Save Me [j.jk x m.yg]

Av FagioPive

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- Scherziamo? dovrei farmi curare da un ragazzino!? Quanti anni hai..quindici?- -Jeon Jungkook, vent'anni, la... Mer

종속성
일상의
작별 인사
고통과 변화
너 진짜 니?
어리석은 바보
큰 문제
너 다시.
충분히
너는 이겼다
내 잘못
나는 두려워.
나는 바보 야.
의무와 책임
나는 죽고 싶다
위기
거짓말 쟁이
다시
적발
나는 가고 싶어
처벌
피아노
보고 싶어
해결
외관
난 위험 해
항문
널 다치게 해
날 잊어 줘
날 떠나지 마
복수
발견
구해줘
종료
감정 이입
죄송 해요
반환
피 땀과 눈물
돌아와
다음
저지른
돌연 변이
쓴 고백
폭풍
이상한
A.A.
멍청한

잘 쉬다

647 71 18
Av FagioPive


Contro ogni sua aspettativa il maggiore si era costretto a tirarsi su, ad allontanarsi da quel water, tornando in cucina e risedendosi attorno al tavolo, fissando la ciotola di ramen ancora piena per metà.

Jungkook lo aveva seguito, osservando attentamente come i suoi piedi finissero correttamente, anche se a tratti tremolanti, uno avanti all'altro, preoccupandosi di essergli abbastanza vicino in caso fosse stato necessario il suo sostegno accanto a quel corpicino che contro le leggi biologiche ancora rimaneva in piedi.

Prese posto anche lui, rimanendo in silenzio, le parole completamente catturate dalla visione del giovane con le gambe congiunte al petto che timidamente portava del cibo alla bocca, masticando piano, incapace nello scollare li sguardo dalla superficie del tavolo.

- hyung non sei costretto a mangiarlo per forza, capisco che possa essere difficile per te in questo momento, non serve che ti sforzi in questo modo.. rischierai di vomitare ancora-

Jungkook si sporse, tentando di avvicinarsi al ragazzo e bloccare il suo polso, impedendo che forzasse altro cibo ad entrare nel suo stomaco, ma venne preceduto dalla mano pallida dell'interessato che spinse via la propria, sollevando solo in quel momento gli occhi dalla ciotola di cibo che ai suoi occhi pareva continuare a riempirsi.

- sta zitto Jungkook va bene!  Prima riesco a mettere a posto la mia testa, prima posso allontanarmi da te e lasciare che tu viva la tua vita in pace-

Aveva bisogno di fare progressi, di fare qualche passo avanti e di convincere se stesso e il suo psicologo di poter guarire e di starlo facendo bene.

Era più che cosciente della situazione, di come le cose si sarebbero evolute e di quanto avrebbe fatto male una pallottola in mezzo agli occhi se solo non sarebbe stata così veloce da non poter realizzarlo. Era ancora abbandonato all'idea che per lui non ci fosse via di scampo, che se non per overdose o di mano propria altri lo avrebbero strappato alla vita.

A lui andava bene così, sentiva ancora di meritarselo, ma mai sarebbe morto con la coscienza sporca di sangue del giovane che aveva di fronte, lo stesso che già lo aveva salvato una volta e si era offerto di farlo ancora.

Era necessario per lui abbandonare quell'appartamento al più presto, di realizzare in poco tempo i progressi che secondo Jungkook sarebbero stati diluiti in mesi di terapia, concentrarli in poche settimane per allontanarsi dal castano e portare via con sé tutto ciò che era in attesa di ferirlo o ucciderlo.

Strinse i pugni con una forza tale da rendergli ancora più bianche le nocche, sentendo le unghie spingersi entro le carni, mentre si dannava con tali pensieri, spaventato a morte dall'eventualità di tornare nuovamente a casa e trovare un altro corpo riverso in terra.

Avvicinò altro cibo alla bocca, volendo prepotentemente concentrare l'attenzione su quel ramen che pareva non avere intenzione di finire, di smettere di ricrearsi all'interno di quella ciotola, soffocando i peggiori scenari a cui sarebbe stato costretto se avesse temporeggiato più del dovuto.

Al solo sentire l'odore  di quel boccone nei pressi della sua bocca percepì l'urto del vomito raggiungere la sua gola, costringendolo a tossire e ad abbandonare il cibo che stringeva tra le bacchette.

Jungkook scattò in piedi, avvicinandosi a Yoongi e sfilandogli le bacchette dalle mani, allontanado dal giovane anche il contenitore ancora semipieno.

Avrebbe voluto mangiasse ancora un po', ma sapeva di non poterlo costringere date le circostanze e quanto fosse appena accaduto, motivo per il quale si inginocchiò di fronte a lui e lo costrinse a guardarlo.

Gli occhietti neri del maggiore si immersero in quelli castani dell'altro, rendendo partecipe lo sguardo scrutatore del minore della battaglia che si stava combattendo dietro quegli occhi vitrei e lucidi, di come stesse combattendo per tenere a freno tutte quelle emozioni che parevano volerlo soffocare.

- yah! Sei un idiota per caso! Ti ho detto di lasciarmi in pace, sto facendo quello che volevi alla fine no?!-

Prese le mani del grigio tra le sue un attimo prima che potesse riprendere le bacchette e lo costrinse ad alzarsi, trascinandolo con sé nella sua camera da letto, ignorando le parole rivoltegli con acidità sprezzante nella voce e con fare minaccioso nel tentativo di costringerlo a soddisfare il suo volere, come se un gattino potesse mai ruggire come un leone.

