21 Capitolo

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Oggi è il terzo giorno di New York e non vedo l'ora di andarmene, ieri sera quando sono ritornata in stanza dopo il litigio con Cameron mi ha seguita Allison e mi ha consolato un pò, non mi sono sfogata con lei, non me la sentivo e mi dispiaceva di farla preoccupare.

È tardo pomeriggio e non abbiamo preso programmi oggi ma i ragazzi vogliono fare un pigiama party nella stanza di Cameron, non penso che andrò ma Allison come sempre mi minaccia di andare, quindi sono costretta ad andarci. Indosso una tuta e lascio i capelli raccolti in una cipolla, non mi trucco e dopo aver aspettato che Allison sia pronta, usciamo dalla stanza e mentre ci dirigiamo verso la stanza di Cameron incontriamo Sierra e Selena

"mi dispiace per ieri, non so cosa sia successo ma mi dispiace per il comportamento di mio fratello" si scusa Sierra a bassa voce non facendosi sentire dalle altre

"tranquilla Sierra, mi dispiace se in questi giorni non abbiamo parlato molto" dico dispiaciuta

"abbiamo altri giorni e poi stasera faremo un pigiama party" esclama entusiasta, annuisco e arrivati davanti la stanza, bussiamo e ci apre Aaron

"entrate ragazze" ci invita ad entrare, io e le ragazze ci avviciniamo ai ragazzi e le ragazze che sono seduti in cerchio, ci sediamo pure noi e accanto ho alla mia destra Madison e alla mia sinistra Camilla

"ok ora che siamo tutti possiamo giocare a obbligo e verità" esclama Haley girando la bottiglia che finisce su Selena

"Obbligo o verità?" chiede Haley sorridendole

"obbligo" sceglie Selena

"ti obbligo a baciare per dieci secondi Justin" la coppia si alza e compie l'obbligo, Selena dopo essersi seduta gira la bottiglia che finisce su Cameron

"obbligo" dice Cameron senza aspettare che Selena gli ponga la domanda

"ehm ti obbligo a bere una lattina di coca in dieci secondi" esclama Selena, Cameron prende una lattina di coca e la beve in dieci secondi esatti, dopodiché Cameron gira la bottiglia che finisce su di me, mi irrigidisco e senza che mi pone la domanda scelgo verità

"non mi dire che hai paura di scegliere obbligo?" mi prende in giro

"non ho paura, se vuoi che scelga obbligo, allora obbligo sia" dico sfidandolo

"ti obbligo a buttarti nella piscina dell'hotel" fa un ghigno Cameron

"va bene" dico, mi alzo e inizio a scnedere i piani finchè arrivo davanti alla piscina noto tutti i ragazzi sul balcone che aspettinano che mi butto, lancio uno sguardo a Cameron e mi butto in piscina, riemergo dall'acqua e noto i ragazzi che urlano il mio nome, rido e esco dalla piscina, prendo un asciugamano che c'era su un lettino e lo appoggio sul mio corpo, i ragazzi rientrano e io li raggiungo, dopo essere arrivata in stanza mi risiedo nel cerchio e continuiamo a giocare finché poi smettiamo perché iniziamo a stancarci

"beh direi che è ora di andare a letto, non mi reggo più in piedi" dice assonnato Selena, tutti annuiamo ma quando inizio a incamminarmi verso la porta noto Allison restare

"Ali non vieni?" aggrotto la fronte confusa e lei scuote la testa

"io, Audrey, Dylan e Andrew andiamo a farci una passeggiata" dice e capisco che sta mentendo perché si morde l'interno della guancia

"va bene allora vengo pure io" dico sfidandola per vedere se mi dirà la verità

"no" urla alzandosi di scatto e noto tutti guardarla in modo strano dai suoi atteggiamenti

"sei stanca e poi domani ti dovresti alzare in piedi e " dice frettolosa

"beh allora questo vale per te" dico ironica, la guardo negli occhi e leggo preoccupazione e inizio a infastidirmi

"se non mi volete non c'è bisogno che inventate scuse, buonanotte" esclamo girandomi

"diamine, noi non è che non ti vogliamo Abigail, ma.." si blocca indecisa se dirmelo o no, ma con il suo sguardo rivolto verso di me capisco cosa vogliono fare senza di me

"il fatto è che io non ci posso essere perché dovete parlare con mia madre" ammetto sorprendendoli, sento gli sguardi straniti di tutti su di noi ma non me ne frega

"andate a fanculo tutti e quattro, non seguirmi Allison perché so che mi pentirò di cose che dirò, buonanotte" dico acida sbattendo la porta e andando nella mia stanza, mi vesto con i primi vestiti che trovo ed esco dall'hotel iniziando a camminare tra le strade di New York, lacrime iniziano a scendere una dopo l'altra e non ho intenzione di toglierle, mi sono stancata a toglierle, ogni giorno.

Non ci posso credere che volevano raccontare un altro fatto a mia madre, che diano ascolto a mia madre che li chiama per vedere se sto bene o se è successo qualcosa, ridicoli. Li ho pregati mille volte di smetterla ma loro non lo fanno, mi trattano come una bambina dopo l'accaduto, ma io mi sono tancata di essere trattata come una bambina, che ogni cosa che succede mi chiedono se ho bisogno di aiuto o se sto bene. Sto vivendo da anni una vita di merda ma loro non capiscono che certe cose non le potrai mai dimenticare. Mi viene da ridere al pensiero che tanto tempo fa mia madre mi tartassava sul fatto che voleva che mi trovassi un fidanzato, era passato un anno da quando me ne ero andata da Los Angeles e io protestavo ma un giorno la vidi triste e decisi di accontentarla, feci conoscenza con questo ragazzo che era molto simpatico, divertente ed era molto romantico ma mi pentì di quella scelta, infondo dopo un mese di frequentazione lo ritrovai con una ragazza bionda beh a quanto pare non era sincero. Io non lo amavo ma dentro di me stava nascendo la speranza che forse sarei stata felice ma non fu così. Loro, non capiscono che ho bisogno di tempo.

Mi siedo su un gradino del marciapiede e guardo le macchine e i taxi attraversare la strada, qualcuno si siede accanto a me e giro la testa e vedo Cameron guardare avanti, mi irrigidisco e faccio finta di nulla

"Sierra mi ha obbligato a chiederti scusa" rompe il silenzio

"ma lo voglio pure io, non solo perché me l'ha detto di farlo Sierra, lo voglio veramente Abigail" continua

"lo so che non mi perdonerai mai ed è giusto così, tu non meritavi.. io non ti meritavo" dice girandosi verso di me ma continuo a guardare dritto

"puoi riempirmi di pugni, schiaffi fai quello che vuoi ma devi fare qualcosa perché io non riesco più a vivere così, odio me stesso per averti fatto male Abigail ma io ti giuro che non volevo farti stare male" dice con la voce incrinata

"non cambierebbe niente e ti potrei pure perdonare tante cose, tranne quello che sapevi mi avrebbe fatto male e l'hai fatto lo stesso" mi giro verso di lui

"non ti ho usata Abigail" dice con gli occhi lucidi

"ok" dico non credendoci, voglio solo che finisca così mi lascia stare

"ok" dice alzandosi e se ne va capendo che voglio stare da sola

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