che debbano stare con la loro mamma, però non pensavo  che dovesse accadere tanto presto. La signora mi osserva stranita e divertita: evidentemente si rende conto che in certo qual modo mi ero quasi abituata all’idea di avere compagnia, mentre ora tutto il mio disappunto alla prospettiva che domani mi ritroverò praticamente tutta sola deve avermi disegnato sul viso un'espressione buffa, se non ridicola. «Bene! Per festeggiare questo evento, andiamo a passare tutta la giornata fuori! Che ne dite? Approfitteremo di quest'ultimo giorno a nostra disposizione per stare il più a lungo possibile tutti insieme! Vi va l'idea?» chiedo loro, con un tono di voce decisamente triste. «Che mi sono perso?» chiede Carlo.

Il nodo dal passato Where stories live. Discover now