•||BAD BOY~BAD GIRL||•

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Presentazione
Ciao sono Marika Lombardi ho 16 anni e vi racconterò la storia di una ragazza insicura e timida, che è obbligata a cambiare casa ed andare in un posto lontano... A Londra. La protagonista non ha molti amici, ne ha pochissimi... Non ha un ragazzo, l'ultimo l'ha lasciata per il semplice fatto che era troppo timida con chi non conosceva e scontrosa,invece, con chi conosceva;ma che ci poteva fare lei? È il suo carattere. Questa ragazza la conosco molto bene....sono io.

INIZIO

Mi svegliai sentendo la voce di mia madre che mi chiamava... Odio svegliarmi presto.
Quel giorno fu il più brutto della mia vita, dovevo traslocare. Dovevo lasciare tutti i miei amici (cioè solo due amici ma va beh dettagli). Dovevo andare a Londra, lasciare l'Italia per chissà quanto tempo.

-" amore svegliati oggi è il tuo ultimo giorno di scuola, sta sera si parte per Londra!!"mi svegliò mia madre tutta emozionata

-" dovevi per forza ricordarmelo?" Dissi alzandomi

-" ma amore non sei felice?" Chiese mia madre

-" no mamma non lo sono, e tu lo sai bene... Ma se va bene a voi,deve per forza andare bene a tutti vero? C'è l'ho anche io una vita! Non potete sempre prendere delle decisioni senza nemmeno parlarmene perché ,come pensate voi, a me va bene di sicuro!" Le urlai contro

-" abbiamo già parlato di questo" disse seria mia madre

-" ma vaffanculo" sussurrai

-" Marika! Non ti permettere mai più!!" Urlò tirandomi uno schiaffo sulla guancia, si girò e uscii dalla mia camera infuriata.
Mi preparai e andai a scuola. Appena arrivai corsi tra le braccia della mia migliore amica, Sabrina. Iniziai a piangere, senza volerlo ero in lacrime... Io non piango mai, o almeno non davanti alla gente, però sta volta ho sentito il bisogno di liberarmi e non me ne importava se fossi davanti a un sacco di persone.
Arrivò pure Manuel , il mio migliore amico. Loro due erano gli unici che avevo... E dovevo lasciarli. Strinsi forte pure Manuel mentre piangevo.

-" piccola non piangere" disse, lo guardai... Piangeva anche lui. È possibile che tengano così tanto a me? Nessuno ha mai pianto per me. Nessuno ,nemmeno i miei genitori. Ma Sabrina e Manuel erano in lacrime. Suonò la campanella ed entrammo in classe.

-" buongiorno ragazzi" entrò la professoressa di matematica

-" oh Lombardi oggi è il suo ultimo giorno di scuola... C'è ne faremo una ragione" disse indifferente.
Brutta vecchia di merda!! È inutile arrabbiarsi Marika calma... Tanto a chi importa di me? Nessuno perciò non c'è da stupirsi se mi ha detto così no? Mi hanno detto cose peggiori...
**
Suonò l'ultima ora, nessuno dei miei compagni mi aveva salutato, nonostante io l'avessi fatto. Tornai a casa e mi arrivò un messaggio da Manuel:"oggi vieni con me e Sabrina? Così stiamo insieme prima della tua partenza :)"
Risposi :"certo, ma voi mi accompagnate in aeroporto vero?"
Mi rispose subito :"certo bella:)"

Corsi da mia madre per chiederle scusa... Se no non mi faceva andare, tanto ci sarei andata comunque. Io e i miei non abbiamo un ottimo rapporto, perché per loro è come se non esistessi.

-"scusami per sta mattina" dissi a testa bassa, lei non disse nulla.. Mi fa incazzare quando fa così

-" ma! Ti ho chiesto scusa mi rispondi?!" Dissi

-"cosa dovrei dirti?! Tanto fai comunque quello che vuoi, non so più che fare con te, sei un caso perso." Una pugnalata al cuore... Me lo avevano detto tante altre volte,tutti me lo dicono,ma non riesco a farci l'abitudine

-"se voi mi ascoltasse di più magari non sarei così!!" Urlai e poi uscii di casa di corsa. Corsi a casa di Sabrina suonai ripetutamente il campanello. Qualcuno venne ad aprirmi.

