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Quando riaprii gli occhi mi ritrovai nella mia stanza, stesa sul letto sfatto. Di Dazai non ce n'era nemmeno l'ombra: dove si era cacciato?

Mi alzai lentamente per non cadere nuovamente a terra e andai in bagno a cambiarmi gli abiti sporchi di sangue e catrame. Lo avevo deluso, i suoi occhi quando mi aveva riportato in camera erano terribilmente scuri e cupi. Non li avevo mai visti così: erano veramente inquietanti.

Mi accasciai a terra in posizione fetale e iniziai a piangere. 

Quando lo deludevo mi sembrava di essere il peggiore dei fallimenti di questo mondo. Era una sensazione stranissima che provavo solo con lui. Era la sua espressione disgustata ma al tempo stesso divertita a farmi soffrire in quel modo. La sua voce calma sussurrava sensualmente le sue solite frasi scoraggianti. Le sue labbra scandivano ogni singola parola accentuando il silenzio di
sottofondo e il mio fallimento.

Perché mi trattava in quel modo?

Avevo fatto qualcosa di sbagliato?

Il solo pensiero di deluderlo come avevo fatto oggi mi terrorizzava: continuava a balenarmi in mente la sua sottile figura mentre si avvicinava lentamente come un'ombra e le sue parole disarmanti. Come me, utilizzava i sentimenti delle persone per scardinarle. Le sue delicate carezze al posto di rassicurami, mi terrorizzavano; quando si avvicinava con quello sguardo sentivo il battito accelerare e le gambe tremarmi.

Strisciai verso il letto e mi stesi supina a pensare ancora al ragazzo. Non sapevo assolutamente niente di Dazai, partendo dal perché indossasse delle bende. Ormai eravamo diventati quasi "amici", ma io ero completamente all'oscuro di ogni suo pensiero. 

Non riuscivo nemmeno a prevedere le sue mosse: per me Dazai era un grande punto interrogativo. Nella mia vita avevo incontrato soltanto due persone che riuscivano a tenermi segreti i loro pensieri e uno di questi era proprio lui. Anche se quando mi abbracciava e mi
coccolava mi faceva quasi sciogliere, la paura nei suoi confronti era più grande.

Che cosa avrei dovuto fare?

Time skip:

Entrai titubante all'interno dell'arena chiudendo silenziosamente la porta: speravo di non farmi sentire.

- Oh sei arrivata-

Non aveva il solito tono gentile di quando mi salutava cordialmente, sembrava più una voce uscita dall'oltretomba con un tono di ironia. Sentii i suoi passi decisi avvicinarsi a me, rimbombando in tutta la sala. Distolsi lo sguardo a terra, sperando con tutta me stessa che non si avvicinasse.

Improvvisamente la sua mano fredda mi afferrò il mento e mi costrinse a girarmi verso di lui.

- Che c'è? Non avrai mica paura di me?- mi sussurrò con un ghigno sadico.

- Non mi rispondi? Lo prenderò come un sì...Se fallirai nuovamente dovrò punirti severamente- disse lasciando scivolare la mano lungo il mio collo pallido decorato da lividi violacei.

- Dazai-san, ho bisogno di più tempo...Io non...-

- Shhh, io so di cosa hai bisogno e certamente non è quello- avvicinò il suo viso al mio, guardandomi con i suoi occhi intensi.

- Non devi partire dal presupposto che fallirai- 

Sentivo il suo respiro caldo sulle labbra: non riuscivo a muovermi. Ero terrorizzata, ma al tempo stesso attirata dal ragazzo.

- Se riuscirai a soddisfarmi ti premierò Ash-

Le sue ciocche scure mi solleticarono le guance arrossate mentre con la mano fredda mi costringeva al alzare lo sguardo verso il viso calmo di Dazai. Per un momento mi sembrò che le sue labbra avessero sfiorato le mie.

𝑳'𝒆𝒔𝒔𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒑𝒂𝒖𝒓𝒂 - 𝑫𝒂𝒛𝒂𝒊 𝑶𝒔𝒂𝒎𝒖 𝑿 𝑶𝒄 ✞︎Where stories live. Discover now