Primum non nocere

By FrancescaCaeli

119K 8.6K 1.1K

Sara non vuole una storia d'amore, vuole concentrarsi sui pochi esami che la separano dalla laurea in Medicin... More

Prologo - I Parte
1 - Trentaquattro millisecondi
2 - Il ragazzo della pizza
3 - Masochista
4 - Serate storte
5 - Il primo giorno
6 - Memoria anatomica
7 - Prenotare una TAC
8 - I Nervi cranici
9 - Tra simili
10 - Dai nemici mi guardo io
11 - Ordinare una pizza
12 - Verità maschili
13 - Le tre risposte
14 - Borderline
15 - Stazionario
16 - Pesce fuor d'acqua
17 - Una spesa tranquilla
18 - Macchinetta del caffè
19 - Conversazioni altrui
20 - Qualcosa in cambio
21 - Tre o quattro Moscow Mule
22 - Consapevolezze
23 - Problemi di controllo
24 - Santa Lucia
25 - Troppo
26 - In mezzo al mare
27 - Baci polverosi
28 - Porte che si aprono e che si chiudono
29 - Lasciar sfuggire
30 - A cosa stai pensando?
31 - Un bus affollato
32 - Non c'è
33 - Ritardatario
34 - Cene silenziose
35 - Per sbaglio
36 -Il lavoro del Portapizza
37 - Come sempre
Fine Prima Parte
Prologo - II Parte
38 - Un'ultima sigaretta
39 - Il Karma
40 - Sangue del suo sangue
42 - Biscotti
43 - L'ABC
44 - Dubbi
45 - Corso Cavour Numero Quindici
46 - Tse Tse
47 - Ero fottuto
Fine Seconda Parte
Prologo - III Parte
48 - (Sara) Qualcosa era andato storto
49 - (Ale) Piano B
50 - (Sara) Videochiamate ottimiste
51 - (Ale) Quel dannato minuto
52 - (Sara) Wonderwall
53 - (Ale) Un qualunque motivo
54 - (Sara) Debolezze
55 - (Ale) Pugnalate

41 - Incastrato

1.8K 163 3
By FrancescaCaeli

Mi ero fatto incastrare come un pirla dal professor Vernavola e ora mi ritrovavo a lavorare incessantemente alla presentazione per il congresso accanto alla ragazzina dagli occhi di ghiaccio.

Alzai lo sguardo dal computer per osservarla mentre trascriveva i dati, ammettendo con fastidio che non riuscivo a togliermi dalla testa quell'asciugamano. Non ero mai stato uno di quei ragazzi che si fissavano sull'aspetto esteriore e non riuscivo a capire come l'immagine di lei, bagnata che si chinava a terra alla ricerca di quelle monetine, potesse ancora colpirmi con così tanta forza. Forse era stato lo shock di trovare una persona con gli occhi così simili a quelli di Asia o forse era solo troppo tempo che non scopavo.

-C'è qualcosa che non va?-

La voce di Sara mi riscosse da quei pensieri e io sollevai lo sguardo verso quegli occhi così azzurri, così trasparenti che quasi provavo dispiacere per lei, nel sapere che non avrebbe mai potuto celare nulla di sé stessa. Un profondo dolore era come scritto a lettere cubitali su quelle iridi glaciali e, benchè lei provasse a controllarlo, benchè provasse a controllare l'intero mondo che la circondava, certe cose non si potevano arginare.

-Hai dimenticato di mettere una virgola lì. - la corressi con noia, tentando di celare le mie riflessioni.

-E mi fulmini solo per questo?- ribattè lei seccata con quel suo carattere pungente che stavo imparando ad apprezzare.

-Ho ben dieci motivi di nome "Sciatico" per fulminarti...- ribattei ghignante, sapendo di metterla in difficoltà.

Il rossore sulle sue guance infatti, non si fece attendere a lungo, dandole un'aria decisamente buffa, culminata da un suo borbottio in sottofondo che suonava tipo: "Te la sei cercata".

Incapace dal trattenermi dallo stuzzicarla ancora, continuai: - ...Ma se quelli non bastassero, lo farebbe la tua mancanza di attenzione ai particolari: il testo è tutto decentrato e le maiuscole sono messe a cazzo...forse la punteggiatura è il meno, hai ragione.-

Ignorando le mie provocazioni, Sara si alzò dalla scrivania per andare a recuperare le altre cartelle ed io la seguii con lo sguardo prendendomi qualche secondo per osservare le sue gambe e il suo sedere stretto nei jeans.

Forse avevo realmente un problema.

- Sai cosa credo? Credo che tu abbia bisogno di prenderti una pausa...-

Le sue parole mi stupirono tanto che mi sfuggì la domanda: - Con te?-

Il lieve rossore divenne un concentrato scarlatto, mentre si sedeva nuovamente accanto a me: -No! Intendevo in generale! Dovresti uscire ogni tanto...-

Alzai il sopracciglio scettico di fronte a quella proposta e mentii spudoratamente: - Io esco.-

- Consegnare pizze non equivale ad uscire...- fece lei, prendendo a sfogliare i fogli tra le sue mani.

Quel suo commento era riuscito ad innervosirmi, chi era lei per giudicare la mia vita? Per consigliarmi una pausa? Cosa sapeva di me? Nessuno lì dentro aveva la minima idea della mole di lavoro che portavo avanti, nessuno poteva dire di conoscermi davvero, nessuno.

-...e io penso che una serata senza pensieri è quello di cui tutti avrebbero bisogno. - ed aggiunse non so se rivolto sè stessa o a me:- D'altra parte non si può sempre pensare ai propri problemi.-

La guardai per qualche minuto, mentre si attorcigliava sovrappensiero i capelli e, senza pensarci troppo, mormorai sollevato: - Hai ragione, per oggi abbiamo finito.-

I suoi occhi azzurri mi guardarono confusi:- In che senso?-

-Puoi andare a casa.- spiegai stranamente tranquillo.

-Ma sono solo le quattro!- continuò sconcertata.

La osservai con sguardo truce:- Lo so e visto che, al contrario tuo, io sono obbligato a restare qui dentro fino alle sei, non farmelo ripetere.- E in men che non si dica la osservai raccogliere le sue cose, mentre mi sedevo alla mia scrivania per lavorare da solo nella sala medici.

-Alessandro...-

La sua voce mi richiamò ancora, costringendomi ad alzare lo sguardo verso la porta. Era strano sentire pronunciare il mio nome per intero, ma lei forse per timidezza o forse perchè non eravamo propriamente amici, non aveva mai sussurrato il mio diminutivo.

-...non era una scusa per finire prima, davvero credo che ti meriteresti una serata senza pensieri...-

Per un attimo rimasi sorpreso, perchè tra le sue parole mi sembrò quasi di percepire una sincera preoccupazione per me, ma provai a non darci peso e ripresi a scrivere con uno strano sorriso sul volto: -Lo so, vai.-

Il rumore della porta che si chiudeva, fu come il suono d'inizio di un concerto di pensieri, che stranamente giravano tutti attorno a Sara. Davvero una strana serie di coincidenze sembrava continuare a coinvolgerci: il mio lavoro da fattorino, il suo tirocinio di neurologia, la sua tesi congiunta tra i due dipartimenti, addirittura il congresso del Prof. Vernavola. Sembrava tutta una sorta di congiura, e mi sentivo come se mi avessero in qualche modo incastrato.

Ero così assorto da quelle riflessioni che quasi non mi accorsi della comparsa di Stefano:-Giornata infinita, vero?-

La sua voce mi risvegliò improvvisamente e senza voltarmi mormorai: -Già.-

- Ho visto "occhi di ghiaccio" andare via, come mai oggi non la tormenti fino a tardi?- scherzò divertito, sedendosi sulla sedia girevole accanto alla mia scrivania.

-Dopo un po' è seccante averla attorno...- mormorai distrattamente, più per tagliare il discorso che per rispondere effettivamente alla sua domanda.

