Hate To Love {COMPLETATO}

By CoralMoonlight7

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In un mondo pullulante di criminali e criminalità, sono i più astuti ed i più coraggiosi a vincere. Cosa fare... More

Chapter 1
Chapter 2
Chapter 3
Chapter 4
Capitolo 5
Chapter 6
Chapter 7
Chapter 8
Chapter 9
Chapter 10
Chapter 11
Chapter 12
Chapter 13
Chapter 14
Chapter 15
Chapter 16
Chapter 17
Chapter 18
Chapter 19
Chapter 20
Chapter 21
Chapter 22
Chapter 23
Chapter 24
Chapter 25
Chapter 26
Chapter 27
Chapter 28
Chapter 29
Chapter 30
Chapter 31
Chapter 32
Chapter 33
Chapter 34
Chapter 35
A Book About Us

Chapter 36

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By CoralMoonlight7

5 anni dopo...
Richard's Pov
" Complimenti Cooper, il sergente Anderson mi ha riferito del tuo eccellente addestramento, ti avrebbero promosso se fossi stato un militare"
Mi trovo nell'ufficio del capo, seduto sulla sedia di pelle nera che si trova a destra e difronte alla scrivania di mogano dietro la quale siede colui che manda avanti tutta l'agenzia.
" Grazie, signore" rispondo educatamente
Lui mi scruta per qualche secondo facendo toccare i polpastrelli delle mani tra loro. Non è cambiato di un millimetro dall'ultima volta che l'ho visto, ossia prima di partire per il militare. Lo sguardo autoritario sempre presente per delineare il suo viso, gli occhi scuri come la pece ed i capelli grigi portati corti, rasati.
Non dirò che incute timore solo a chi lo incontra per la prima volta, lo incute persino a Sam e Christofer, che sono in grado di ucciderti con un solo sguardo. Addirittura quando si complimenta con qualcuno per il lavoro ben svolto fa paura il capo.
" Come si sente?" chiede poi premurosamente di punto in bianco.
Sento un cipiglio prendere forma sul mio viso... che significa come sto?!
" Mi scusi" una risatina carica di tensione rimbomba nella stanza " Non capisco cosa vuole dire" ammetto sistemandomi meglio sulla sedia
In realtà so dove vuole andare a parare...
Mi guarda dinuovo e potrei giurare che stavolta il suo sguardo è la personificazione della pietà e dell'apprensione, non dovrebbe sorprendermi dato che tutti lo fanno non appena mi intravedono, ma da parte sua non me lo sarei mai aspettato.
" Sono passati cinque anni, agente Cooper" mi ricorda
" Oggi sono cinque anni esatti" rispondo
Ed il pensiero che sono uscito con i risultati migliori dall'accademia militare non mi passa nemmeno per la testa; oggi, inoltre, faranno la cerimonia di benvenuto nel militare ed io dovrei essere orgoglioso di tutto il mio duro lavoro e dei conseguenti risultati.
Dovrei appunto...
Continua a tornarmi in mente la scena agghiacciante di quel pomeriggio, nitida nei miei ricordi come fosse accaduto ieri...

Flashback
Vedo Occhietti Azzurri parlare insieme ad un uomo grande di età e cerca di nascondere il suo entusiasmo ed il suo sorriso raggiante che minaccia di apparire davanti agli occhi dell'uomo.
" Jason" esce dall'edificio con una cera decisamente migliore della nostra, d'altronde lui era stato preso in ostaggio solo stamattina " Chi è quello con cui parla Kimberly?" gli chiedo.
So che ha collaborato con loro per tutto questo tempo, quindi credo sappia di chi si tratti.
" Oh quello è il capo della CIA" dice con nonchalance per poi spalancare gli occhi rendendosi conto di quanto abbia appena detto
CAPO DELLA CIA?!
Boccheggio in cerca di aria.
Non è possibile.
" Kimberly è un'agente della CIA?!" domando incredulo ed ancora sotto shock
Jason mi guarda preoccupato: non avrebbe dovuto dirlo stando alle regole dell'agenzia di spionaggio più importante di tutto il mondo. " Oh. Mio. Dio!" esclamo tutt'ora incredulo per la notizia appresa.
" Sono due anni ormai" mi spiega " È stata lei che mi ha mandato in galera" mi dice senza più filtri ormai guardandola divertito.
E lui lo sapeva da quanto?!
" Poco dopo essermi trasferito a casa sua l'ho scoperto" rispondendo alla mia domanda che, senza essermene accorto, ho fatto ad alta voce " Aveva bisogno del mio aiuto per scovarlo" indica con un cenno del capo un furgone blindato dove intorno vi sono una decina di militari.
Non semplici militari: sono del DISS!
Immagino lì dentro ci siano Fletcher e la gallina strozzata, Juditte. Quella ragazza è davvero insopportabile, ma non avrei mai e poi mai detto fosse la figlia del più pericoloso criminale su tutta la faccia della Terra.
E la mia Kimberly l'ha fatto fuori...
Torno a guardarla con ammirazione: quello scricciolo di un metro e settanta ha fatto fuori un criminale in un modo talmente astuto che persino io quando l'ho vista dalle telecamere che Fletcher aveva riattivato sono rimasto di stucco.
' Così tu almeno la vedrai morire con i tuoi stessi occhi' testuali parole di Fletcher.
Peccato che avesse torto, è stato lui a vedere la morte venirgli incontro non appena ha sentito gli elicotteri arrivare.
Avrei voluto ridergli in faccia.
Ah, e credo proprio dovrò complimentarmi con Kim per come ha ridotto Mike.
Aspetta un attimo...
" Mike che ci faceva qui?" chiedo ad un Jason che mi guarda sbalordito non appena pongo la mia domanda.
Parlando del diavolo... Come per magia arriva una barella sulla quale giace il suo corpo senza vita: due colpi al torace, uno alla gamba sinistra ed uno al braccio destro. È morto senza che gli sia stato toccato un organo vitale. Com'è possibile?!
" Allora era lui la talpa..." sussurra Jason ancora incredulo
" Anche lui era un agente della CIA?!" quante altre cose non so?!
Jason annuisce e poi mi spiega come mai sia morto nonostante non sia stato colpito né alla testa né al cuore: proiettili neurostimolatori con barbiturici al loro interno. Quattro colpi significano una dose quadrupla di sedativi che circola nel sangue, dunque morte per overdose.
" Doveva comunque essere giustiziato per aver tradito la CIA ed in generale gli USA aiutando Fletcher" conclude infine.
Dunque Kimberly ha solo anticipato la sua condanna a morte.
In effetti ricordo di averla vista dai video di sorveglianza mentre gli sparava. È successo poco dopo aver sentito il finto sparo di Fletcher. Doveva colpire la mia nuca, ma ha cambiato la traiettoria di proposito. Che volesse testare se Kim davvero non tenesse più a me? Beh, direi che abbia avuto una risposta bella e buona.
Mi giro verso il mio amico, ma lui si sta dirigendo verso Kim ed il capo della CIA.
Anche lui sembra trattenersi dall'esultare davanti quell'uomo, esattamente come Kimberly, come se volessero restare seri davanti ai suoi occhi.
Poi la vedo sorridere a Jason ed abbracciarlo affettuosamente ringraziandolo di tutto il lavoro che ha svolto.
Scioglie l'abbraccio e si dirige verso il furgone blindato accerchiato dagli uomini del DISS che al solo vederla si spostano dirigendosi verso il loro capo, Liam Rogers, che sta conversando con il capo della CIA.
Ritorno con lo sguardo al furgone sul quale è salita Occhietti Azzurri, ma la vedo camminare verso gli sportelli sul retro: ora gli sguardi di tutti sono su quel furgone, compresi quelli dei genitori, della sorella e del nonno, e lei rendendosene conto si chiude dentro.
" Ma le è andato di volta il cervello?!" chiede adirato e preoccupato nello stesso tempo lo stesso poliziotto con la quale stava parlando quando io ero andato a trovare Jason in caserma. Credo si chiami Sam, almeno così era scritto sulla targhetta della sua divisa.
Si sente una voce femminile gridare su quel furgone.
Poi succede l'inimmaginabile...
Fine Flashback

