Amami Per Sempre Capitano ||...

Galing kay aroundmyheart_

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•COMPLETA• /in continua revisione/ Atterrati dalla guerra, senza alcuna via di fuga. Lei porta grigiore nella... Higit pa

• 1 - KIM
• 2 - ASHER
• 3 - KIM
1° Cast Dei Personaggi
• 4 - ASHER
• 5 - KIM
• 6 - ASHER
• 7 - KIM
• 8 - ASHER ~ KIM
• 9 - KIM
• 10 - ASHER
• 11 - KIM
• 12 - KIM ~ ASHER
• 13 - KIM
• 14 - KIM
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• 16 - KIM
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• 18 - KIM ~ ASHER
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2 Cast Dei Personaggi
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NON È UN CAPITOLO
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. . . EPILOGO . . .
💫 RINGRAZIAMENTI 💫
🌷 SEQUEL 🌷

• 57 - KIM ~ ASHER

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KIM

Un Mese e Mezzo Dopo


Ti guardo. Fisso negli occhi.
C'è qualcosa che non va? Non lo so, sei strano. Non mi vuoi? Hai smesso di cercarmi, ho il dubbio che tu mi odia.
È così? Perché se fosse così dimmi che non sono più nei tuoi pensieri.
Allora perché mi sorridi? Forse ti ho strappato un ricordo, lo vedo dal modo in cui trattieni il tuo vigore.
Forse ti manco? Perché se fosse così non sai quanto mi sia mancato tu.
Ti guardo. Fisso negli occhi.
Sto guardando me stessa.
Sto entrando nel tuo cuore.
Amiamoci fino a quando il sole non smetterà di sorgere e i nostri respiri non si faranno più sentire.
Perché se fosse così io ti amo da morire.

~

<<Antidepressivi?>> costato osservando il suo viso rabbuiarsi, si volta e con le braccia conserte al petto mi sorride fiaccamente.

<<Ne prendeva in grande quantità, ed era suo solito chiudersi in camera per giorni e uscire solo quando nostra madre riusciva a convincerlo di cambiare aria>> racconta con una nota di rammarico, percependo a pelle la sensazione di angoscia che trasmettono le sue parole. Si stiracchia prima di alzarsi in piedi, porgendo a me la mano e seguirlo a braccetto verso il campo, dove a breve svolgerò i miei allenamenti.

<<Cosa è dovuto questo eccessivo consumo di farmaci?>>

<<Oh... Kim... abbiamo passato tanti di quei guai che purtroppo anche noi ci abbiamo messo mano>> spiega il biondo socchiudendo gli occhi, sforzandosi di non piangere.

<<Robin mi ha raccontato della vostra discussione>> gli accarezzo dolcemente una spalla, stringendolo sotto braccio fino a fargli sentire il mio calore.
<<Non voglio che vi sentiate costretti a proteggermi solo perché Asher ha quel suo carattere precipitoso, non hai pensato che forse i troppi pensieri lo portano a confondere? Sarà anche capace di togliervi dai casini, ma i suoi non lo libereranno tanto facilmente se si fa sopraffare così tanto dalle emozioni e dai ricordi>> non è colpa sua, sono i suoi demoni a spingerlo sul suolo.

<<È un fratello fantastico, ma non voglio che per colpa dei suoi istinti faccia del male anche a te>> perché mi dice questo?

