Save Me [j.jk x m.yg]

By FagioPive

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- Scherziamo? dovrei farmi curare da un ragazzino!? Quanti anni hai..quindici?- -Jeon Jungkook, vent'anni, la... More

종속성
일상의
작별 인사
고통과 변화
너 진짜 니?
어리석은 바보
큰 문제
너 다시.
충분히
너는 이겼다
내 잘못
나는 두려워.
나는 바보 야.
의무와 책임
나는 죽고 싶다
위기
거짓말 쟁이
다시
적발
나는 가고 싶어
처벌
피아노
보고 싶어
해결
난 위험 해
잘 쉬다
항문
널 다치게 해
날 잊어 줘
날 떠나지 마
복수
발견
구해줘
종료
감정 이입
죄송 해요
반환
피 땀과 눈물
돌아와
다음
저지른
돌연 변이
쓴 고백
폭풍
이상한
A.A.
멍청한

외관

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By FagioPive

- quando hai parlato di tinta avevo inteso sarebbe sarai qualcosa di più.. professionale-

Se già in precedenza si era dimostrato contrario, in quel momento la proposta fatta dal castano gli parve ancora più svantaggiosa di quanto inizialmente gli era potuta sembrare.

Sedeva davanti allo specchio del bagno, con indosso uno di quei sacchi neri della spazzatura, mentre il minore dietro di lui si improvvisava barbiere.

- andrà bene anche così, ho fatto la tinta da solo un mucchio di volte-

Pareva convinto di quel che faceva, poneva attenzione nel maneggiare ogni singola ciocca, nel distribuire bene il prodotto lungo tutte le lunghezze, le quali il diretto interessato si era mostrato categoricamente contrario nell'accorciarle al fine di liberare la vista dalla frangia fastidiosa.

Yoongi aveva prurito ovunque,moriva dalla voglia di grattarsi la nuca, e aveva caldo, davvero tanto caldo sotto la plastica nera del sacco che aveva indosso.

Sotto di esso le mani si davano tormento a vicenda, scrocchiano continuamente le nocche nonostante esse non producessero più alcun suono, e intrecciando tra esse le dita, nella speranza di poter liberare la mente da tutti quei ricordi che sentiva scivolare via assieme a ciò che rimaneva del verde menta tra i suoi capelli.

Fissava il suo riflesso con sguardo assente, rendendosi conto passivamente di come si fosse realmente ridotto, indugiando con gli occhi sul viso scarno e gli zigomi fin troppo pronunciati, e il suo collo, divenuto così sottile da aver perso le sue sembianze.

A Jungkook nulla passò inosservato, ne il movimento furtivo delle sue mani sotto la plastica nera, tanto meno la vacua espressione indossata dal giovane.

Sapeva di non dover produrre in lui stress ulteriore, di dover tacere e continuare a tingere i suoi capelli imbrattandosi di tinta scura la felpa che aveva indosso, di dover mettere a tacere la vicina che gli diceva insistentemente di registrare un piccolo successo, un passetto avanti nella terapia, che da ingorda non si era fatta bastare la decisione di lasciarsi tingere i capelli.

Sapeva di star davvero incalzando troppo velocemente e di stargli mettendo forse troppa pressione addosso, eppure lasciò che quella dannata vocina fastidiosa si esprimesse deliberatamente attraverso le sue parole.

- era davvero uno strano colore di capelli, perché ha scelto proprio questo?-

Sapeva benissimo che quella tinta non era stata scelta da colui che l'avrebbe poi portata ed era dannatamente curioso di sapere perché avesse accettato di portare quel colore così strambo e soprattutto perché si era stinato a non volersene liberare.

Yoongi alzò lo sguardo, e con i suoi occhi raggiunse il viso del ragazzo, impegnato ad armeggiare con i pennelli sulla sua testa, scorgendo macchioline di colore schizzate via e finite sul suo mento.

Un debole sorriso fu spontaneo da parte del maggiore, mentre osservava quel volto che ancora conservava la purezza dell'adolescenza appena abbandonata, che dava falsamente attenzione solo alle proprie mani, mantenendo basso lo sguardo sentendosi in colpa per quella domanda.

- non c'è un motivo particolare, gli era semplicemente piaciuta. Adorava quel colore e ho semplicemente assecondato la sua richiesta... Non c'era giorno che non mi prendesse in giro per quei capelli, ma mi diceva che ero bellissimo, che stavo bene e che parevo un Idol. Per me era molto importante sentire cose simili dopo beh.. l'odissea che si è rivelata essere la mia vita. Mi sentivo davvero bene con quei capelli, l-lui ci gioca va e me li accarezzava ogni notte..-

Jungkook percepì la voce del ragazzo incrinarsi nel riportare alla luce quei ricordi, il suo sguardo rabbuiarsi e la postura divenire più rigida.

Fu lui stesso a cambiare argomento, rendendo più semplice al maggiore avere la vinta sull'ingerenza di lacrime ulteriori, liberandolo da quei ricordi che parevano volerlo soffocare.

- ho terminato, adesso bisogna sciacquare via l'eccesso e asciugarli-

Rientrò nel campo visivo del ragazzo seduto a contemplare lo specchio, parandosi davanti al egli, provvedendo a togliersi i guanti e a gettarli via senza far danni ulteriori e tingere anche il suo bagno.

