CAPITOLO 45

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Vorrei mettermi a piangere e allo stesso tempo vorrei gridare andare a casa sua e dargli uno schiaffo in pieno viso. Non sopporto il fatto che mi chiuda il telefono in faccia o che reputi la mia protezione quasi banale. Però su una cosa ha ragione ... avrei dovuto dirglielo subito, dopo aver parlato con Theo avrei dovuto chiamarlo, avvisarlo. Sono sicura che se lo avesse incontrato lui mi avrebbe subito chiamato o mandato un messaggio. Invece io avevo deciso di nasconderglielo. Perché? Forse per egoismo. Siamo ritornati insieme, Gabriel sembra essere tornato il solito giocherellone di sempre, spensierato, felice. E adesso Theo è tornato e quello che è successo la prima volta si potrebbe ripetere.

Non avrei dovuto comportarmi così me ne rendo conto ...

Ma lui non può trattarmi in questo modo!

Prendo il cellulare pronta per richiamarlo e dirgliene quattro. Mi sarei scusata, avrei ammesso le mie colpe ma subito dopo gli avrei fatto capire che non avrebbe dovuto trattarmi così. Cerco il suo numero nella rubrica quando il cellulare prende a vibrare e a squillare e sulla schermata compare il suo nome. Sorpresa leggo con più attenzione con la paura che fosse solo un miraggio. Ormai sicura rispondo un po' titubante.

'' pronto? ''

'' puoi uscire? ''

'' quando? ''

'' adesso. Sono quasi arrivato sotto casa tua ''

Sorpresa mi alzo quasi volessi fermarlo

'' non ... non venire! C'è mio padre in garage, potrebbe vederti ''

'' non mi importa '' sospira '' ho bisogno di vederti ''

'' vediamoci al parco, okay? ''

Sento che sbuffa

'' hai paura che tuo padre mi veda? Ti vergogni di mostrare alla tua famiglia il ragazzo problematico che ti sei trovata? ''

Sbotta con voce irritata facendomi avvampare dalla rabbia

'' Gabriel! '' esclamo aggrottando la fronte sempre più infuriata '' sai che c'è? Io non ho voglia di vederti quindi tornate a casa. E per la cronaca io non mi vergogno di te e tanto meno ho paura di mio padre. Quello che dovrebbe averne invece sei proprio tu, idiota ''

'' scusa '' dice prima ancora che potessi allontanare il cellulare per chiudere la chiamata. Non l'avrei comunque fatto, non ci sarei riuscita '' scusa, sono piuttosto nervoso. Ti vengo a prendere e andiamo da qualche parte va bene? ''

'' va bene ''

'' ti faccio uno squillo quando sono sotto casa tua ''

Neanche due secondi dopo eccomi a rovistare nel mio armadio. Cosa mettere? Qualcosa di carino o qualcosa di normale per non fargli notare di voler essere carina? A causa del poco tempo decido di mettere la mia prima scelta: salopette di jeans con una maglia viola sotto. il cellulare squilla proprio mentre mi sto ripassando la matita nera sulle palpebre. Sciolgo i capelli, sistemo gli occhiali, prendo il cellulare e saluto mia madre mentre apro la porta dell'ingresso riuscendo ad evitare le sue domande ma ripromettendomi di mandarle un messaggio per tranquillizzarla. Scendo e riconosco la macchina del padre di Gabriel poco lontana dal portone. La raggiungo entrando e sentendo subito un bel profumo. Lancio uno sguardo a Gabe. Che si sia messo il profumo? Di solito se lo mette in occasioni speciali. Per il resto usa il deodorante ...

'' ciao ''

Mi saluta con voce fredda e dura. Rispondo con il suo stesso tono

'' ciao ''

Non Lasciarmi MaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora