Chapter 30

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Siamo appena atterrati e stiamo in fila per scendere le scale che faranno toccare terra i nostri piedi dopo circa quattordici ore di volo. Prima di sorpassare la soglia della porta sia io che Christofer indossiamo i nostri occhiali da sole in modo da impedire il riconoscimento, più quello suo che il mio. Da lontano scorgo i visi di due agenti della CIA, sembrano quasi due bodyguard, nel loro classico completo nero con camicia bianca, occhiali da sole e auricolare all'orecchio. Non appena notano le nostre figure fanno un piccolo cenno del capo, quasi del tutto invisibile, ed io faccio cenno a Christofer di seguirmi.
Raggiunte le due possenti figure, consegnamo loro i nostri bagagli contenenti lo stretto necessario che vengono riposti nel bagagliaio con estrema cura, come contenessero materiale fragile al loro interno. Entriamo immediatamente in auto in modo da non destar sospetti e non dar troppo tempo di farci notare ai possibili scagnozzi di Fletcher, ad aggevolarci nello scopo ci sono i vetri oscurati della vettura.
" Quasi mi ero dimenticato l'efficenza della CIA qui in America" sentenzia Christofer non appena gli altri due agenti hanno preso posto l'uno al volante e l'altro al posto del passeggero.
" Bentornato in patria agente Blaze" lo salutano i due uomini con noi
" Eric! Max!" li saluta l'uomo alla mia sinistra con un cenno del capo
Finalmente sono di nuovo su suolo americano, senza un graffio e senza il minimo problema. Ma non ho tempo per godermi il mio ritorno, piuttosto mi conviene accelerare i tempi della missione, in fin dei conti Fletcher non aspetta me.
" Portateci direttamente dal capo e aspettate fuori l'edificio fino al nostro ritorno. Quanto tempo impiegheremo per raggiungere la caserma?" mi rivolgo ai miei due colleghi
" Considerando il traffico che occupa le strade, non più di un'ora agente Cooper" risponde quello seduto sul sedile del passeggero
" Bene. Il capo è già stato avvisato del nostro arrivo?"
" Non ancora signorina" risponde l'altro stavolta
Nemmeno il tempo di permettergli di terminare la frase che il telefono del capo sta già squillando. Mi sento pronta, psicologicamente, fisicamente ed emotivamente ad affrontare una volta e per sempre Fletcher.
<< Blaze>>
<< Capo, noi siamo in macchina diretti in caserma, tra un'oretta saremo nel vostro ufficio>>
<< Ottimo, vi aspetto>> e detto questo chiude la chiamata poco prima che possa farlo io. Ormai mi sono arresa al pensiero di non ricevere un saluto a fine conversazione.
***
Durante il tragitto verso la caserma, c'è stato un silenzio tombale che, da un lato mi è stato utile in modo da revisionare il mio bozzetto del piano e tutti i miei appunti sulle informazioni apprese e le ricerche che ho fatto, dall'altro mi ha fatto alzare ogni tanto lo sguardo verso lo specchietto retrovisore in modo da vedere cosa stesse accadendo dietro di me e cosa stesse facendo il guidatore. E proprio quest'ultimo capitava mi guardasse, di sfuggita accorgendosi del mio sguardo puntato su di lui, stranamente e poi si lanciava occhiate d'intesa con l'agente al suo fianco e ciò mi insospettiva e non poco.
Fatto sta che, dopo un'ora tra sguardi ed occhiate fugaci, abbiamo raggiunto la caserma e appena scesi dalla vettura veniamo scortati da quattro agenti ben armati che ci hanno accompagnati fin l'ufficio del capo. Da quando un normale agente come me viene seguito da una scorta?! Non sono poi così importante... Poi ripensando alla persona che mi affianca ed al suo divieto di entrare in suolo americano, collego tutto.
" Agenti Cooper, che piacere vedervi!"
" Capo!" ricambiamo il saluto all'unisono io e Christofer
" Allora, come avete intenzione di procedere signorina Cooper?" domanda il capo con una calma mista a preoccupazione ed agitazione che non gli appartengono
" Dunque, ho sfruttato le notti trascorse in Cina per rivedere appunti e ricerche in modo tale da procurarmi già un punto di partenza per il piano." Christofer scatta verso di me intuendo il perchè delle mie occhiaie, dovute allo sforzo fatto per ideare qualcosa di infallibile piuttosto che perdere tempo a straziarmi l'anima pensando a Richard. " Avrei un ottimo piano in mente, ma avrei bisogno di più dettagli sull'edificio,poi, se presenti, occorre il baypassaggio di qualsiasi sistema informatico da loro utilizzato e delle loro telecamere ed avrei ulteriore necessità di una squadra adatta al lavoro"
" In tutto questo come posso aiutarla?"
" Mi dia solo una lista di agenti ben addestrati, i migliori possibilmente, Jason, Sam ed avrei bisogno di riprendere gli addestramenti insieme a coloro che sceglierò" affermo risoluta
" Accettabile. La lista sarà pronta entro un limite massimo di 45 minuti e per il resto può prendere tutto ciò che le serve" concorda il capo con mia grande gioia
" Nel caso necessitassi di altro non esiterò ad informarla. Buonagiornata" ci alziamo sia io che Christofer e ci dirigiamo verso la porta per lasciarci l'ufficio del capo alle nostre spalle.
Non appena mi concentro di più sui volti di tutti coloro che conosco, vedo guardare me e l'uomo al mio fianco con occhiate miste tra preoccupazione e finta calma, esattamente come il capo. Salutando tutti con dei cenni del capo, leggo nei loro occhi paura ed agitazione, ma per cosa?! Cos'è successo?! C'è qualcosa che non so?!