Un altro sorriso, questa volta leggermente più tirato, comparve sulle labbra di Yoongi, incapace di trattenerlo nell'accorgersi delle condizioni degli indumenti del minore, la cui felpa, da bianca qual era, presentava schizzi grigi ovunque.

- confermo la tesi secondo la quale tu te la cava meglio come psicologo che tutto il resto nel quale improvvisi-

La situazione parve alleviarsi, liberandosi per quei frangenti dai toni malinconici che avevano appesantito quella forzata convivenza.

Le labbra di Jungkook si aprirono in un sorriso talmente enorme da bastare per entrambi, unicamente nel vedere gli angoli di quella boccuccia rosea curvarsi all'insù, terminando il lavoro iniziato.

Nel giro di un paio d'ore Yoongi si era ritrovati con una testa completamente nuova, con ciuffi grigi e a tratti ancora bagnati che scendevano sul suo volto e che rendevano le sembianze del suo incarnato ancora più pallide.

Liberandosi finalmente dalla busta da pattumiera, sedeva a tavola accanto al giovane che con premura aveva provveduto a preparare la cena per entrambi, senza nemmeno pensare a cambiarsi dai vestiti sporchi di tintura per capelli.

Jungkook non disse nulla, si limitò a prendere le sue bacchette e a mangiare dalla propria ciotola di ramen, rivolgendo uno sguardo speranzoso al giovane, desideroso di poterlo vedere finalmente mangiare come si deve.

Le mani pallide del grigio lasciarono i bordi della sua maglietta, facendo la loro comparsa sulla superficie del tavolo e afferrando timidamente le bacchette, mente i suoi occhi non volevano per nulla staccarsi dal cibo fumante che aveva sotto il naso.

Nonostante avvertisse lo stomaco ancora chiuso si costrinse a fare un tentativo, a mettere sotto i denti qualcosa, sentendosi in dovere di accontentare la tacita richiesta del suo psicologo, richiesta che non sempre era stata poi così silenziosa.

Quando finalmente Yoongi ingerì il primo boccone il petto del castano si alleggerì e si concesse un respiro di sollievo, certi finalmente che le cose di lì in poi sarebbero andate meglio, che finalmente avrebbe potuto dare una svolta positiva alla vita travagliata di quel ragazzo.

Continuarono a mangiare in silenzio, il più grande ad un ritmo decisamente inferiore rispetto all'altro, ma entrambi tranquilli, immersi nel suolo rumore in sottofondo della TV del soggiorno accesa e della confusione di Seoul che proveniva dall'esterno.

Il suono insistente del campanello suonato più e più volte ruppe quella idillica armonia che si era finalmente creata, costringendo Jungkook ad abbandonare la tavola e a dirigersi alla porta, trascinando i piedi e senza tentare minimamente di nascondere il suo fastidio.

Nei pochi frangenti necessari ad aprire a chi insistentemente tentava di entrare, tutta quella tranquillità agognata in quelle due settimane venne distrutta, spazzata via, gettata al vento dai due ragazzi che inquieti occupavano il pianerottolo.

- sei un fottuto coglione Jeon! Dov'è quel figlio di puttana!?-

Jimin si spinse prepotentemente dentro la casa del suo migliore amico, con un ira tale da bruciare sotto pelle e da produrre da se calore, lasciandosi dietro la figura di Taehyung che altro non riuscì a fare se non mimare un flebile 'scusami' al castano che immediatamente raggiunse l'amico in cucina.

- quanto tempo credevi che saresti riuscito a nascondermelo? No sul serio, credevo che non sarei mai venuto a saperlo?!.. che cazzo kook potevi raccogliere dalla strada un qualsiasi drogato di merda, ma non lui. Sai chi è la persona che sta seduta attualmente al tuo tavolo e mangia il tuo cibo!?  L'idiota che si faceva fottere dallo spacciatore di suaeg, lo stesso che cerchiamo di arrestare da tre anni Jungkook, tre fottuti anni!-

Le orecchie di Yoongi presero a fischiare, mentre, abbandonate le bacchette, il suo corpo si era fatto piccolo piccolo, trovando conforto e protezione nella parete fredda che aveva accanto.

Riconobbe immediatamente quei due giovani come i due agenti che lo avevano riportato a casa il giorno successivo a quello in cui avevano sparato, per colpa sua, al castano, nonostante non indossassero le loro divise.

- sei un idiota Jungkook, privo di senno, hai idea nella merda in cui ti sei immischiato! Ti avevo detto di tenerti alla larga da lui, che fine ha fatto la storia del 'non aiuterò più nessuno che potrei non riuscire a salvare', mh!? Questo qui è nella merda fino al collo, non riuscirai mai a salvarlo, se non si uccide da solo qualche mento di qualche gang lo farà fuori al posto suo... Ora lui viene via con me-





Eh già, sono cattiva lo so.
14k di visualizzazioni, forse non sono cattiva abbastanza
Vi ringrazio davvero per leggere questa storia, continuate a votare se i capitoli soddisfano la vostra lettura e lasciate un commento se vi fa piacere.
Buona lettura~

~fagio

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