<<Lui... sono certa che lui non mi toccherebbe con un dito>> dico calando il capo sul pavimento, sorrido maliziosamente al ricordo di ciò che è successo in queste settimane festive. Questa mattina, al sorgere del sole, la sua presenza mi faceva da scudo di quel fascio di luce, era li a metri di distanza che mi cercava, che a grandi falcate tentava di raggiungermi dopo giorni che ho ascoltato soltanto la sua voce, e non mi è bastato, avevo bisogno delle sue mani che percorrevano sul mio corpo, di assaggiare le sue labbra fino allo sfinimento e di sentire il calore del suo corpo che mi permettesse di avere fede, fede in noi e del legame che sta crescendo.
"<<Sei tu il mio tormento, e la mia paura è quella di volerti sempre di più.>>" Sono state le uniche cose a volermi ripetere costantemente al telefono, dopo essere stato congedato dal suo ruolo aveva persino preso in considerazione di venirmi a trovare, e l'ha fatto.
Il primo di Capodanno mi ha fatto visita e insieme abbiamo visitato Alexandria, la mia città natale, nonché la più colorata ogni 365 giorni l'anno. Aveva detto di volermi fare gli auguri personalmente e al contempo ha pensato di regalarmi una collanina argentata con un diamantino incastonato in una rosa che faceva da ciondolo. So che questo gli ha fatto pensare di aver creduto alla sua messa in scena, ma tutto ciò mi è sembrato una scusa solo per venirmi a trovare, finalmente per vedermi e respirare aria fresca restando l'uno accanto all'altro. E l'ultima cosa che avrei voluto in questi giorni era di restare con lui e non di continuare a farci la guerra solo perché non riusciamo ad accettare i nostri sentimenti, ma lui non è riuscito nell'intento, non ha bisogno di discutere con gli altri per nascondere ciò che prova per me, mi ha dimostrato benissimamente che è capace di volermi bene, ma un bene che va oltre l'apparenza. Provo lo stesso e so di non riuscire a negarlo, perché la sua presenza mi fa sentire come se nulla al mondo fosse più sicuro di lui che mi stringe tra le sue braccia, una casa che non lascerei mai e mi prenderei cura ogni singolo minuto della mia vita. Non sarà solo un posto in cui ci si può star bene ma anche amare senza freni e senza paure, senza rimorsi e con tanto di coraggio. La sua voce mi ha fatta sentire rinata, e ne avrei voluta di più tanta quanto avrei voluto la mia vita felice in quegli attimi, dove il mondo si è rilassato sotto i piedi e il tempo si è fermato per millenni. E cercavo di stringere la cornetta tra le mani e al viso, con la speranza di sentirlo più vicino, che la sua voce si insinuasse nella mia testa come un bruco.
Ho immaginato ancor prima che le sue iridi fossero nelle mie, io e lui tanto distanti quanto il desiderio cresciuto senza vederci, dando conto al fatto che realmente l'attesa aumenta il desiderio.

Per come concretamente stiano le cose, rendermene conto fino all'ultimo è stato il fatto di aver dato peso alla perdita di mio padre e di mio fratello, poi è toccato a mia madre e non voglio che accada anche con Asher.
Stare lontano dalle persone che amo mi ha fatto capire che forse da sola era un modo di sopravvivere e affrontare qualcosa di molto più grande rispetto a quello che la mia vita mi avrebbe donato in futuro, ma allo stesso tempo ho perso una parte di me insieme alla mia famiglia, se ancora posso chiamarla così.
Asher è tutto ciò che mi rimane e stargli lontano è stato come sentire una morsa al cuore, fremendo ogni instante sperando che i giorni finissero e lo avrei finalmente rivisto. Il suono della sua voce ha placato ogni peggior incubo che non faccia già da anni.
E adesso mi chiedo: Se spaventa così tanto amare, allora perché ci sentiamo vuoti sapendo che la persona che ci fa sentire vulnerabili ci manca così tanto?
Alcuni direbbero che sia un pericolo, una colossale debolezza che non può essere controllata di fronte a colui che daresti la vita per stare insieme, per amarlo sempre più forte e incessantemente. Ma sai che allo stesso tempo può farti tanto male, il dolore che sente il cuore quando viene spezzato è immutabile come quello del vuoto che hai nello stomaco.
Io ho bisogno di lui, come l'aria che respiro e del sangue che mi scorre nelle vene.
Ho bisogno di lui come se fosse l'unica cosa a potermi curare, la medicina di cui solo in pochi ne uscirebbero illesi, perché l'amore non uccide soltanto, ma da una speranza a chi crede di non essere né abbastanza per qualcuno né tantomeno capace di amarlo.