Ovviamente era stato in grado di carpire la reale motivazione dietro quel comportamento, ben lontano dal volerlo proteggere dalla bruttissima situazione nella quale si era cacciato com'era sicuro si stesse convincendo, solamente da come la sua voce aveva per un momento vacillato e i suoi occhi si erano allontanati dal suo sguardo.

Yoongi aveva paura, aveva dannatamente paura, ma oltre all'incolumità del castano lo tormenta il terrore di poter essere nuovamente abbandonato, di passare altre notti insonni steso sul pavimento freddo della sua abitazione e a contorcersi dal dolore fisico e mentale che l'astinenza da droghe provocava assieme alla mancanza del suo ragazzo.

Jungkook voleva potesse riposarsi, che quella giornata volgesse finalmente a termine per il maggiore, che dimenticasse le parole vomitare senza un minimo di tatto dai suoi amici che irrompendo in casa sua avevano distrutto i lievi progressi del suo paziente.

Si era accorto il minore di quanto scomodo fosse il divano letto sul quale Yoongi si era sistemato, due volte aveva fatto caso al rossore che compariva a creare un alone attorno alle vertebre della sua schiena visibili sotto pelle, o a come costantemente sciogliesse le spalle dal torpore che aveva immaginato fosse dovuto a quella inefficiente postazione.

Il grigio tacque nel momento in cui fu dentro la stanza, nel momento in cui il castano sciolse le sue mani attorno a quelle del giovane e lo invitò a stendersi sul suo letto.

- dormire tutta la notte sarà il tuo prossimo progresso, è l'unica cosa che adesso può farti bene-

Yoongi rimase a guardare la figura dello psicologo sparire lungo il corridoio senza essere capace di replicare, trovando stano quel suo comportamento lascivo e distaccato che si era congelato nel tragitto verso la stanza da letto, come se qualcosa che avesse detto, riempiendolo di insulti, lo avesse realmente ferito più del dovuto.

In effetti vi era qualcosa che turbava il ragazzo, al quale fu incapace di smettere di pensare mentre metteva in ordine in cucina ogni cosa lasciata fuori posto.

Non era riuscito a trasmettere al grigio quanto tenesse a cuore la sua situazione, quanto fosse incapace di abbandonarlo a sé stesso o quanto poco gli importasse di tutta la merda che aveva attorno il maggiore, o di sporcarsi con essa.

Più tempo passava accanto al giovane più si faceva largo nella sua testa la consapevolezza che egli non era stato nemmeno per un frangente unicamente un suo paziente, fin dal momento in cui aveva pronunciato il suo nome per intero nella sua clinica, la prima volta che si erano incontrati.

Seppur non fosse capace di ammettere di guardare Yoongi con occhi diversi da quelli di un semplice psicologo, non era in grado di eludere quanto il suo comportamento nel confronti del grigio non fosse per nulla uguale a quello riservato ai suoi altri pazienti.

Quando tornò nella sua stanza fu lieto nel trovare il ragazzo dormire, chiuso a riccio in uno spazietto del letto con le gambe strette al petto.

Non poté non sorridere a quella visione, davvero troppo simile a quella di un bambino perso nel mondo dei sogni, davvero troppo simile a quello di qualcun'altro.

Era talmente magro il corpo del maggiore, talmente minuto da apparire femmineo sotto le pesanti coperte che lo mantenevano al caldo, al punto da illudere Jungkook che la sua Lisa fosse ancora lì ad aspettarlo.

Si avvicinò, sedendosi accanto alla sua figura, posando lo sguardo sulle labbra rosse del giovane che socchiuse lasciavano piccoli sbuffi uscire, e sul suo volto rilassato e abbandonato ad un sonno di cui aveva necessario bisogno.

Accarezzò i suoi capelli, spostando i ciuffetti grigi dal suo volto, chinandosi a lasciare un bacio impercettibile sulla sua tempia, e lo fece  essendo pienamente cosciente di aver posato le labbra sulla fronte di Yoongi e non su quella di Lisa.

Lo lasciò libero di riposare, finalmente dopo una giornata di quel calibro, allontanandosi senza chiuder la porta dietro di sé, volendo poterlo controllare e poter sentire cosa sarebbe potuto accadere durante la notte, al fine di poter correre da lui al minimo presagio di un incubo che avrebbe potuto svegliarlo.

Era cambiato molto il castano, la morte di Lalisa lo aveva distrutto e nel ricomporsi qualche pezzo era stato modificato o omesso.

Lei sicuramente sarebbe rimasta l'unica donna in grado di amare incondizionatamente, ma allo scorrere dei giorni percepiva qualcosa accendersi nel suo petto e divampare nel suo cuore crescendo costantemente, e già qualcuno nella sua mente era apparso come destinatario di tutta quella passione.










È bruttino, ma so che qualcuno di voi stava aspettando questo momento. Quanto ci vorrà affinché Yoongi si accorga dei suoi sentimenti e di quelli di Jungkook?
Perdonate gli errori di battitura e non fatevi problemi nel farmi notare errori di grammatica, apprezzo molto le correzioni per poter scrivere sempre meglio.

~Fagio

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