13 lettere

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ALICIA: o mio dio
dico con il respiro affannato
ALICIA: cazzo German mi farai impazzire
aggiungo inarcando la schiena e reggendomi sui gomiti, sono qui: stesa sul bancone in marmo della mia cucina, con mio marito che mi bacia la bocca, il collo, il seno e scende sempre più in basso senza permettermi di riprendere fiato. Ho qualche ruga e anno in più, adesso sono 45, ma quando sto con lui continuo a sentirmi una ragazzina con il suo primo amore. Mi fa arrivare all'apice del piacere dopo poco tempo e io butto indietro la testa per godermi al meglio il momento. Dopo essermi ripresa mi tiro su i leggings e siedo con le gambe penzoloni, lo tiro verso di me e, posizionandolo in mezzo alle mie gambe, comincio a giocare con i suoi capelli mentre lui mi accarezza la schiena e i fianchi nudi
ALICIA: oltre me cosa vuoi per cena?
chiedo mordendomi il labbro, ama quando lo provoco
GERMAN: uhm...che ne pensi delle tue famose omelette? Mi fanno impazzire
risponde sorridendo e accarezzandomi il viso
ALICIA: va bene, vada per le omelette
lo bacio dolcemente e lui mi prende in braccio facendomi scendere dal bancone.

Si siede sul divano e accende il televisore selezionando il canale del telegiornale, io invece prendo la maglia che avevo gettato su una poltrona appena rientrata a casa e la indosso di nuovo.
Mi sembra giusto che io mi presenti, sono passati molti anni dall'ultima volta, sono l'ispettrice di polizia Alicia Sierra, negoziatrice da ormai 15 anni e sono fiera di poter dire di aver realizzato il mio più grande sogno. Vivo con mio marito German in un piccolo appartamento nel centro di Madrid, per arrivare a lavoro mi basta prendere la metro e scendere dopo 8 fermate, il mio distretto è il più ad est. Non so neanche io come sono finita a sposare German: un uomo! Mi sono sempre considerata lesbica ma con lui è diverso, mi è stato vicino e mi ha appoggiata in ogni mio singolo progetto, sogno o aspirazione, ci siamo baciati per la prima volta il giorno della mia laurea ed è stato indimenticabile. Era il mio migliore amico e non avevo mai pensato a noi due come una coppia, ma la vita è piena di sorprese ed eccoci qui. Mi ha confessato di essere sempre stato innamorato di me, ma ha cercato di reprime i suoi sentimenti per la mia felicità fino a quando non ce l'ha più fatta, non poteva combattere ciò che sentiva. Quel bacio mi ha chiarito molte cose, mi ha aperto gli occhi, lui era l'uomo della mia vita, l'unico a farmi sentire così in pace con me stessa e provocarmi le farfalle nello stomaco ad ogni contatto visivo. In realtà non era il solo, ma quella è un'altra storia, di cui per altro non mi piace parlare.
German è tutto per me, non ho altre persone che ci tengano veramente o mi vogliano davvero bene e questo è un po' triste lo ammetto. I miei genitori sono morti anni fa nello stesso periodo, è stato un duro colpo per me, ero molto legata ad entrambi, sono sempre stati un esempio e un punto di rifermento. Poi non ho tanti amici, sapete l'essere in polizia ti cambia, vieni a contatto con centinaia di criminali e tutte le loro storie ti entrano nel cervello e ti fanno modificare il modo in cui vedi la vita. La negoziazione non è semplice, parli ogni giorno con degli psicopatici e devi evitare che succedano catastrofi, cerchi di pensare sempre più come loro per calcolare ogni possibile mossa e prevenirla e, inevitabilmente, cominci ad essere o agire come loro anche nella tua quotidianità. Non mi definirei una criminale, ne tanto meno una psicopatica, ma spero che abbiate capito ciò che intendo. Un altro motivo per cui la gente tende ad allontanarsi da me è che sono una vera e propria maniaca del lavoro, posso stare sveglia per giorni rimanendo sempre al distretto fino a quando non risolvo il caso o non trovo una soluzione. Sono conosciuta in tutti i commissariati di Madrid e dintorni, un po' per i numerosi casi che sono riuscita a gestire, un po' per la mia fama che ormai mi precede. Sono la negoziatrice stronza che viene chiamata quando bisogna usare il pugno di ferro e mettere alle strette i criminali, quando si fa il nome "Sierra" già gli altri poliziotti sanno che metterò tutto a ferro e fuoco. Devo dire che questo non mi dispiace a fatto. Sono completamente immersa nel mio lavoro e la cosa negativa è che non ho MAI tempo libero e quel poco che mi rimane lo dedico a German e al nostro piccolo gattino Felix che io però preferisco chiamare semplicemente "commissario". Posso quindi dirmi soddisfatta della mia vita, ho tutto quello di cui ho bisogno, il lavoro dei miei sogni, un marito splendido e una casa molto accogliente.
Comincio a rompere le uova e versarle in una ciotola, non sto seriamente ascoltando la televisione, è semplicemente un brusio in sottofondo, sono completamente immersa nei miei pensieri e riesco a cogliere solo qualche parola
GIORNALISTA: sono un'inviata speciale alla zecca di stato di Madrid, stamattina è stata assaltata da dei rapinatori vestiti con tuta rossa e maschere di Dalì
"cosa?" penso
ALICIA: German alza il volume
gli chiedo senza girarmi
GERMAN: certo
GIORNALISTA: c'è stata una sparatoria e alcuni agenti di polizia sono rimasti feriti, nessuna vittima
ALICIA: che figli di puttana
borbottò tra me e me per poi continuare ad ascoltare
GIORNALISTA: il caso sarà affidato e gestito dalla negoziatrice di polizia Raquel Murillo
la forchetta che stavo usando per cucinare mi cade per terra, rimango immobile come fossi pietrificata, un nome, tredici lettere, in grado di mandare completamente a puttane il mio cervello e il mio matrimonio.