<<Ti va di mangiare qualcosa? Sei pallida come una busta di latte, sicura di star bene?>> mi riscuote da ogni riflessione Santiago, mettendomi una mano sulla fronte.

<<Avrei voglia di una brioche alla crema accompagnato da un bel succo fresco all'arancia, ma dubito che in Caserma ci trattino così bene, sai che novità sfogliare il loro menù>> sorride l'altro nascondendo il sorrisino nel palmo di una mano.

<<Se ti dicessi cosa preferirei io c'è ne usciremmo da qui a gambe levate per fare una vera e propria colazione>>

<<Così mi induci a chiedertelo e scappare davvero di qui a gambe levate per magiare qualcosa di vero>>

<<Il mio era solo un avvertimento>> afferma convinto alzando le mani e inarcare entrambe le sopracciglia a mo' di difensiva.

<<Non sfidarmi! Ora però devi dirmelo>> gli punto il dito contro.

<<Per prima cosa ordinerei un'omelette con bacon, uova strapazzate da parte con insalata, delle fettine di pane tostate, un bel caffe schiumato e per finire una crostata al pistacchio con un tocco di panna montata per renderla più appetibile e fresca>>

<<Ma è un abbinamento schifoso! Chi malato di mente mangerebbe una crostata con la panna, per di più al pistacchio...>> la mia smorfia disgustata in confronto alla sua che è desiderosa è da pazzi, forse abbiamo gusti di gran lunga differenti e questo mi basta per capire che non siamo per nulla fatti per avere qualcosa in comune.

<<E non hai ancora visto i miei pranzi>> fa ballare le sue sopracciglia su e giù e di rimando gli faccio una linguaccia.

<<Se qualche volta avreste intenzione di invitarmi a pranzo da voi mi ricorderò di venire già a pancia piena se il cuoco dovessi essere tu>> mi mantengo lo stomaco immaginando a quale piatto prelibato potrebbe rovinare con i suoi strani gusti.

<<Preparati, che forse non sarò io farti passare l'appetito>> dice pungente, ma solo dopo mi accorgo che sta guardando alle mie spalle. Siamo all'aperto e quello che vedo oltre la porta è la sua corporatura massiccia e i tatuaggi che intravedo sul collo e oltre le braccia che tiene strette al petto.

<<Forse è l'unico che me la fa venire alle stelle>> cerco di trattenere la felicità che mi sfarfalla nello stomaco, ma sembra impossibile quando c'è lui.

<<Sono certo che non sia fame quella che abbia tu>> ride beffardamente imitando alla perfezione le espressioni di suo fratello.
Il sole ci picchia forte sulla testa, ma non basta per resistere alle temperature invernali.

Mi precipito verso di lui con una leggera corsetta e qualche saltello per placare la gioia, ma più mi avvicino e più sembra di sentire il cuore schizzare fuori dal petto. Una volta affiancati non perde tempo ad attirami a sé e fiondarsi sulle mie labbra dove ancora una volta le nostre bocche si ritrovano e le nostre lingue danzano tra loro.

<<Non ti è bastato fare spettacolo questa mattina difronte ai tuoi fratelli?>> ansimo sulla sua bocca ancora sorridente, le sue mani scivolano direttamente sui miei glutei per palparli con arguzia.

<<Forse devo abituarmi al fatto che tu non mi basti mai>> cerca di infilare le mani sotto la maglietta ma glielo impedisco dandogli una spintarella.

<<Per adesso vanno bene questi, non diamo loro di vedere altro>> butto l'occhio su Santiago, che sicuramente ci starà spiando con la coda dell'occhio.

<<E questo sarebbe tutto il coraggio che hai?!>> mi afferra per una mano e insieme raggiungiamo il suo dormitorio, dove però nessuna parola viene pronunciata al di fuori di un sospiro o un "prego, passa".

