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Per giorni fu la stessa storia: Dazai non parlava, non rideva, sembrava quasi morto. Non aveva ancora versato una lacrima e aveva smesso di mangiare. Quando vedevo i suoi occhi spenti in quel modo, mi sentivo sprofondare nei sensi di colpa.

Pure la mia salute stava peggiorando, diventavo sempre più magra e debole: probabilmente la mia fine si stava avvicinando.

Per Dazai era meglio così, dopotutto da quando ero arrivata nella sua vita lo avevo solo fatto soffrire.

Quando eravamo al Tanabata mi sembrava di essere una coppia normale, senza le abilità e senza la Port Mafia. Era stato così bello.

Ma ora era tutto finito.

- Sicuro di non voler mangiare?- gli chiesi dolcemente.

Fece di no con la testa.

- Dazai dobbiamo parlare, non puoi continuare così- dissi sedendomi accanto a lui.

- Tieni...Mangialo, fallo per me. Non ti fa bene stare a digiuno per così tanto tempo-

Gli accarezzai la guancia smorta e gli porsi una vaschetta di gelato con due cucchiai.

La fissò con uno sguardo agghiacciante lasciandomi senza parole. Rimasi bloccata come un'ebete con il gelato in mano.

- Almeno... Non lo so...dimmi qualcosa cazzo-

Gli lanciai contro la vaschetta e andai a vestirmi: Dazai non era più uscito e io dovevo essere sempre accompagnata, per questo motivo non avevo messo piede fuori da tanto, ma non ce la facevo più a stare qua dentro.

Sbattei la porta e cercai di andarmene.

Non ce la feci.

Mi appoggiai con la schiena contro la porta, tenendo la testa fra le gambe. Non riuscivo più a piangere perché avevo consumato tutte le lacrime.

Perché?

-Lasciate almeno che mi presenti...Il mio nome è Fyodor Dostoevsky e sono l'attuale capo della Inston-

Quando elaborò il nostro piano di fuga era già in combutta con loro?

Ma certo... Tutto aveva senso! 

Non venivano mai a prenderlo, non voleva parlarmi di Delitto e Castigo, in qualche modo strano era riuscito ad entrare nella mia stanza!

Tutti i pezzi del puzzle combaciavano perfettamente.

Ero stata un'illusa a fidarmi di lui.

Ma se era dalla loro parte perché mi aveva fatto fuggire e aveva dato fuoco alla Inston?

- Ash, entra dentro-sentii la sua voce cupa chiamarmi: mentre ero persa nei miei pensieri non mi ero accorta che aveva aperto la porta alle mie spalle.

Mi aiutò ad alzarmi dolcemente e richiuse la porta.

Per la prima volta dopo tanto tempo mi guardò negli occhi: aveva delle occhiaie terribili, ultimamente non aveva mai dormito. La sua espressione spenta mi osservò un po' in silenzio.

- Lo so che è stata tutta colpa mia... Ma vederti così è una punizione troppo dura Dazai-

Mi sbatté al muro e mi prese per il collo alzandomi.

- SMETTILA, SMETTILA, SMETTILA, SMETTILA ASH!- mi urlò contro furiosamente.

Sgranai gli occhi terrorizzata mentre mi iniziava a tremare il labbro inferiore.

- Non è stata colpa tua, può entrarti in quella cazzo di testa?! Così mi fai sentire ancora più in colpa...-

Mi lasciò e si portò le mani al volto.

𝑳'𝒆𝒔𝒔𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒑𝒂𝒖𝒓𝒂 - 𝑫𝒂𝒛𝒂𝒊 𝑶𝒔𝒂𝒎𝒖 𝑿 𝑶𝒄 ✞︎Where stories live. Discover now