Una voce maschile e profonda interrompe il flusso dei miei ricordi, una voce di cui mi sono abituato in questi 3 anni.
" Scusate il disturbo, ma fuori chiedono di voi, capo" si giustifica Liam Rogers
Non l'avevo nemmeno sentito bussare ed entrare tanto ero preso dai ricordi di quei due zaffiri che mi hanno concesso il loro perdono poco prima di baciarmi.
Il capo esce dalla stanza dandomi una pacca sulla spalla sinistra come a dirmi di farmi forza. Liam aspetta che la porta si richiuda e poi si siede sulla sedia accanto alla mia.
Mi guarda senza fiatare, io da parte mia fisso uno dei tanti riconoscimenti incorniciati presenti in questa stanza. Lo so che tra poco inizierà a raccontarmi di qualcosa successo in quel periodo. Lo fa sempre, è come se volesse tirarmi su a tutti i costi. D'altronde non mi spiace, sono cose che sul suo fascicolo non avevano scritto  e che può conoscere solo chi è stato presente quei giorni.
E come volevasi dimostrare...
" Stava per saltarmi al collo come una belva quando ha saputo che mi ero unito a lei per aiutarla nella missione" sorride al ricordo " Ha finto fosse tutto apposto davanti al capo, ma poi mi avrebbe potuto uccidere se avesse avuto qualche arma in mano. Era sicura di riuscire a fare tutto senza il nostro aiuto, poi si è ricreduta"
Sorrido anche io immaginandomi la scena, e mi ritorna in mente la sua minaccia quando avevo fatto quei foglietti con la faccia di quella Megan per prenderla in giro. Dai suoi occhi traspariva tutto l'odio che aveva nei miei confronti, ma io mi divertivo perchè mi piaceva questo suo lato protettivo nei confronti degli innocenti. Mi divertivo a vedere i suoi occhi scurirsi quando la stuzzicavo, mi detestava con tutta se stessa. Ed io dentro di me ridevo, ridevo perchè io mi innamoravo sempre di più di lei e del suo essere una leonessa pronta a proteggere i suoi cuccioli da qualsiasi minaccia. E tra quei cuccioli ho poi scoperto c'ero anche io.
" Era un concentrato di forza e coraggio che mi spaventava, ma mi incuriosiva al tempo stesso" continua e stavolta mi volto verso di lui per ascoltarlo " Non aveva paura di niente e nessuno. Era disposta a tutto pur di far fuori Fletcher"
Lo guardo negli occhi che ora sono sulla moquette rossa dell'ufficio del capo, vuoti e persi nel cercare di ricordarsi di lei.
Io non ho bisogno di concentrarmi per ricordarmela, mi compare davanti ai miei occhi in qualsiasi momento: è il mio primo pensiero al mattino e l'ultimo prima di chiudere gli occhi ed addormentarmi.
" Mi ricordo come si era messa a correre quando attaccarono la scuola di sua sorella e mio fratello" dico di pinto in bianco sorridendo " Una Ferrari non sarebbe riuscita a raggiungerla nemmeno se fosse andata a trecento all'ora" rido rammentando del mio affanno per raggiungerla
Stavolta è Liam a guardarmi e sorridere, poi si alza dandomi anche lui una pacca sulla spalla ed esce.
Dovrei prepararmi per la cerimonia nonostante non ne abbia la benchè minima voglia, ma lo devo fare. Sono diventato un agente della CIA per lei ed ho fatto l'accademia militare a New York per lei. Vivo per lei.
Finalmente mi decido a staccarmi dalla sedia ed incamminarmi verso la porta per uscire una volta per tutte da questa stanza. Uscendo incontro qualcuno che ho avuto modo di conoscere prima di andare a New York, durante l'addestramento alla CIA, e che mi saluta. Tutti mi danno delle pacche sulle spalle, come a farmi coraggio e nello stesso tempo complimentarsi vedendomi vestito come un militare.
Camminando arrivo alla parete dedicata ai migliori agenti e la vedo. Raggiante, pericolosa, felice e determinata come sempre e con i suoi zaffiri che sembrano penetrarti nell'anima.
Due figure mi affiancano e anche loro la guardano: Ashley e Andrew, i genitori.
Li guardo entrambi in viso, e tutti e due sono concentrati sulla figlia.

