Capitolo 13

299 24 4
                                    

Avviso: in questo capitolo ci sono scese di violenza e maltrattamento che potrebbero dare fastidio, ho ritenuto necessario mettere questo avviso.

Quella notte riuscì a chiudere gli occhi solo per poco, non avevo intenzione di dormire con lui al mio fianco che mi teneva con un braccio la vita.

Nei giorni precedenti credevo che stavo già passando l'inferno ma non avevo mai calcolato che potesse succedere qualcosa di simile.

Non avrei mai pensato che lui ci avrebbe provato con me a tal punto che mi avrebbe portata in camera sua a fare sesso con lui.

Il solo pensare di nuovo a quello che era successo mi faceva rabbrividire e anche scappare involontariamente alcune lacrime, le asciugai subito non volendo essere così vulnerabile.

Non potevo essere vulnerabile in una situazione così, dovevo solo pensare a un piano per uscire da questo posto.

Potevo farcela, anche se uscire da qui significava morire ormai non mi importava più.

Sono stata umiliata già troppe volte, adesso basta.

Spostai finalmente gli occhi dal soffitto e mi guardai intorno cercando qualcosa che potesse aiutarmi oppure suggerirmi un'idea.

La stanza era al buio ma potevo vedere grazie ad alcuni spiragli di luce che arrivavano dalla finestra.

La finestra poteva essere una buona via di fuga, l'unico problema stava che la stanza di Lake si trovava al terzo piano e quindi sarei saltata probabilmente mi sarei rotta le ginocchia per il forte impatto oppure sarei subito morta.

Le probabilità di sopravvivenza che sarei sopravvissuta era meno del 15%.

Guardandomi intorno non avevo altre opzioni, erano solo due.

La mia prima opzione era scappare dalla finestra e l'altra era uscire dalla porta della camera.

Ma pensandoci meglio uscire dalla porta non sarebbe stata un'ottima idea, adesso mi ero ricordata di ieri sera quando eravamo venuti c'erano dei militari un po' dappertutto per tutta la casa.

Quindi così si ritornava al punto di prima, l'unica opzione era la finestra.

Non avevo scelta. Se volevo uscire da qui dovevo rischiare anche se questo comprendeva la mia vita.

Era deciso, sarei scappata dalla finestra.

Adesso mancava l'unico grande problema, come avrei distratto Lake?

L'unica mia possibilità era se sarebbe mai uscito dalla camera e mi avrebbe lasciato da sola. Ma ancora stava dormendo con un braccio stretto intorno alla mia vita.

"Maledetto bastardo'' dico arrabbiata e poco dopo averlo detto lo sento muoversi e sbadigliare portandosi la mano che mi cingeva la vite alla bocca.

In quell'attimo di tempo ebbi lucidezza per girarmi dal lato opposto e chiudere gli occhi facendo finta di dormire.

Poco dopo lo sentì alzarsi e mettersi seduto sul letto, a quel punto sentivo che mi stava osservando e speravo che non avrebbe fatto qualcosa.

Ovviamente lui non era di questa idea.

Sentì la sua mano da sotto le coperte che mi stava palpando il sedere in modo molto violento e dopo lo sentì avvicinarsi al mio corpo facendo aderire il suo sedere con il suo pene, cominciò a strusciarsi e con le mani raggiunse il mio seno palpando anche quello violentemente.

Intanto continuava a strusciarsi su di me e potevo sentire che il suo pene stava diventando duro.

D'un tratto si infilò in me e cominciò a spingere il suo pene dentro il mio sedere.

Experiment on me ||CAMREN||Where stories live. Discover now