-Per come le stavano sul culo quei jeans oggi, avrei sopportato anche una radio...- commentò il mio collega divertito. Io non riuscii a trattenermi dal ridere e forse fu quello a incentivarlo a continuare:- ...e tu fai poco il santo, lo vedo come miri ai bottoni delle sue camicette...-

-Non so di cosa parli! - mentii divertito.

- A quali camicette miri Ste?- la voce di Samantha che entrava in sala medici con tre caffè bollenti ci riscosse dalle risate.

-A quelle con dentro le tette di...- provò a spiegare il mio amico, ma senza lasciarlo finire, gli mollai una leggere gomitata e risposi:- A nessuna in particolare. -

Samantha ci guardò dubbiosa e poi commentò perfida porgendoci i nostri bicchierini fumanti: -Tenetevi pure i vostri segreti, li scoprirò comunque...-

-Tesoro non hai bisogno di scoprirli, io per te sono un libro aperto, chiedi e ti sarà dato.- fece divertito Stefano.

-Non ho bisogno di chiedere, dopo sei mesi passati a lavorare con voi, so benissimo che i jeans di "occhi di ghiaccio" vi sono piaciuti. La prossima volta che si dimentica il camice gliene presto uno io!- fece lei acidamente.

-Non dirmi che sei gelosa?- continuò il ragazzo con pizzetto - Lo sai che preferisco te!-

-Che fortuna!- fece lei sarcastica e poi, girando lo zucchero, continuò: -Tornando a discorsi più interessanti, Ale stiamo fissando la data per un aperitivo tutti insieme settimana prossima...so che avevi detto di essere impegnato ma...-

Le parole mi uscirono meccanicamente dalla bocca, senza poterle fermare: -Ci sono.-

Quella risposta dovette sconvolgerla:- Davvero?-

-Davvero.- ribadii forse più a me stesso e sorridendo aggiunsi: - Ho bisogno di una serata senza pensieri.-

E mentre lei esclamava e gioiva entusiasta, mi ritrovai a pensare a come le parole di Sara mi avessero influenzato. Era davvero possibile? O forse avevo davvero solo bisogno di passare una serata senza problemi?

La voce di Samantha richiamò la mia attenzione: -Hai qualche giorno che preferisci? Visto il tuo doppio lavoro...-

Io sorrisi di quella gentilezza: - Il giovedì prima del congresso sarebbe meglio.-

-Massì è perfetto! Facciamo nottata e ci presentiamo all'hotel direttamente la mattina dopo!- fece elettrizzato Stefano.

-Si potrebbe fare...- commentò la ragazza ed aggiunse: - Lo dico agli altri, ma credo che se riserviamo dei buoni posti per dormire in sala al Congresso sia fatta!-

-Perfetto, quelli li chiedi tu alla segretaria del professore vero?- la pregò Stefano, tentando di assumere un'espressione supplichevole.

Samantha alzò gli occhi al cielo ed alzandosi si diresse verso la porta per andare a presumibilmente a sistemare la questione dei posti. Fu in quell'istante che mi venne in mente una cosa da chiederle: - Sam potresti fare un favore anche a me?-

Un sorriso incoraggiante mi attese sulla porta:- Quello che vuoi Ale.-

-Prenoteresti un posto anche per "occhi di ghiaccio" ? Vernavola vuole ci sia anche lei.-

E mentre parlavo riconobbi che forse "incastrato" era proprio la parola giusta.

Continue Reading

You'll Also Like

116K 4.3K 33
Ethan è un ragazzo fuori dal comune. Bello, attraente, con tanti amici e tante ammiratrici. La sua folta chioma bionda e i suoi occhi completamente g...
293K 12.2K 62
"Diventerò molto più stronza, facendo finta che tutto questo non faccia male."
1.3K 174 32
(II libro ufficiale della saga - sequel di La leggenda di Kiral) As è convinto di essere un normale studente del liceo quando, all'improvviso, viene...
14.8K 539 26
Amanda, una studentessa Italiana di soli 16 anni prende la decisione di partire per un anno in America come exange student. Quando mise piede su que...