<<Perché hai aspettato così tanto per richiamarmi?>> gli chiedo di punto in bianco mentre stiamo percorrendo un corridoio libero, in presenza di nessuno se non di noi due.

Mi cammina davanti e lo vedo fare spallucce, <<Sono stato sopraffatto dagli impegni familiari, sono andato a trovare dei parenti e con loro ho svolto degli incarichi militari>> spiega senza fare nessuna piega e gli credo, ma ho paura che stia omettendo qualcosa.

<<Solo per questo o c'è dell'altro?>>

<<Kim...>> si ferma, abbozzando un sorriso rilassato come per rassicurarmi <<...non c'è motivo che ti menta, e anche se fosse adesso non mi starei confidando così apertamente con te>> mi bacia la fronte dolcemente e prima che possa toccare di nuovo le mie labbra un vociare di risa e chiacchiere lo fermano, facendolo irrigidire di colpo.

<<Merda, non ci voleva... Maggiori del cazzo sono sempre tra i piedi>> borbotta cominciando a cercare qualcosa in giro, facendo avanti e indietro con lo sguardo nella circonferenza del pianerottolo.

<<Che succede Ash?>> inizio ad allarmarmi e presa dal panico mi attacco alle sue spalle.

<<Non devono vedermi>> afferma.
<<Perché?>>
<<Perché non devono Kim>> alza la voce, anche lui in preda al panico. E senza capirci niente, mi vedo catapultata in una piccola stanza ristretta, non pensando che a stento ci entriamo entrambi.
Infatti, ci siamo chiusi in uno sgabuzzino.


•~●~•

ASHER

Thompson si fidava di me.
Si è fidato delle mie parole. Del mio cambiamento. Alla fine tutto questo mi ha portato a smantellare ogni promessa e a finire come faccio di solito, essere come mio padre. Questa è stata la punizione che mi aspettavo, ed è giusto che mi abbia assolto dal mio ruolo da grado di Capitano e che abbia ripagato i miei sbagli con la solitudine, l'indifferenza e la rabbia di Thompson e i rimproveri dei miei fratelli.
In fondo ripeto, me lo sono meritato, ma in più ci ho guadagnato qualche punto in più a favore di Kim, che il Natale me lo sono trascorso tra i sogni pensando soltanto a lei, fino a quando non avrei aspettato di rivederla.
E adesso è qui tra le mie braccia...

<<Ash sei davvero un coglione, renditi conto del posto in cui ci hai fatto nascondere. Mi stai schiacciando!>>

<<Ah scusa se non ti ho portato nel castello fatato, se non lo avessi notato andavo un po' di fretta!>> ribatto con fare irritato, ma sembra non farci caso.

<<Ah ah ah... spiritoso>>

<<Avanti sta ferma, così peggiori le cose>> la rimprovero poggiandole le mani sulle spalle. Voltandosi nella mia direzione le sue mani sfiorano le mie parti basse, che a sua volta iniziano a gonfiarsi facendomi sentire stretti i coglioni nel cavallo dei pantaloni.

<<Cazzo Kim, tieni giù quelle dannate mani!>> ora come ora non è affatto piacevole, non è né il momento né il luogo giusto per pensare al sesso.

<<Mi spieghi che cosa... Oh...>> inizia a fissare insistentemente le mie parti basse con una mano sulla bocca e preso dall'imbarazzo l'afferro per i glutei, portandomela in grembo e sorreggermi alla parete dove ormai lo spazio sembra essere aumentato notevolmente.

<<Sei sempre stata così goffa?>> le gote prendono a colorargli di rosso e non manca quel solito sorrisino confuso.

<<È da quando ti ho conosciuto che la mia goffaggine ha preso vita>> boccheggia con le gote infuocate, appoggia le mani sulle mie spalle e gradualmente sembra avvicinarsi, lasciando che il suo profumo fruttato avvolga entrambi.

