CAPITOLO 15

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CAPITOLO

Dove vai tu, vado io ...

Bene, penso che anche io dovrei rispettare queste parole. La prima cosa che provo non è nè tristezza nè delusione, bensì rabbia. Una tale rabbia che mi viene voglia di prende qualcosa e scaraventarla contro qualcuno. Qualcuno di molto particolare ... '' ehm ... '' dico rivolgendomi a Daniel '' per caso tu sai dove porta quel corridoio? '' mi guarda confuso ma risponde ugualmente '' andando per esclusione ... '' dice pesieroso '' ... lì dovrebbero esserci le camere e ... '' un ringhio soffocato mi proruppe dalle labbra, facendolo zittire. Cerco con lo sguardo Chris ma non lo trovo. Dopo un sospiro sauto velocemente il ragazzo affianco a me e mi faccio strada verso il corridioio. Evitando chiazze di birra cadute sul pavimento e superando i vari spinto, arrivo finalmente al corridoio. Scosto la tenda di sottili fili colorati ed entro. Quando la mia mano lascia cadere l'ultimo filo di tenda, sembra che il rumore assordante proveniente dal salotto diventi un sottile mormorio di sorrofondo. Senti delle risate, provenienti dalla camera davanti a me, voci di ragazze acute, ma leggere, quasi spensierate. Velocemente mi avvicino alla porta ma quando poso la mano sulla maniglia mi blocco. Sono pronta a scoprire che la mia storia d'amore è finita? No, ma in fondo chi lo è? Non riuscendo ad aprire la porta appoggio l'orecchio sulla porta. Mi concentro, cercando di sentire meglio. Prima sono solo piccoli mormorii poi diventano più chiari '' il mio Gabb ... '' sussurrava qualcuno. Lo stava chiamando? '' ... mi chiedo perchè sia così strano. Mi ha detto esplicitamente di no '' continuava, poi un'altra voce più delicata '' non hai sentito? è fidanzato, dicono che è pazzo della sua ragazza. Pazzo lo è diventato davvero. Ormai lo abbiamo perso baby, fattene una ragione '' un sospiro '' ma ci divertivamo così tanto! Uff ... mi aveva detto che ci saremmo sposati e vissuto in una villa simile alla sua '' una risata '' non le ha mai dette, Ley, mai. è solo la sbronza e una vecchia cotticella che parlano al posto della tua lucidità '' '' non è vero! '' ma non le stavo ascoltando più. Gabriel non era con loro, anzi le aveva proprio rifiutate. Riprendo a respirare, sorridendo soddisfatta e chiudendo gli occhi. Per fortuna non me ne sono andata, o non gli ho urlato contro. Niente fraitendimenti, niente cose nascoste. Ma ... dov'è lui? In risposta sento lo sciacquone e la porta del bagno che si apre. Gabriel esce strofinandosi sul viso un asciugamano, che poi butta nel bagno, rivelando il suo viso arrossato e i capelli spettinati. Sospira e senza accorgersi della mia presenza si volta e va verso la tenda, per poi scostarla ed entrare nel salotto. Sbatto le palpebre e raddrizzo la schiena, mi avvio verso il salotto, lanciando un'occhiata all'interno del bagno, giusto per essere sicuri. Niente ragazze sorridenti, nè prove del suo tradimento, soltanto un'acre puzza di vomito e alcol. Mi allontano disgustata dal bagno ed entro in salotto, mentre la musica diventa di nuovo assordante. Faccio una smorfia e allungo il collo per cercare Gabriel, mentre mi avvicino alla cucina. Faccio vagare lo sguardo su tutti, senza riconoscere nessuno. La mia spalla urta contro qualcosa e quando porto lo sguardo sul pavimento trovo frammenti di di vetro e una chiazza marroncina in espansione. Alzo gli occhi e vedo Kane, guardarmi con un espressione dura. Mi passo una mano tra i capelli, spaventata dal suo viso '' ehm ... scusa '' alza un sopracciglio sottile e mi guarda con occhi indecifrabili, ma poi sospira e mi passa una bottiglia '' ti va un sorso? '' agito le mani sorridendo sforzatamente '' ehm ... no, in realtà non ... '' '' oh su, un sorsetto! '' mi dice Kane, scuoto ancora la testa '' hai paura, quattrocchi? '' dice un altro ragazzo facendo ridere gli altri intorno. La bocca storta, i capelli rossi e le lentiggini scure sulla pelle chiara lo facevano sembrare un bimbo, ma la sua voce roca e profonda era abbastanza terrorizzante '' no, non ho paura '' '' allora non c'è nessun problema '' sorride Kane porgendomi ancora una volta la bottiglia '' mi dispiace, ma io ... '' '' quattrocchi che non sa divertirsi '' rivolgo lo sguardo al rosso, innervosendomi '' per favore, puoi evitare? '' quello ride '' di fare cosa? di chiamarti quattrocchi? lo farò soltanto quando vedrò che non sei una pisciatura '' irritata prendo la bottiglia dalla presa di Kane e prendo un lungo sorso, per poi mandare giù facendo una smorfia. Un pò acida, direi ... '' bene, bene. Un sorso di tequila? '' dice il rosso porgendomi un bicchierino. Alterno lo sguardo da lui al bicchierino '' io ... '' '' ritorna la paura? '' '' non ho mai avuto paura ... '' '' dimostralo '' sorride il ragazzo '' vediamo di cosa si è innamorato il grande Gabb '' Kane mi prende per un braccio e mi avvicina a loro, mentre il ragazzo mi porge il bicchierino. Mi guardo intorno, un pò spaventata da tutti quei ragazzi che mi guardavano divertiti, e trattenendo il respiro, prendo il bicchierino e mando la tequila in un sorso, stringendo gli occhi per il sapore strano, mentre sento le loro risate. '' ma che brava, magari adesso proviamo ... '' '' basta '' lo interrompo io aprendo gli occhi e cercando di sfuggire alla presa di Kane. Il ragazzo rosso si avvicini e si para proprio di fronte a me '' dai, biscottino, facci divertire un altro pò ... '' '' ho detto basta '' alza un sopracciglio '' allora è di questo che si è innamorato Gabb? Di una bimbetta impaurita '' irritata, mi passo la lingua su denti e con uno scatto veloce mi libero dalla presa di Kane '' ti faccio vedere io di cosa si è innamorato Gabriel '' senza dargli il tempo di dire qualcosa alzo una gamba e gli do un calcio nei gioiellini di famiglia. I ragazzi intorno scoppiano a ridere, mentre il rosso si mette una mano davanti e il suo viso diventa rosso, mentre i suoi occhi si spalancano. Con un sospiro, mia avvio verso la porta, decisa ad andarmene. Gabriel arriva di fronte a me, guardando oltre la mia spalla e aggrottando le sopracciglia confuso '' che è successo? '' non gli rispondo '' voglio andarmene '' '' ma la riunione non ... '' lo interrompo '' non fa niente torno a casa da sola, salutami Chris '' mi volto, apro la porta ed esco nel portone, cominciando a scendere le scale. Prima di aprire la porta, qualcuno mi blocca prendendomi per un braccio. Mi giro e mi ritrovo Gabe sorridermi '' tu non vai da sola da nessuna parte. Ti accompagno io '' dice lasciandomi il braccio e aprendo la porta, invitandomi a uscire prima di lui. Non riesco a trattenere un sorriso divertito. Appena uscita l'aria fresca della sera mi avvolge e io impreco mentalmente per aver dimenticato la giacca a casa di Gabriel. Istintivamente mi metto le braccia intorno al corpo, ma prima di scendere dal marciapiede, le braccia di Gabriel mi avvolgono e il suo calore mi riscalda immediatamente. Mi da un leggero bacio sul collo, poi appoggia il mento sulla mia spalla '' mi spieghi cosa è successo? '' sussurra. Sospiro '' i tuoi amici sono molto simpatici ... '' dico ironica '' ti ho detto che sono particolari '' arriccio il naso, e mi giro fra le sue braccia, guardandolo. Appoggio le mani sul suo petto e giocherello con un filo sfuggito alla cucitura della maglietta '' molto particolari ... soprattutto le ragazze che ti hanno portato via '' il suo petto si blocca, segno che sta trattenendo il respiro, a disagio '' posso spiegarti tutto Charlie, non ... '' prendo l'orlo della sua maglietta e gli do un bacio sulle labbra, '' so tutto, non c'è bisogno di spiegazioni '' ridacchia '' ovviamente mi hai seguito ... '' sorrido divertita '' lo sai, sono gelosa di tutto ciò che è mio '' Gabriel appoggia le labbra sulle mie e mi bacia con ardore, invitandomi a schiudere la bocca per poi insinuare la lingua e approfondire il bacio. Ma si stacca quasi subito, guardandomi con un'espressione confusa '' hai bevuto? '' '' i tuoi particolari amici hanno voluto farmi bere un sorso di di birra e uno di tequila '' spalanca gli occhi '' tequila? Fammi indovinare, ti hanno istigata ... '' annuisco. Senza preavviso lui si stacca e dondolo sui miei piedi, quasi perdendo l'equilibrio, mentre un piccolo capigiro mi investe. Si avvicina al portone borbottando frasi come '' adesso gli faccio vedere io '' o '' idioti ''. '' Gabriel'' lo chiamo andandogli incontro, lo prendo per un braccio, costringendolo a voltarsi e guardarmi '' andiamo a casa ... per favore '' nei suoi occhi scatta una scintilla. Non sembra molto convinto. Mi sforzo a sorridergli, cercando di ignorare il piccolo dolore crescente alla testa. Non reggo molto bene l'alcol. '' gli ho già dato una lezioncina '' alza un sopracciglio confuso, poi lancia uno sguardo alla finestra della casa di Chris. Sospira e ritorna a guardarmi '' vuoi tornare a casa? '' mi mordo il labbro '' mi dispiace di averti rovinato la serata '' dico invece. Lui scuote la testa e mi abbraccia, appoggiando il mento sulla mia testa. Con l'orecchio sul suo petto riesco a sentire i battiti del suo cuore e mi lascio cullare da quel suono piacevole, chiudendo gli occhi. Bum, bum, bum. '' ti amo, Gabe '' dico quasi in un sussurro, ma lo sente lo stesso. Mi stringe ancora di più e il battito del suo cuore accellera. Sorrido quasi senza pensarci. Mi da un bacio sulla testa '' anche io ti amo Charlie ''. Restiamo lì abbracciati per non so quanto tempo rimaniamo lì, abbracciati, ma ad entrambi piaceva. Era così semplice, così tranquillo. E poi il mal di testa si intensifica. Non come la mattina dopo la festa, ma abbastanza da farmi stringere gli occhi e desiderare con tutto il cuore un'aspirina. '' Gabe ... '' dico in un lamento. Lui si stacca di scatto, facendomi traballare, ma mi afferra subito e mi alza il mento facendomi incontrare il suo sguardo '' tutto okay? '' mi chiede dolcemente accarezzandomi il viso '' solo un pò di mal di testa '' aggrotta la fronte '' cosa ti hanno fatto bere precisamente? '' mi schiarisco la gola, improvvisamente secca '' ehm ... un sorso di birra e un bicchierino di ... aspetta cos'era? ah si! Tequila '' sospira '' sarà meglio che ti porti a casa ... '' '' ma sei anche tu ubriaco! '' fa una smorfia '' bhe, ho appena vomitato l'anima, penso che un pò di alcol sia andato via '' alzo un sopracciglio '' non faremo incidente o sbanderemo? '' mette una mano sul cuore '' lo prometto. La sicurezza è una delle migliori sul campo'' non riesco a trattenermi e scoppio a ridere.

Non Lasciarmi MaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora