FONDO

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AMELIA POV

Quando finì finalmente di fare i compiti mi girai verso Draco, notai che stava dormendo beatamente. Era la prima volta che lo vedevo il quelle condizioni, e sinceramente mi ha fatto male, è convinto che tutti lo odiano, qualche tempo fa mi sarei detta, "infatti, come si fa a non odiare Draco Malfoy?"

Beh, me lo domandavo perché non lo conoscevo realmente, Draco in realtà soffre molto, ed è bravo a nasconderlo a tutti, mostrandosi freddo e menefreghista, un po' come me, solo che io lo nascondo in modo diverso, bisogna saper riconoscere i sorrisi veri e falsi, soprattutto se si stratta di gente che fa fatica ad aprirsi con gli altri.

"un sto bene" bisogna saper riconoscere se è vero o falso, perché in molti lo dicono, ma in realtà stanno sprofondando lentamente e dolorosamente, per poi toccare il fondo, e poi come si risalire se non hai nessuno e non hai le forze per farcela da sola o da solo? E in quel momento ti lasci abbandonare dalle forze, lasci che la tristezza l'oscurità prevalga su di te, senza lottare, perché sei stanca o stanco di lottare in continuazione, senza aver nessun risultato.

Io sono riuscita a "rialzarmi" a non toccare del tutto il fondo, beh questo si può dire un po' grazie ai miei amici, mia nonna, a Draco, che oltre hai problemi che si porta lui alle spalle cerca di aiutare anche me. Anche se molte volte torno a pensarci, quella notte, in quella notte sentì di sfiorare il fondo, come lo capì?
Beh semplice, da quella notte mi rinchiusi in camera e non ci uscivo mai, mia nonna era preoccupata per me, ma mi lasciava sola, non sapeva che fare. Mi sentivo giorno dopo giorno impazzire, sentivo come il bisogno di lasciare tutti, volevo pensare a me stessa e star bene, ma la morte poteva farmi star meglio? Cosa avrebbero pensato i miei amici, cosa avrebbe pensato mia nonna? E se me ne sarei pentita? Erano queste le domande che mi tormentavano, avevo paura e non ero abbastanza forte per farlo.

In questo momento mi viene da rabbrividire al solo pensiero. Ma che ci potevo fare, ero e sono solo una ragazza di 17 anni. Appunto per questo una ragazza di soli 17 anni, dovrebbe avere questi pensieri? No, ma ognuno soffre per fatti propri, ognuno di noi reagisce al dolore come gli è più opportuno fare, e ognuno di noi prende per gravità propria una situazione.

Il fondo è diverso per tutti, ognuno lo sente toccare in maniera diversa.
Io ero stanca di soffrire, volevo solo che mia madre fosse affianco a me ad abbracciarmi quando ne avevo bisogno, ma lei non c'era, lei non poteva esserci.
Molte volte mi chiedo, perché non potevo avere un'infanzia nomale come quella di tutti?
Forse se raccontassi a una bambina con una famiglia perfetta, ciò che ne è stata la mia infanzia, mi guarderebbe scioccata, motivo?
Beh all'età di 5 anni non ci capivo molto di ciò che succedeva realmente, ma sentivo urla in casa di continuo, vedevo mia madre piangere mentre mio padre la picchiava brutalmente. Un' Uomo così si può definire uomo? Forse neanche animale, sarebbe un insulto agli animali, poi all'età di otto anni, sono venuta alla consapevolezza di cosa provava mia madre ogni giorno, nell'essere picchiata, e nell'essere violentata, è una cosa che non augurerei mai a nessuno.

Ti segna a vita, e per quanto ti possa far forza per superarla, torna in continuazione nei tuoi pensieri. Mentre continuavo con la mia continua riflessione, non mi ero neanche accorta di star piangendo.

<<piccola perché piangi?>> mi domandò Draco, tirandosi su con i gomiti, per poi mettersi a sedere sul letto
<<pensavo..>>
<<se è per quello che ho fatto, certe volte perdo il controllo..>> si scusò anche se non aveva senso di scusarsi, tutti abbiamo momenti di debolezza
<<no, non è per quello>> riposi
<<allora per cosa? Dai su vieni qua>> mi disse invitandomi a mettersi affianco a lui,
e così feci, mi rannicchiai affianco a lui, e in quel momento sentì come se i miei polmoni avessero iniziato a respirare realmente, sentivo il suo profumo di colonia mischiato alla menta invadere le mie narici. Draco per me era come una boccata di aria fresca, riusciva a farmi star bene in ogni momento.

<<allora, a cosa pensavi?>>mi domandò di nuovo
<<a cose in generale>> sospirai <<e a mio padre>>
<<sai che quell'uomo non merita le tue lacrime>> mi rispose lui serrando la mascella
<<è più forte di me, è riuscito a rovinarmi l'infanzia, e così l'intera vita>> risposi quasi sul punto di piangere
<<ehi, anche io sono figlio di un bastardo, ma sono io a decidere chi essere, non i nostri padri, non gli devi permettere di entrare nella tua testa, ora marcisce all'inferno e sta avendo ciò che merita, mentre tu devi andare oltre a questa cosa, non devi risfiorare il fondo>> disse, per poi darmi un bacio nei capelli, e mi tenne stretta a lui

<<un momento, ma come fai ha sapere del fondo?>> domandai
<<beh potrei accidentalmente aver letto la tua mente>> disse ridendo
<<Draco, ti ho detto che mi da fastidio>> dissi sbuffando
<<odio che mi tieni nascosti i tuoi pensieri, mi viene spontaneo, soprattutto se ti vedo piangere>>
<<si, ma non farlo più, è fastidioso>>
<<non ti prometto niente, va bè comunque ci conviene andare a cena>>
<<si, andiamo>>
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Questo capitolo l'ho fatto corto apposta, è molto incentrato sui sentimenti, su quello che prova Amelia maggiormente, come ho scritto è solo una ragazza di 17 anni e ha già affrontato molte cose brutte nella sua vita, mi scuso in anticipo se sull'argomento dell'abuso che ha avuto non rispecchio molto le vere sensazioni, non mi è mai successa come esperienza e sono sicura che nessuna ragazza dovrebbe provare una cosa del genere. Scusatemi gli eventuali errori di ortografia.

Comunque grazie a tutti per le 1k letture <3

Mia//Draco MalfoyWhere stories live. Discover now