Capitolo 2

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Camila POV

Mi sveglia come tutte le mattine al suono della sveglia, ormai non c'era bisogno nemmeno della sveglia per svegliarmi.
Mi alzai dal letto sbuffando e andai nel bagno per la mia igiene mattutina.

Mentre cercavo dall'armadio cosa mettere, la mia testa si riempì di pensieri.

Erano passate due settimane da quando era successo quel che era successo, ci avevo pensato poco in queste settimane, anche perché il Dottor Lake mi teneva sempre d'occhio e avevo paura di fare qualcosa di sbagliato.

In queste due settimane ero soltanto incaricata di svolgere il mio vero compito, cioè fare analisi e vedere gli sviluppi dei pazienti.

Era successo soltanto una volta.

FLASHBACK:
1 settimana prima...

Una mattina in cui mi ero rinchiusa nel mio ufficio, dovetti uscire per chiedere la cartella di un paziente mancante e solo il Dottor Lake poteva avere accesso a tutti i documenti.

Quindi dopo aver lasciato l'ufficio, mi dovetti dirigere dal Dottor Lake che si trovava in quella maledetta stanza, dove era rinchiusa il paziente LJ27.
Non avevo idea il perché si trovasse sempre lì, ma a quanto pare si diceva che LJ27 era molto preziosa per Lake.

Quando arrivai il Dottor Lake non c'era e dovetti aspettarlo lì, nel frattempo sentivo dei mugolii di dolore.
Sapevo da dove venivano così andati dritta verso la cella in cui teneva rinchiusa LJ27.

Arrivai vicino alle sbarre e mi chinai sulle ginocchia per vedere che LJ27 era accasciata a terra priva di sensi ma al col tempo sentivo dei mugolii di dolore provenire da lei.

Senza pensarci due volte aprii la cella con la chiave magnetica lasciata sul banco da lavoro, poteva essere un'azzardo, potevo lasciarci la pelle ma non mi importava.

Avevo paura sì, ma non della mia vita.

Camminai piano nella sua direzione e quando meno me lo aspettavo, il suo corpo si alzò di scatto e prendendomi per il collo mi inchiodò abbastanza violentemente alla parete, procurandomi dei lividi al collo e alla schiena.

Gemetti per il dolore quando mi attaccò alla parete, notai che teneva lo sguardo basso e non mi guardava negli occhi come la prima volta.

Fece scattare l'altro mano verso di me e notai che al posto delle unghie ma c'erano artigli.
Alzò la testa e la bocca contemporaneamente con le sue zanne, potetti notare che i suoi occhi non erano più verdi ma questa volta erano rossi come il fuoco.

Mi guardava come se stesse aspettando una mia mossa che però non arrivò, ingoiai sapendo già la fine che avrei fatto.

Abbassai lo sguardo rassegnata e chiusi gli occhi, almeno se sarei morta non volevo vedere la fine che il mio corpo avrebbe fatto.

Tutto d'un tratto allentò la presa al mio collo e mi lasciò in piedi d'avanti a lei.
Aprii gli occhi e notai che era sparito tutto: le zanne, gli artigli, gli occhi rossi e persino la rabbia che sembrava avere prima.

Non so cosa era cambiato in una frazione di secondo ma in quel momento sarei potuta scappare, solo che non lo feci e rimasi lì a guardarla negli occhi che adesso erano ritornati verdi.

Non riuscendo a controllare il mio corpo feci quello che non mi sarei mai aspettata di fare.
Alzai la mia mano lentamente mentre i nostri occhi si perdevano a guardarci l'un l'altra, posai delicatamente la mano sulla sua guancia e sentì quanto era calda, emanava parecchio calore.

"Stai bene?" domandai accarezzando lentamente con le dita la sua guancia.

"T..tu-" non potetti finire di ascoltare la sua voce che la vidi atterrare a terra, questa volta priva di sensi per davvero.

Alzai lo sguardo e notai la faccia beffarda del Dottor Lake con in mano un storditore elettrico.
"Tutto bene Dottoressa?" dice con il suo sorriso da presa in giro.

"Sto bene" taglio corto per guardare a terra e notare che lei stava per risvegliarsi.

"Esca immediatamente!" mi sgridò Lake prendendomi per il braccio e tirandomi fuori dalla cella per poi chiuderla.

La chiuse giusto in tempo perché lei si risvegliò e guardò prima nella direzione in cui mi aveva attaccata al muro e subito dopo accorgendosi che non c'ero, si girò verso di noi e mi guardò per un'attimo prima di guardare il Dottor Lake.

Si avvicinò alle sbarre e tirò fuori le zanne con gli occhi rossi, ringhiò verso il Dottor Lake e gli altri due scienziati che erano dietro di lui.

Marcus sogghignando si avvicinò alla cella "Oh tranquilla, non sprecare energie per niente"

Io abbassai lo sguardo non volendo guardare ciò che sarebbe successo a breve.

"Attivate subito quel maledetto collare!" ordinò Lake e subito attivarono il collare elettronico per dargli altre scariche elettriche.

FINE FLASHBACK

Non volevo pensarci più, ogni volta che pensavo a quello che gli stava facendo in quella dannata cella, io mi sentivo impotente, non potevo fare nulla per aiutarla.

Non sapevo perché ma era orribile quello che passava ogni giorno.

Non ne avevo mai visto uno come lei, l'unica che avevo visto era lei.
Gli altri pazienti non sapevo da che parte del laboratorio erano, non sapevo neanche quanti c'è ne erano.
Non tutti superavano questo esperimento, quindi le probabilità che altri della sua specie erano vivi era molto bassa.

Ancora con i miei pensieri in testa, arrivai al laboratorio e andai dritta nel mio ufficio.

Appena aprii la porta vidi che nel mio ufficio c'era il Dottor Lake ad aspettarmi.
"Posso fare qualcosa per lei?" chiesi e andai a sedermi alla mia scrivania.

"In effetti sì" sorrise "voglio che d'ora in poi lei abbandoni questo ufficio e si dedichi al progetto con me"

"Io cosa?" domandai scioccata

"Ha capito bene Cabello, d'ora in poi lei farà parte del progetto, niente più dati" mi spiegò

"C..chi sarà il paziente?" domandai balbettando ma avevo già capito di chi si trattasse.

"LJ27" sorrise per poi alzarsi "comincia domani mattina"

Non potevo crederci. 

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Scusate eventuali errori.

-Blackgirl

Experiment on me ||CAMREN||Donde viven las historias. Descúbrelo ahora