13 Capitolo

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Mi sveglio sentendo delle voci, apro gli occhi e noto che non è la mia stanza, prendo le coperte e le alzo per vedere se sono vestita, sospiro sollevata alla vista che dei vestiti che indosso che però non sono miei. Inizio a tremare dalla paura per chi mi ha cambiato, si saranno visti i tagli e i lividi e solo all'idea inizio a innervosirmi. Mi alzo senza far rumore e inizio a squadrare la stanza, noto una foto dove ci sono Sierra, James e Cameron che si abbracciano.

Che ci faccio a casa Dallas?

Apro la porta e più scendo le scale più sento le voci, scendo l'ultimo scalino e le voci si interrompono, noto la mia famiglia con Allison e la famiglia Dallas.

"tesoro" si alza per abbracciarmi mia madre dolorante

"dobbiamo parlare mamma ed ora" mi scanso dall'abbraccio

"ok, Gina potremmo andare a parlare nella stanza?" chiede mia madre preoccupata

"certo, noi vi aspetteremo qui" dice Gina

Inizio a salire le scale con mia madre dietro, entro in stanza e chiudo la porta

"tesoro c'è qualcosa che non va?" chiede preoccupata mia madre

"mamma io ho provato a fare finta di niente, ma ora basta, la devi smettere di fare che io stia più tempo possibile con i Dallas, la dovete smettere tu e Gina, pensi che io non abbia capito il complotto tra te e lei" dico arrabbiata

"Abigail io capisco che ci sono stati problemi con Sierra ma voi vi volete bene, dovete solo risolvere tutto ritornerà come prima" dice tranquilla mia madre

"mamma tu non sai niente, non sai niente della mia vita e non hai il diritto di impicciarti" le dico arrabbiata

"io ne ho il diritto, perché ti lascio sola a Boston e guarda come ti ritrovo, che tenti il suicidio" urla, sussulto e inizio a vedere sfocato per via delle lacrime

"Abigail" si rende conto per quello che ha detto iniziando ad avvicinarsi

"hai ragione sono solo un disastro che si fa del male, hai ragione su tutto. Tu e Papà volete che mi trovi un uomo accanto ma ditemi come cazzo faccio, ci ho provato per voi, mi volevate vedere felice, che vado alle feste e l'ho fatto due anni fa ma non andata a buon fine, di nuovo. Sono stanca di tutto, di vedere te e Gina che fate in tutti i modi possibili che io stia vicina alla famiglia Dallas, sono stanca di vedere lo sguardo di te e papà che trasmettono solo delusione e compassione. Sono stanca che ogni volta mi volete controllare. Sono stanca di tutto. Tu mamma, non puoi controllarmi, perché non sai un cazzo della mia vita, tu non puoi capire e non puoi pretendere che io sia felice, la mia vita è una merda. Ogni giorno passo le pene di inferno solo per colpa via delle pillole, incubi e altro. Dato che tu dici ogni volta mi capisci, dimmi perché ora mi ritrovo in questa cazzo di casa" urlo con le lacrime

"James ti ha trovato in acqua e ti ha salvato, ti ha portato qui e noi ti abbiamo cambiato" sussurra con le lacrime negli occhi

"noi chi mamma? chi cazzo mi ha cambiato?" urlo tremando

"io e Gina" risponde abbassando la testa

"c'era qualcun altro in stanza?" chiedo guardando un punto fisso della stanza

"no, solo noi" mi guarda negli occhi

"la prossima volta evita almeno di portarmi dai Dallas, ah vero se non lo fai non si svolge il tuo piano di merda" ribatto arrabbiata

Inizio a scendere le scale, mia madre mi segue cercando di fermarmi, inizio a tremare ricordando solo ora che sotto ci sono i Dallas e che tutti avranno sentito

Stupida

Stupida

stupida

"Abigail ti porto a casa" sento la voce di mia madre

"Allison andiamo?" chiedo avviandomi alla porta

"Abigail Smith" urla mio padre, mi blocco all'istante

"ringrazia James per averti salvato la vita" dice con tono duro mio padre, chiudo gli occhi per trattenermi, sento la mano di Allison prendere la mia, mi sorride incoraggiandomi, mi giro e per alcuni secondi i miei occhi si incrociano con quelli di Cameron e una scossa mi pervade tutto il corpo

"grazie James" dico a bassa voce, afferro la maniglia ed esco da quella casa, entro in macchina di Allison e partiamo verso casa mia, dopo dieci minuti arriviamo ed entro in casa, mi siedo sul divano e guarda un punto fisso del soggiorno

"penso che tu abbia esagerato con tua madre, voglio dire non è colpa sua se non sa le verità" parla Allison all'improvviso

"tu lo sapevi Allison che io non voglio che nessuno veda il mio corpo eppure tu li hai lasciati fare" dico infastidita

"l'ho lasciati fare solo perché eri fradicia e avresti potuto prendere il raffreddore o la febbre" sento i suoi occhi su di me

"avete sentito tutto?" chiedo impaurita

"non tutto ma quando urlavate si, mi dispiace Abi, ma la parte dei tagli, degli incubi e delle pillole l'hanno sentita" dice dispiaciuta

"ok" cerco di trattenere le lacrime

"vorrei stare da sola" dico a bassa voce

"Abigail" dice Ali facendomi intendere che non mi lascerà sola

"per favore" la scongiuro con gli occhi lucidi

"va bene" la convinco

"ti chiamo più tardi va bene?" annuisco, la saluto e sento la porta chiudersi

Decido di andare a dormire e il problema è che il buio fa luce a troppi pensieri.

BACI RICORDATI Where stories live. Discover now