-" oh ciao Mara, disturbo?" Dissi alla madre di Sabrina che era venuta ad aprirmi

-" no tranquilla, Sabrina è al piano di sopra, c'è pure Manuel" disse invitandomi ad entrare

-" oh perfetto, allora vado su"

-" si tranquilla ormai sei di casa" disse, sorrisi e corsi su per le scale E entrai in camera di Sabrina

-" ciao ragazzi" dissi triste.

-" che ti succede?" Mi chiese Sabrina , spiegai l'accaduto con mia madre. Stammo per circa tre ore a casa di Sabrina a scherzare e ridere. Andai via da casa di Sabrina ma non volevo tornare a casa, decisi di farmi una passeggiata da sola, mi piace star da sola, ascoltando musica con le cuffie e camminare. Mi accesi una sigaretta e camminai. Pensai a tante cose mentre camminavo... Pensai a mia madre, a mio padre, a Londra , alla nuova scuola, ai miei migliori amici...
**
Si fece sera ed io ero ancora in giro quando mi chiamò mia madre

-"che vuoi?" Risposi

-"dove sei? Muoviti a tornare o si farà troppo tardi e perderemo il volo"

-" se arrivo" chiusi la chiamata e mi avviai verso la casa.
**
-"si può sapere dove sei stata?" Chiese

-"per i fatti miei okay?" Risposi ed andai in camera mia,vuota senza nemmeno più un mobile. Mi poggiai alla porta e scivolai giù fino a sedermi, mi scese una lacrima... Cazzo io non volevo andare a Londra. I miei dovevano andare lì per lavoro, ma perché l'hanno deciso loro non perché sono obbligati. Io non voglio, non voglio. Ma tanto quello che dico io non conta nulla.

-"Marika vieni a tavolaaaa!! Muoviti che siamo già in ritardo" urlò mia madre dalla cucina.

-"io non mangio" urlai a mia volta

-"perchè?" Per evitare di urlare come delle sceme andai in cucina

-" non ho fame e non ho voglia di mangiare" dissi

-"okay allora inizia a prepararti" feci come mi disse

Una volta pronta chiamai Sabrina e le dissi che tra un po' sarei andata in aeroporto e mandai un messaggio a Manuel con scritto la stessa cosa.

Andammo in aeroporto e li c'erano già Manuel e Sabrina. Mi buttai tra le loro braccia in lacrime, anche loro piangevano. Ad un certo punto si sentì la voce della signorina :"i gentili passeggeri diretti a Londra sono pregati di dirigersi verso il check-in"

-"andiamo Marika" disse mia madre

-"arrivo" mi girai verso i miei amici e li abbracciai ancora una volta

-" non vi dimenticherò mai" dissi

-" e noi non ci dimenticheremo di te" disse Manuel tirando su di naso

-" vi voglio bene " ci abbracciammo ancora una volta poi andai dietro a mia madre. Li salutai da lontano con una mano, con gli occhi pieni di lacrime, loro fecero lo stesso. Andammo verso l'aereo, li salutai ancora una volta da lontano e poi svoltando non li vidi più.

-"vedrai che ti piacerà Londra e troverai altri amici" disse mio padre

-" mi stai prendendo in giro? Io non voglio altri amici, io non so nemmeno se riuscirò a farmene altri! E tu lo sai!" urlai disperata

-" ora smettila di fare i capricci!" Disse lui

-" vi odio" sussurrai anche se mi avevano sentito benissimo.

Prendemmo l'aereo misi le cuffie alle orecchie e non parlai con nessuno, dopo mezz'ora mi addormentai ancora in lacrime. Ed ora come farò? Senza loro,  le uniche persone che mi volevano bene, le persone per cui vivevo?

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