1❁

5K 95 107
                                    

Ho sempre avuto quella sensazione di blocco prima di riuscire a parlare con qualcuno di una cosa importante che mi riguarda, e sono così stupida da decidere di farlo proprio mentre siamo a tavola.

Inutile dire che per i due minuti successivi succede il panico, a mia mamma va di traverso un pezzo di petto di pollo, e mio padre quasi soffoca mentre beve l'acqua, e io credetemi non ho mai capito come avrei potuto aiutare qualcuno a cui succede questa cosa, se essa stessa la maggior parte delle volte è di aiuto.

Per fortuna però si riprendono entrambi e quindi non devo salvare nessuno, per il momento almeno.

A volte nella mia vita succedono cose davvero surreali, devo ammetterlo.

«Vuoi andare all'università?» Chiede mia mamma subito dopo aver bevuto un bicchiere d'acqua per mandare giù il boccone che l'aveva quasi uccisa, e dalla sua voce mi sembra un po' incredula come d'altronde anche mio padre che subito dopo dice altrettanto stupito «Vuoi andare a lavorare?»

«Si, ho deciso di frequentare l'università e di trovare un lavoro» continuo convinta guardandoli entrambi attentamente e soppesando ogni loro movimento o meglio, espressione.
«Ma tesoro è troppo per te, non hai bisogno di lavorare lo sai, ci siamo noi che ci occupiamo di te» la voce apprensiva di mio padre mi fa sciogliere per un attimo
«Lo so papà, ma mi sono ripromessa di rivoluzionare la mia vita, ho quasi vent'anni e voglio imparare a cavarmela da sola, sicuramente sarà un lavoro serale visto che dovrò frequentare le lezioni di mattina e studiare ma sono sicura che ci riuscirò» lo affermo cercando di convincere più me stessa che loro.

Non ho mai lavorato in vita mia, e a parte aiutare mio padre a sistemare qualche scartoffia d'ufficio, non so fare davvero nulla.

«Non pensavo avessi ancora voglia di frequentare la scuola oramai» continua mia mamma osservandomi con attenzione
«Non ho mai detto che non avrei ripreso gli studi, insomma avevo anche buoni voti alle superiori dovreste essere contenti per me» le loro preoccupazioni sono sicuramente apprezzabili ma a volte mi fanno infastidire perché mi fanno sentire una bambina.

Io li capisco però, per un anno intero non ho fatto altro che vagabondare mentre i miei coetanei studiavano o lavoravano e adesso voglio fare entrambe le cose, è anche normale che reagiscano così.

Però è anche vero che io avevo fatto una promessa, un anno di tranquillità e poi avrei scelto cosa fare della mia vita, ed eccomi qui ora, avanti a loro mentre mi guardano come se fossi un'aliena.

Non ho scelto subito sul mio avvenire perché ero confusa e non volevo iniziare un percorso e poi bloccarlo, sono stata sempre una di quelle ragazze che se non è sicura di fare un passo in avanti non lo fa, aspetta fino a quando non è pronta, e scegliere un anno fa non mi rendeva felice, non ero pronta a nessun nuovo inizio.

Ora invece è diverso, certo avrò un bel da fare ma sono felice.
«Va bene, però vogliamo solo dirti che non sei obbligata a fare entrambe le cose, da niente a tutto insieme mi sembra troppo» continua mia mamma con quegli occhi che esprimono tutto quello che prova per me e mio padre la guarda.

E lì in quel momento, ci vedo tutto l'amore che prova per lei, si preoccupa di lei che si preoccupa per me, fantastico! Una catena infinita.
Poi lui si volta verso di me e mi osserva con un sorriso buffo, così senza pensarci mi alzo e vado a dare un bacio sulla guancia a entrambi perché sono troppo teneri e so che vogliono solo il mio bene.

Negli ultimi mesi mi sono stati molto vicini, sapevano bene quanto tenevo alla mia amicizia con Cristina e sanno quanto ho sofferto per lei.
Insomma stavamo sempre insieme come due sorelle, ci sono rimasti male loro quando hanno saputo quello che mi aveva fatto, quindi immaginano benissimo quello che ho provato e ahimè che provo ancora io.
Ho perso alcuni chili in quei mesi successivi alla rottura con lei, e con lui. Poi ho capito che non meritavo di stare così per loro e ho cercato di andare avanti. A volte cerco di non pensarci perché le lacrime involontariamente mi invadono gli occhi, e ho pianto così tanto che forse non me ne uscirebbero nemmeno più, in più se mi vedessero i miei amici, quelli veri, sarebbero tentati di andare a prendere di nuovo a calci nel culo quel traditore di Fabio, e io non voglio che si mettano nei guai per me in alcun modo, non di nuovo.

Ricomincio Da Qui Where stories live. Discover now