<<Quindi stai dicendo che se ci sono io nei tuoi spazi il tuo cervello non riesce a collegare i neuroni perché troppi impegnati a soffermarsi su di me?>> rido beffardamente, la sua espressione muta sempre di più fino a prendere un colorito rosato.

<<Sta zitto Ash e dimmi perché ci siamo chiusi in questo sgabuzzino fetido e ridotto, mi sta venendo la nausea>> sapesse che adesso inalo solo il suo profumo, esisti soltanto tu, Kim...

<<I Maggiori che lavorano dalla parte di tuo padre sono stati incaricati di tenermi fuori da ogni dormitorio, se dovessero vedermi dovranno riferirlo al Generale e questo mi rimanderebbe a casa per altre due settimane>>

<<Per quale sensata ragione dovrebbe mai farlo con il suo uomo migliore?>> chiede prontamente diventando seria, la sua chioma castana tende a coprirle la vista. Mi scosto dalla parete facendo forza per liberare una mano e tirarle indietro i ciuffi di capelli che sono caduti sul suo viso pallido.

<<Non sembri in forma come l'ultima volta>> le faccio nota accarezzandole il mento, afferra la mia mano e dolcemente la stringe nella sua. <<Sto bene Ash, ho avuto solo un'altra discussione con i miei genitori. Questo però non ti dà il diritto di cambiare discorso, voglio sapere cosa è successo e perché ti hanno mandato a casa>> insiste prendendo ad accarezzarmi un bicipite, ma stanco di sostenere sia il mio che il suo peso, cado sul suolo inginocchiandomi, finendo poi per mettere spalle al pavimento Kim.
Sono sopra di lei e fra le sue cosce calde.

<<Ho avuto un'altra lite con mio padre>> dico soltanto calando lo sguardo, che va a posarsi sul suo seno dove i capezzoli turgidi si intravedono dalla aderente maglietta verde. Riporto gli occhi nei suoi, ma ciò che vedo sembra diverso da quello di prima. Morde fra i denti un labbro e tra i pugni stringe la mia maglietta, quasi non resisto dalla tentazione di baciarla.
Ma io posso, chi me lo impedisce?
Di certo non è questo quello a cui puntiamo entrambi.

<<Credi che abbiamo tempo per...>>

<<Non cambiare discorso>> il suo concetto è quello di indurmi a rimanere stabile nonostante sappia che la mia intenzione non è per nulla una di quelle buone <<Fai quello che devi fare... ma non cambiare discorso>> si trascina con i glutei sul pavimento fino a combaciare alla perfezione con il mio membro, dopodiché afferra saldo il mio viso per baciarmi e trasportarmi nel suo mondo fatto dal nulla,
fatto solo di noi.
Mi si spezza il fiato quando cerco di parlare, sembra avermi rapito ogni forza e così mi do da fare per farle sentire il mio calore, trascino la mia bocca verso il suo collo, fino a morderlo, a marchiarlo di me e far capire a chiunque che questa ragazzina è soltanto mia.
Che ogni bacio su di lei sarà mio, ogni carezza sarà donata dalle mie mani e ogni promessa che fuoriesca dalla mia bocca non sarà per ferirla ma per dichiararle il mio amore.

<<Non posso sfuggire da quell'uomo avendolo già come padre>> ansimo sul suo petto, gli occhi mi si stringono in due fessure per la rabbia.
Ma in questo momento non riesco ad esserlo per davvero quando vorrei il corpo di Kim nudo davanti ai miei occhi.

<<Cosa ha fatto di così brutto per meritarsi il tuo odio?>> boccheggia tra un respiro e l'altro, prende ad accarezzarmi la testa fino a tirare con forza i capelli. Sono arrivato al suo seno e più di succhiare e giocare con i suoi capezzoli, sono sceso nel basso ventre e sono già in opera a slacciare il cinturino del suo pantalone.
Mentre cerca di smuoversi sotto i miei baci umidi infilo una mano sotto le sue mutandine, arrivando alla sua cavità umida e calda.

