Capitolo 1

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Camila pov
*DRINNNN*

Sentivo suonare la sveglia ma non avevo voglia di alzarmi, anche perché alzarmi era la cosa che odiavo di più nella mia vita.

Alzarmi significava andare a lavorare.
E io odiavo il mio lavoro.

Cosa facevo per vivere? Magari questo ve lo avrei spiegato dopo perché ora ero in ritardo.

Mi alzai controvoglia dal letto, andai dritta in bagno, mi spazzolai i capelli, mi lavai i denti, lavato il viso e altre cose per la mia igiene mattutina.
Dopo essere uscita dal bagno, andai dritta verso l'armadio e presi una camicia bianca e una gonna fino alle ginocchia.
Per completare l'abbigliamento misi dei tacchi non troppo alti e dopo presi gli occhiali che avevo lasciato sul comodino e li indossai.

Aprii la finestra e osservai cosa stava accadendo fuori.
C'erano alcuni uomini in tuta che stavano trasportando un nuovo paziente.

Tranne quello, il resto era tranquillo.
Tutti erano ancora nelle loro tende e si sarebbero svegliati a breve.

Chiusi la tenda e guardai l'orologio al mio polso, ero in ritardo.
Sospirai, mi sistemai gli occhiali, presi e indossai il camice e uscì dalla mia stanza.

Io insieme ad altre mie colleghe e colleghi abitavamo in una casa, l'unica casa che c'era.
Mentre chi non era uno scienziato, stava in una tenda che era situata vicino all'unica casa che c'era.

Io insieme ad altri colleghi, facevamo parte di un progetto chiamato LEUS.
Facendo parte di questo progetto ero stata costretta a trasferirmi su un'isola, questa isola era abitata soltanto da noi, cioè scienziati e da chi credeva in questo progetto e avevano deciso di lasciare la loro vita per inseguire e credere nel progetto LEUS.

Il progetto LEUS era stato finanziato dal governo e io mi trovavo lì perché ero stata scelta per farne parte.
Questo progetto era molto importate per il governo, non ci avevano svelato molto su perché, ma sapevamo che dovevamo seguire le loro indicazioni alla lettera se non volevamo avere dei guai.

Io facevo quello che mi veniva detto, dopo che una volta mi ero opposta a fare un trattamento ad una paziente, mi avevano minacciato di morte, dicevano che se non seguivamo i loro ordini, i militari che stavano con noi ci avrebbero puntato una pistola e sparato a sangue freddo, senza esitazioni.

Ricapitolando, su questa isola vivevamo noi scienziati, i militari mandati dal governo e infine c'erano persone che avevano lasciato la loro vita per credere in questo progetto.

Arrivai in cinque minuti al laboratorio, l'isola era abbastanza grande ma il nostro territorio non si estendeva molto, quindi potevi raggiungere tutto in pochissimo tempo.

"Buongiorno Dottoressa Cabello" mi salutò Marcus.

"Buongiorno Dottor Lake" lo salutai cordialmente con un sorriso tirato.

Marcus Lake era a capo del progetto LEUS, lui era sia uno scienziato che un militare, tutti dovevamo stare a suoi ordini, solo lui poteva avere comunicazioni con il mondo esterno, era lui che comunicava al Governo degli USA se qualcuno infrangeva gli ordini oppure no.

Mentre camminavo a fianco del Dottor Lake, sentii delle urla provenienti dalla stanza in cui stavamo per entrare.
Ingoiai spaventata e quando arrivammo alla porta il Dottor Lake si mise davanti e la aprì al posto mio.
"Prego Dottoressa" annuì e entrai in quella stanza dell'orrore.

"Buongiorno" mi salutarono cordialmente due militari che facevano da guardia all'interno di quella stanza.

"Mi segua" mi dice Marcus e io feci come mi aveva detto.
"Oggi il paziente LJ27 è un po' su di giri" si mise a ridere "quindi oggi spetta a lei dargli la sua dose"

"Perché io?"

"Perché voglio che sia lei" rise

"Oh.. va bene allora" dico nervosa mordicchiandomi il labbro inferiore.

"Stia tranquilla, di certo non morde" rise e finì lì la nostra conversazione fino a quando non arrivammo alla cella del paziente LJ27.

"Bene bene bene, come ti senti oggi LJ27?" la derise il Dottor Lake.
Lei al commento del Dottore ringhiò.

Aveva un collare elettrico al collo attaccato alla parete, ad ogni movimento brusco veniva data una scarica elettrica talmente forte da stordirla.

La cella era aperta ed insieme a lei c'erano due medici che non riuscivano a dargli la sua dose mattutina.
Non sapevo cosa c'era in quel piccolo flacone di vetro, quindi non sapevo cosa davano a tutti i pazienti per tre volte al giorno.
Questa era una delle tante cose di cui non sapevo nulla.

"Dottor Lake, non vuole prendere la sua dose" dice un medico con la siringa in mano.

"Ci pensa la Dottoressa Cabello, vero?" mi guardò sorridente

"Ehm.. c..certo" dico nervosa.
Di solito io ero soltanto addetta a fornire i dati del paziente e a vedere i suoi sviluppi, ma non avevo mai dato una dose ad un paziente.

I due medici uscirono dalla cella e uno dei due mi passò la siringa con dentro la dose pronta.

La presi e tremando mi avvicinai al corpo del paziente LJ27, aveva lo sguardo basso e respirava affannosamente.
Potei notare che era ricoperta di sudore e aveva delle macchie di sangue sulle mani.

Stavo per dire qualcosa ma lei mi precedette.
"No..no.. q..questo fare male" dice affannosamente per poi alzare lo sguardo, mi ritrovai a guardare degli occhi verdi che chiedevano pietà.

Ero incantata a guardare quegli occhi, di un verde così profondo.
Non so per quanto sia stata in quella posizione, ma poi scuotendo la testa mi ricordai che non ero da sola in quella stanza.

Lei invece mi stava ancora guardando sotto lo sguardo attento del Dottor Lake.
Abbassai lo sguardo intimidita da quei occhi così profondi.

"Allora Dottoressa, quanto dobbiamo aspettare ancora?" mi sgridò il Dottor Lake.

Maledetto.

"Si..mi scusi" dico forzando un sorriso.

Guardai di nuovo negli occhi il paziente LJ27, sospirai aggiustandomi gli occhiali e notai per la seconda volta la sofferenza in quei occhi.
Stavo per aprire bocca, quando mi ritrovai di nuovo incantata a quello che avevano lasciato le sue labbra.

"Fallo" dice guardandomi negli occhi.

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Okay, non so che piega prenderà questa fanfiction però solo contenta di scriverla e spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto.

È un po' incasinato però andando avanti si scopriranno tante coseee.

So già che molti scriveranno che non so mettere le virgole, punti ecc.
Allora io so scrivere così, a scuola facevo pena in italiano quindi se vi piace okay sennò potete anche non leggere.

Se proprio dovete fare qualche critica fatela sul contenuto e non sulla punteggiatura.

Grazie.

-Blackgirl

Experiment on me ||CAMREN||Where stories live. Discover now