Flashback
Un boato si espande in tutta la zona circostante.
Ci abbassiamo tutti quanti e ci copriamo portando le braccia in testa. Qualche secondo dopo torniamo a guardare davanti a noi.
Il furgone è saltato in aria, e ciò che ne rimane sono alcuni resti e le ceneri avvolte nelle fiamme ancora vive dell'esplosione.
" Kimbelry!"
Un grido lacerante arriva alle mie orecchie, mi giro ancora confuso da quanto successo e vedo la madre di Kimberly a terra che grida il suo nome a squarciagola.
Il padre di Kimberly la stringe tra le sue braccia, le bacia i capelli e piange. Qualcuno porta via Jessica che, come la madre, chiama Kimberly disperatamente.
Vicino al muro vedo Christofer svegliarsi dal suo stato di trance.
" Fletcher!!!" grida pieno di rabbia battendo un pugno contro il muro al suo fianco.
Sam lo raggiunge e gli stringe una spalla guardando con occhi fiammeggianti i resti dell'esplosione. Anche lui è arrabbiato.
Io invece cesso di esistere. Le orecchie si ovattano e tutto sembra andare a rallentatore. Mi giro verso le fiamme e le guardo senza sapere neanche io cosa sto cercando.
" Kimberly..." mi esce in un sussurro.
'È morta'
È l'unica cosa che riesco a pensare.
Ma una parte di me continua a sperare che da quelle fiamme esca lei che ci guarda stranita e ci chiede se siamo impazziti a piangere.
E per un momento la vedo.
È lì davanti a me che mi guarda.
I suoi zaffiri si stanno schiarendo e si stanno riempiendo di lacrime.
Mi porge una mano che io vorrei tanto ricambiare, ma il mio corpo è immobile, come fossi stato ibernato.
Una lacrima le riga il visto.
Con le labbra mima qualcosa: 'TI AMO'
Poi di colpo svanisce dalla mia vista.
Un'allucinazione.
Non tornerà più indietro.
Mi ha abbandonato.
Mi ha lasciato solo ad affrontare questo mondo.
" No!!!" stavolta grido e lo faccio più di una volta finchè non mi raggiunge Jason che mi ferma dal correre verso le fiamme per porre fine alla mia vita.
Con lui sopraggiungono alcuni militari che mi tengono fermo dove sono mentre continuo a gridare con tutta la forza che ho in corpo.
Poi una lacrima scivola dal mio occhio, esattamente come è successo a lei.
Jason mi parla all'orecchio cercando di calmarmi, ma è tutto vano.
Fletcher ha vinto.
Fine Flashback

