Capitolo 51- Deus Ex Machina

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Si scoprì che la lettera lo paragonava ad Agamennone, il re dell'Argolide, capo degli Achei e dalla figlia usata come sacrificio per la guerra di Troia.

"Agamennone, la tua Ifigenia è morta da troppo tempo. Come hai potuto permetterlo? Nemmeno Elettra è più dalla tua parte"

Oscar non lo aveva detto, ma Zelda se l'era fatto sfuggire, mentre il vento dalla finestra le scompigliava i capelli e Xavier riversava tutto il suo rammarico di fronte a lei.

"Non dovevi permettermi di dargli la lettera" ripeteva, e lei rimaneva in silenzio, fumando e mangiando nocciole. Poi aveva solo detto:
«Non è colpa tua se sua figlia è morta.»
E Liza l'aveva guardata.
Sospettosa, scolvolta, sbiancata di colpo, quasi stesse per svenire.
Così l'aveva scoperto, e Zelda aveva raccontato.

Le spiegò come Olivia, la figlia unica di Oscar, fosse morta diversi anni prima.
Le disse che era stata assassinata, senza scendere in dettagli che sapeva non le spettasse dire, non in quel momento.
Liza la stava ad ascoltare, inflessibile, senza dire nulla.

Olivia aveva ventun'anni, raccontava poi Xavier. Ventuno, come quelli che portavano fieramente lui e Zelda l'anno che avevano conosciuto Mulder.
Ma Olivia non era come loro, era la sua vera figlia, e lui non ne parlava mai.

Zelda ricordò di colpo un episodio che all'inizio pensava l'avesse colpita molto, talmente tanto che non avrebbe mai potuto dimenticarlo.
In quel momento lo riesumò dalla fitta tela di ricordi che giacevano assopiti nel fondo della sua mente.
Lei e Xavier, insieme a Mulder, seduti sotto l'ombra scarna di un albero spoglio, in un prato davanti a una delle sue prime scene del crimine.
Non ricordava perché, ma lui aveva parlato di Olivia.
Diceva avesse sempre un aneddotto interessante da raccontare.
Così Zelda non ci aveva pensato due volte e gli aveva spiegato come le libellule femmine evitassero i maschi fingendosi morte.
Oscar aveva riso, tanto, e col suo tono graffiante aveva detto che era decisamente un aneddotto interessante.
Forse era da quel momento che aveva iniziato a voler loro bene.
Tutti e tre stavano ricercando qualcosa di perso, e si stavano rendendo conto di averlo trovato.

Mulder non era tipo da esternare il dolore, ma Xavier aveva imparato a leggere persone come lui, aveva dovuto, almeno.
E sapeva che da tanto tempo sulle spalle di Oscar non pesava più quella torbida angoscia che ogni tanto mostrava, velata, anni prima.
Amava convincersi che fosse perché ormai quella morte l'aveva superata, e aveva disperso il suo dolore man mano che i ricordi si offuscavano, lasciando spazio solo a delle dolci memorie amare.

«Io non ne sapevo... nulla.»
Liza, lo sguardo fisso verso un punto cieco della stanza, sembrava disconnessa, immersa in una miriade di emozioni contrastanti.

«Non potevi.» Zelda accese una sigaretta, Xavier gliela rubò prima che potesse aspirare la prima boccata.
Fumò poco, colpevole per quel gesto inusuale e nervoso.

«Ma Oscar. Lui non ne ha mai fatto parola.»

«È perché ha deciso di andare avanti. Anni fa.»Zelda si chiese se davvero fosse così.
A loro, a tutti, aveva sempre mostrato di sì.
La sua vita intera era sbocciata di nuovo, quieta quasi come lo era stata una volta.
E adesso quella lettera, quella memoria che portava con sé l'amaro e la sorpresa di ricordare di nuovo qualcosa che doveva essere stato seppellito da tempo, cancellato dai discorsi e dalla quotidianità.

Enigma lo sapeva: tendere un agguato così sottile, cogliendo tutti con violenza, pungendo carne viva con talmente tanto sadismo.
Enigma sapeva che Olivia era scomparsa dalle conversazioni, diventando il dettaglio nascosto di Mulder.

Per tutto quel tempo Liza lo aveva conosciuto senza sapere nulla del suo passato, come se desse per scontato che non ci fosse niente da tenere segreto. Quasi i suoi trascorsi non fossero quelli davvero importanti, tra le dinamiche del gruppo.
In quel momento comprendeva quanto si fosse sbagliata a credere che Mulder, solo perché non aveva fatto qualcosa per dimostrarlo, fosse esente dalla sofferenza.

EnigmaWhere stories live. Discover now