Capitolo 31-Non esiste più nulla, vicino a te

83 12 39
                                    

Andrew Wilson stava seduto, sciogliendosi sempre di più lungo lo schienale della sedia di metallo, guardandosi intorno mentre muoveva le labbra in impercettibili e sconclusionati movimenti.

Trovarlo era stato complicato, tra gente che giurava di averlo visto partire per Toledo, chi per Cleveland e chi affermava di non vederlo da anni.
Poi avevano parlato con quel venditore di ologrammi.
Lui lo aveva visto, e anche da poco, ed era addirittura riuscito a confessargli che abitava in uno dei palazzi vicini al suo negozio.

«c'est incroyable, è davvero lui?» Liza guardò oltre il vetro, incredula.

«E non è finita qui» Mulder incrociò le braccia, e sembrava quasi soddisfatto, «ha comprato un ologramma, una settimana fa.»

«Che modello?» Zelda si avvicinò alla porta, guardando il detective con sospetto.

«Uno zeroventicinque. Di quelli applicabili al soffitto.»

Zelda annuì, e dietro al suo sguardo le ipotesi iniziarono a danzare come ballerini alla loro ultima sera di danze.
«L'ologramma del Dionysus. Era attaccato al soffitto dietro le quinte e tu hai detto che Andrew ne ha comprato uno una settimana fa, quindi i giorni coincidono. Potrebbe essersi trovato da solo, a teatro, d'altronde era l'attore protagonista. E lì-»

«Lì ha potuto lasciare indisturbato l'ologramma.» Xavier fece per entrare, poi si ritrasse all'ultimo, come se il pomello della porta fosse incandescente.

«Allora facciamogli il culo, a questo pseudo Enigma.» Con una delle sue classiche battute da vecchio poliziotto, Mulder si fece spazio tra gli altri, varcando la soglia della stanza interrogatori.

«Detective... Mulder, giusto?» Wilson sorrise, mentre incrociava le mani davanti a lui, appoggiandole al tavolo in un fruscio.

«Esatto, vedo che ti ricordi di me.» Oscar si sedette, avvicinando la sua sedia a quella del sospettato.
«La notte del quindici gennaio Enigma ha colpito di nuovo.»

«Mmmh. Mi dispiace.»

«Certo. Cosa stavi facendo, dalle sei alle otto del giorno prima?» chiese il detective, ricordandosi dell'autopsia della vittima e della sua ora di morte.

Andrew fece roteare gli occhi di cemento in un piccolo gesto d'irritazione.
«Ero all'High Voltage.»

«Hai testimoni che lo possano confermare?»

«Sì.»

«E invece la notte del quindici? Dov'eri, dalle undici in poi?»

«Dalle undici in poi?»

Mulder non rispose, ma continuò a guardarlo negli occhi.
Lo osservava con lo stesso disgusto con cui si osserva la più brutta e pericolosa specie di ragno.

«Ero all'High Voltage.»

«Di nuovo?»

«Sono qui per essere interrogato o perché mi vengano rinfacciate le mie scelte di vita?» Andrew rise per qualche secondo, fino a che quella risata amara e fuori luogo si scaricò come una fiammella sotto la pioggia.

«Una settimana fa hai comprato un ologramma da un rivenditore di Millennium Village.
È vero?»

«Sì.»

«Perché?»

Lui sbuffò, «perché, cosa? È un ologramma.»

«Rispondi alla domanda.»

«Perché mi serviva qualcosa per arredare casa.»

Mulder alzò lo sguardo dal taccuino su cui stava scrivendo.
Così non caverò un ragno dal buco, gli venne da pensare.
«Sulla scena del crimine è stato ritrovato un ologramma della stessa serie che hai comprato tu. Lo stesso che Enigma ha usato per avvisarci del suo omicidio.»

EnigmaWhere stories live. Discover now