<<Ash...>>

<<Non sai cosa darei in questo momento per esserti dentro>>

<<Non sei il solo a volerlo>> posiziona la sua mano sulla mia in modo da manovrare insieme i movimenti, mentre con l'altra scende sul mio membro, iniziando con lo stesso ritmo in cui le mie dita penetrano nella sua apertura.
Afferro un seno tra le mie labbra e ci gioco con lo scopo di sentirla di gemere, di arrivare al culmine e sentire i nostri respiri scorrere all'unisono. E così fu, rimango fermo ancora dentro di lei cercando di prendere aria, ma l'unica cosa che mi viene da fare è quella di cercare la sua bocca e assaggiarla, ritrovando la mia pace e il modo di starle ancora attaccato, senza mai averne abbastanza, senza mai averne tregua.

<<E se fosse finita diversamente?>> chiede con l'affanno, con il pollice tortura il mio labbro, che pian piano casca di nuovo sul suo seno e questa volta scende fra le sue cosce, <<Può ancora finire in questo verso>> mormoro riprendendo a succhiare la pelle nel suo interno coscia.

<<Fino a quando non mi dirai di te e di tuo padre non infilerai il tuo bastone in nessuno dei miei buchi>> spinge via la mia testa e aggrovigliata sul pavimento si tira su le mutandine e il pantalone della divisa.

<<Così non torturerai solo me>> l'avverto in modo provocatorio, <<Scommetto che sarai tu stessa a cedere al tuo avviso>> rido, mordicchiandole il collo dopo che si è avvicinata per baciarmi lentamente la fronte.

<<Credo che sia giunto il momento di uscire da questo buco, scommetto che quei Maggiori si siano fatti un secondo giro del dormitorio per tutto il tempo che siamo rimasti qui dentro>> si alza in piedi e dal pavimento mi godo gli ultimi istanti di pienezza che riesco ancora a percepire. Amo questa ragazza, e non è solo per questo.

<<Ci sentiamo questo pomeriggio?>> la sua sembra più una richiesta che una domanda. <<Odio dirtelo in questo modo, mi rimangono gli ultimi cinque giorni del mio congedo e non mi va di buttarli qui sapendo che mi servirebbero solo per aumentare la mia punizione>> mi gratto la testa in modo da nascondere il mio imbarazzo, ma sembra troppo evidente che mi farei anche millegiorni a casa pur di restare qui gli altri cinque e buttarmi nel girone dell'amore come se adesso non ci fosse niente da perdere, neanche il cuore inquesto caso, gettato a capofitto in un mare dei sentimenti.

<<Quindi quando ci sentiremo di nuovo?>>

<<Ci siamo appena visti e non vedi l'ora di rivedermi di nuovo?>> la provoco abbozzando la mia espressione più seducente.

<<Vedi di non farti tirare un calcio su quel faccino...Capitano>> si incammina verso le scale e il tempo di raggiungerla che gli stampo un ultimo bacio sulle labbra morbide.

<<Ci vediamo la settimana prossima... ragazzina>> e con quel suo sorriso curioso se ne va via, via da me.🏁

Non capirà mai nessuno
quanto amore ci mettevo
anche solo per guardarti
negli occhi.
-ERRI DE LUCA

____________________________________

Ed ecco qui il "Capitolo 57"
della storia 🎉🎉🎉🎉🎉🎉

⚠️ ATTENZIONE, CAPITOLO REVISIONATO ⚠️

Magari fossero tutti così i capitoli, a dirla tutta a me non dispiacerebbe scriverli😅
Passando al resto, spero vi sia piaciuto, chi aveva già letto il capitolo sa che tutto questo non c'era e doveva adattarsi ad altro.
Ma ora... Ora va meglio, ora è tutto cambiato❤️

Ci vediamo al prossimo e sono certa che c'è da stupirsi anche lì (vale per chi ha già letto la storia e vedrà questa sorta di trasformazione)
Ciaoooo....🥰

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