Capitolo 8

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POV'S VLADIMIR

Erano da ormai 20 minuti che eravamo in viaggio nelle macchine blindate quando, finalmente, scorgei un cancello con l'iniziale E. Quando il cancello si aprì ci trovammo immersi in una fitta vegetazione di alberi e, quando questa finì, ci ritrovammo davanti una Villa che poteva essere definita anche una reggia. Era enorme, antica ma ben tenuta. Quando scendemmo, ci incamminammo verso l'ingresso seguiti dalle nostre guardie che trasportavano i bagagli. Suonammo il campanello e, in pochi minuti, il battente ci fu aperto da un maggiordomo anziano, probabilmente doveva lavorare lì da molto.

<< Buonasera signori-disse guardandoci a testa alta ma con tono rispettoso, quest'uomo mi piaceva-e benvenuti a Villa Esposito. Il mio nome è Renzo. Se mi permettete, vi condurrei direttamente nell'ala scelta appositamente per ospitare voi e le vostre guardie. Porto le scuse dai miei signori ma avevano questioni urgenti da sbrigare ma vi promettono che non mancheranno assolutamente alla vostra cena di benvenuto. Prego, seguitemi. >> e così dicendo ci voltò le spalle e iniziò a camminare per quello che sembrava più un labirinto che corridoi. Era tutto molto elegante e gli affreschi erano fatti con cura meticolosa. Arrivammo, ad un certo punto, davanti a uno spiazzale con bivio, c'erano quattro grandi porte che portavano in direzioni diverse. Erano tutte chiuse.

<< Da questa parte. >> mi risvegliò dai miei pensieri la voce del maggiordomo. Si incamminò verso la porta a est.

<< Che c'è dietro le altre porte? >> disse Igor dando voce alla domanda che mi ero posto anch'io mentalmente. A quanto pare non ero l'unico a chiedermelo.

<< Nell'ala ovest ci sono le stanze dei signori Matteo Esposito, Giacomo Esposito e Salvatore Esposito oltre a quelle del vecchio boss, il signor Edoardo Esposito. Nell'ala sud ci sono le stanze del mio signore, e l'attuale Boss, Riccardo Esposito. Nell'ala nord ci sono le stanze della signorina Esposito. Vi chiedo la cortesia di non entrare mai nelle altre ali della Villa, specialmente nell'ala nord. Parlo soprattutto con voi-si girò a guardarmi dritto negli occhi-non entri mai e poi mai nell'ala nord. Lo dico per il vostro bene. >> proferì queste parole con tono di solenne avvertimento che rimbombarono a causa della grandezza dell'edificio. E questo che cosa significava? La sua espressione era quasi preoccupata ... preoccupata per me. L'ala est era davvero enorme, mi chiedevo che cosa ci facesse una donna con tutte queste camere poiché le ali era di egual grandezza e lei era solo una persona. Arrivato nella stanza che mi avevano assegnato notai che le valigie erano vuote, replica in un angolino della stanza, questo significava che le mie guardie avevano già messo tutto a posto. Mi spogliai ed entrai nel mio bagno privato. Sia la camera che il bagno erano abbastanza sfarzosi e richiamavano a pieno lo stile della casa. Guardai l'ora sul mio orologio di platino. Erano le 19:58 e alle 20:30 sarei dovuto essere già nella sala da pranzo per la cena di benvenuto. A quanto mi aveva detto Dimitri sarebbe stata una cosa abbastanza intima ovvero solo la nostra famiglia e la loro più qualche loro amico di famiglia ma la cosa che più mi premeva era il fatto che tra meno di mezz'ora l'avrei vista. Le informazioni di mio fratello, riferitegli da mio padre, mi avevano leggermente scosso ma non mi feci condizionare da questo. Io sono Vladimir Volkov e, chiunque ella sia, non cambierà le mie intenzioni. Una volta sposati l'avrei rinchiusa nell'abitazione di famiglia a Mosca, magari l'avrei anche messa incinta per il gusto di avere un erede ma non ora, sono troppo giovane e un figlio rovinerebbe solo i miei propositi di libertà. Uscii dalla doccia, misi i boxer e andai nella cabina armadio annessa alla camera dove trovai appeso lo smoking che avrei indossato quella sera. Lo indossai, calzai le scarpe eleganti, qualche spruzzata di 'one million' e sistemai i miei indomabili capelli neri. Mi guardai allo specchio e ... << Vado bene per una presentazione alla mia forzata futura moglie giocattolo. >>.

Fischiò prima di dire<<Che figurino. Bene promesso sposo, è la tua ora.>>mi disse uscendo. Lo seguii e mi incamminai verso la fine del corridoio dove c'era tutto il resto della famiglia.

<<Che figurino.>>disse Igor.

<<Gli ho detto la stessa cosa.>>gli rispose Gorislav.

<<Ti stiamo aspettando da 10 minuti. Di solito sono le donne quelle che si fanno aspettare. Non è che sei tu in realtà la sposa?>>mi prese in giro Aleksander non badando alle parole degli altri due.

<<Signore, iniziate ad incamminarvi. Dobbiamo avere una piccola conversazione tra fratelli.>>disse Dimitri fermando lo scambio di battute.

<< Certo-disse Irina dando un bacio a fior di labbra al marito-ci vediamo dopo. >> e così se ne andò seguita dalle altre. Una volta andate Dimitri continuò << Questa sera devi sembrare più amabile di quanto tu lo sia mai stato. Non sappiamo chi è lei ma, a prescindere, devi farla innamorare di te a qualsiasi costo. Lei farà lo stesso con te. Entrambi dovete andare d'amore e d'accordo. Il nostro futuro dipende da voi. >> annuii.

<< Adesso possiamo andare. >> disse infine prima di incamminarsi. E 'il momento.

Caldo come il ghiaccio, freddo come il fuocoWo Geschichten leben. Entdecke jetzt