German si gira di scatto e viene verso di me, sa perfettamente cosa significa quella donna per me, una ferita aperta, un capitolo della mia vita che, nonostante i numerosi tentativi, non è mai stato completamente chiuso. Si china per raccogliere l'oggetto e lo posa nel lavandino, mi abbraccia da dietro e poso la testa sulla sua spalla per stabilire un contatto con lui. La mia mente va a tremila all'ora e devo cercare di darmi un calmata per evitare di fare cazzate. Avevo perso ogni contatto con Raquel negli ultimi 25 anni, sapevo su di lei solo quello che si dice in giro, che si era sposata con quel coglione di Alberto e che avevano avuto un bimba. Poi la situazione tra i due era peggiorata e adesso, dopo che si è sposato con sua sorella (in quella coppia sono uno più deficiente dell'altro), Raquel lo accusa di violenze domestiche. Non so altro, non voglio sapere altro, ho sempre cercato di tenerla il più lontano possibile da me per non ricascarci. Il mio senso del limite e auto controllo è massimo, ma quando si parla di lei non rispondo delle mie azioni ed è per questo che ho tagliato qualsiasi possibile collegamento, il potere che ha su di me è davvero pericoloso. Sentire così il suo nome mi aveva turbata e German evidentemente se ne era accorto
GERMAN: ei tesoro, tutto okay?
mi sussurra all'orecchio, mi limito ad annuire
GERMAN: non pensare a lei, ti fa solo stare male, ci sono qui io
dice girandomi verso di lui e spostandomi la coda da un lato
GERMAN: e se sei infastidita perchè non ti hanno affidato il caso sappi-
ALICIA: me ne fotto di questo
lo interrompo prima che finisca
ALICIA: vorranno giocare al poliziotto buono e certamente io non so la persona giusta, sono troppo forte per esserlo
affermo abbozzando un sorriso
GERMAN: questa è la mia donna
risponde fiero, mi comincia a baciare il collo e chino la testa per facilitarlo ma non sono proprio in vena, riesco solo a pensare ad un nome: Raquel Murillo

SPAZIO AUTRICE
eiii, sono sicura che non vi aspettavate un salto temporale del genere, ma purtroppo sono costretta ad inserirli perchè altrimenti la storia è troppo lenta.
Fatemi sapere cosa ne pensatee
hugs and kisses
Elena🤍

Mano nella manoWhere stories live. Discover now