I giorni a seguire tutti i telegiornali del mondo parlavano di Kimberly, e la idoleggiavano come l'eroina che ha salvato il mondo dalla minaccia di George Fletcher.
Il suo nome era sulle testate di tutti i giornali: "L'agente della CIA più coraggiosa di tutti ci ha lasciato", " Kimberly Blaze: l'eroina del mondo", " La CIA piange la sua arma migliore: Kimberly Blaze", e così via...
Sotto la sua stella, invece, Sam ha fatto scrivere una frase che una volta disse a lui e che non si è mai dimenticato:
" Il coraggio e la determinazione sono le armi migliori con le quali andare in guerra"
Quando Sam me lo ha raccontato ricordo di essere rimasto senza parole. E tutt'oggi Occhietti Azzurri continua a stupirmi con i racconti delle sue "imprese". Ricordo che quel giorno pensai che sarei stato davvero fortunato se accanto a me ci fosse ancora lei, un'agente della CIA, una militare ed anche una saggia filosofa...
" Mi manca" confesso ai suoi genitori che dopo quanto successo mi sono stati talmente vicino da farmi arrivare a considerarli i miei stessi genitori.
" Lo sappiamo, manca anche a noi. Ma ricordati che lei non è morta. È ancora viva nei nostri ricordi, e lo sarà sempre" una lacrima striscia fino al mento di Ashley.
Lei continua a piangere la figlia e ad essere divorata dai rimorsi per non esserle stata accanto come una vera madre avrebbe dovuto secondo lei. Ma non sa quanto invece sia stata preziosa per la figlia, quanto è valso per lei l'ultimo abbraccio che le ha dato prima di lasciarci.
" Alla fine però è morta vincente. Ha sconfitto Fletcher. Fletcher invece si è comportato da vigliacco ricorrendo alla sua ultima arma: morire per non subire le conseguenza di tutto ciò che ha fatto" spiega Andrew stringendomi una spalla e guardandomi negli occhi.
Non credo riuscirò mai a guardarlo negli occhi per più di trenta secondi senza vederlo trasformarsi in Kimberly nella mia mente. Stessa cosa con Christofer, suo nonno. Sono talmente uguali tra di loro che al solo guardarli mi salgono le lacrime agli occhi, perchè ogni volta mi riportano a quel giorno ed al nostro ultimo bacio.
Il nonno nei giorni seguenti continuava a ripetere che quel verme di Fletcher alla fine gliel'ha portata comunque via la nipote.
" Non l'ha fatto quando la missione era nelle mie mani, ma l'ha fatto quando la missione era nelle mani della mia piccolina" ha detto.
Non riesco neppure ad immaginare il dolore che prova nell'aver visto la sua amata nipote essergli strappata per due volte nella sua vita.
Adesso cerca di proteggere Jessica con tutto se stesso, ripetendo che ora è rimasta solo lei e non permetterà a niente e nessuno di farle del male per nessuna ragione al mondo.
Jessica ora ha tredici anni, ma ha già deciso che da grande entrerà nel DISS così da non dimenticarsi mai della sorella ed esserle in un qualche modo sempre vicina.
" Se ha collaborato con il DISS vuol dire che in fondo si fidava di loro, ed io voglio far parte di quelli di cui lei si fidava" mi ha confessato un giorno facendomi restare sbaloridto dalle sue parole.
Durante questi cinque anni è maturata ed ha sviluppato un carattere forte come quello della sorella, ancora oggi qualcuno le chiede della sorella ed ogni volta lei ripete che non poteva desiderare sorella migliore, che è la sorella modello che tutti quanti
vorrebbero.
La sua stanza ha una parete piena di foto sue con al sorella, ed ogni volta che qualcuno entre nella sua stanza le mostra con così tanta fierezza che se Kimberly fosse qui arrossirebbe come se non ci fosse un domani per l'imbarazzo di essere al centro dell'attenzione.
Sam ogni tanto va a trovare sia lei che i suoi genitori ed ogni volta le racconta di una delle tanta marachelle che combinava la sorella, e che l'hanno portata dritta nella caserma del DISS canadese, prima di diventare un'agente.
Durante questo lasso di tempo lui si è ricongiunto con Christofer che lo ha ringraziato per essersi sempre preso cura della nipote in sua assenza.
Christofer ci soffre ancora, e non poco. Però dice di essere contento che lei avesse preso da lui, così è come se si porta dietro una parte di lei.
Io, invece, conservo gelosamente ogni suo ricordo ed anche il suo fascicolo che il capo mi ha gentilmente concesso di tenere come regalo per essere entrato nella CIA.
" Così almeno saprai tutto di lei e non te ne dimenticherai mai" mi ha spiegato porgendomelo. Qui in caserma ne hanno una copia, ma l'originale è ben conservato nella mia cassaforte giù ai piani inferiori di questa struttura.
Ogni mattino qui si svolge il saluto alle stelle dorate di coloro che sono morti con onore nelle missioni, e la sua stella è in cima a tutte, come a sorvegliare le altre.
Da quel giorno molti giovani ragazzi e ragazze si sono uniti alla CIA per renderle omaggio, e spesso sono tutti i figli o qualche altro componente della famiglia di qualcuno che Fletcher ha ucciso.
Non nascondo il fatto che tutti qui sappiano che io sia stato il ragazzo di Kimberly, e che spesso proprio per questo molte ragazze cercano le mie attenzioni.
Attenzioni che io ovviamnete rifiuto categoricamente, senza pensarci due volte.
È vero che mi ha perdonato nonostante non avessi fatto nulla con Juditte, ma voglio pensare che, se Kimberly fosse ancora qui, dovrei renderla a tutti i costi orgogliosa della mia lealtà nei suoi confronti. Lei è e sarà l'unica ragazza della mia vita fino alla mia morte.
Perchè in fondo io ho amato solo lei...
IO AMO SOLO LEI.

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