" La mia piccola sergente è tornata!" mi saluta Sam, con il suo solito modo di chiamarmi da quando ha scoperto quale sarà il mio lavoro di copertura, abbracciandomi affettuosamente ed io ricambio
" Sam! Che bello rivederti! Avrei bisogno di te, e di Jason e più tardi ti dirò tutti gli altri nomi. Ci vediamo nell'ufficio principale tra circa mezz'ora" lo informo in minima parte
" Agli ordini agente Cooper" esordisce imitando un soldato quando porta la mano alla fronte in segno di obbedienza, ed io gli tiro un piccolo pugno sulla spalla per farlo smettere guadagnandomi un suo ghigno. Ghigno che si spegne nel momento stesso in cui si accorge di chi c'è accanto a me
" Christofer" si fa serio
" Sam" ricambia con un lieve movimento della testa
" Da quanto tempo! E la vita in Cina com'è?"
" Accettabile, nonostante mi manchi qui" cercano di intrattenere una piccola conversazione
" Bene, sei il benvenuto qui. Allora Kim ci vediamo tra una mezz'oretta" si allontana, con il suo passo fermo e sicuro, da noi. Appena lo vedo abbastanza distante da non poterci né vedere e né sentire, giro la testa verso Christofer che continua a guardare Sam con una punta di malinconia negli occhi. D'altronde lo capisco perfettamente, erano migliori amici e si sono separati per un motivo ingiusto, in fin dei conti.
***
Come promesso, la lista mi arriva dal capo in persona che, ovviamente, sta al telefono confabulando con non so chi di non so cosa. Una volta che mi ha consegnato il foglio, fatto un cenno con la testa ed allontanatosi di fretta, piego la mia testa sul foglio ed inizio col vedere il numero di agenti selezionati. Arriviamo ad un totale di circa 600-670 agenti da tutti gli Stati Uniti; rimango sbalordita dalla velocità con la quale il capo ha selezionato questi agenti e tra i primi nomi riesco a leggere quello di Christofer, così attiro la sua attenzione sul foglio e gli indico il suo nome con un sorriso che lui ricambia.
" Beh, non saprei se sia affidabile questa lista; ormai ho perso l'agilità di un tempo..." risponde con autoironia indicandosi
" Sì, certo fingo di crederci. Poi secondo te perchè riprendiamo l'allenamento?"
" Bah vorrà dire faremo parecchie pause"
" Oppure ti faccio fare l'addestramento delle nuove reclute" lo prendo in giro
" Hey, un po' di agilità ce l'ho ancora" sorride divertito
Continuo a leggere tutti i nomi sulla lista e, dopo aver finito, decido di scendere all'ufficio principale affiancata da Christofer.
Una volta giunti lì trovo già tutti pronti e sull'attenti, e mi meraviglio ancora una volta dell'efficenza e delle capacità multitasking del capo. Mentre Christofer si posiziona in prima fila affiancandosi ad uno degli agenti accuratamente selezionati, io mi poggio di peso alla scrivania di legno di fronte alla massa di uniformi nere dei miei colleghi e da oggi compagni di missione e li saluto con un cenno della testa.
" Inizio col presentarmi: io sono l'agente Kimberly Blaze; per chi non mi conoscesse, in questo momento ho in affidamento il caso di George Fletcher." Detto ciò inserisco nel laptop che si trova sulla scrivania la pennetta che ho portato con me nel viggio verso la Cina e ritornando. "Per meglio raffigurare il soggetto, posso condividere le poche informazioni che sono riuscita a raccogliere sul suo conto" accendo il proiettore che immediatamente mostra la prima slide su Fletcher della presentazione di cui mi sono occupata in aereo " Quarantaseienne, nato a Sacramento il 18 settembre 1971. Sappiamo che è senz'altro il criminale più ricercato a livello internazionale, dopo il mafioso italiano, sua moglie ha chiesto il divorzio ed il rancore che serbava verso di lei l'ha spinto ad ucciderla: il suo primo omicidio. Unica erede è la figlia, Juditte Fletcher, ancora troppo piccola per capire ciò che fosse successo." parlo, con un nodo allo stomaco, della ragazza passando all'altra slide con tanto di foto sua " Diciottenne, nata a New York il 27 luglio 1998, frequenta la NYU Academy of Music, Dance & Drama. In questo momento si sta occupando di spiarmi per conto del padre, più che ovvio direi. È senza ombra di dubbio il punto debole del nostro obiettivo, in quanto unica figlia ed erede del suo mondo di criminalità. Fletcher è barricato in un qualche edificio diroccato fuori zona, abbastanza grande da poter addestrare nuove reclute e contenere più persone di quante non ce ne siano in questa stanza. Al momento è a conoscenza che sono io ad avere il caso nelle mani: nella CIA c'è una talpa." dichiaro secca guardando i loro sguardi sbaloriditi dalla mia affermazione " Cosa c'entrate voi in tutto ciò? Semplice: tutti coloro che si sono impegnati in questa missione prima di me hanno sottovalutato la forza e l'astuzia del nemico, senza offesa." mi rivolgo a Christofer che mi fa segno di non preoccuparmi con la mano " Quindi voi siete fondamentali affinchè possiamo archiviare una volta e per sempre il fascicolo Fletcher. Perchè siete stati scelti? Il capo, sotto mia richiesta, vi ha reputati i migliori in campo e dunque i piu capaci a supportarmi in questo lavoro." un lieve sorriso marca i volti di tutti, un sorriso di compiacimento per la reputazione che si sono fatti agli occhi del capo, e non li biasimo in alcun modo. " Chi non se la sente è libero di tirarsi indietro, non siete obbligati"
Aspetto all'incirca due minuti e presto attenzione al minimo movimento che le mie pupille recepiscono, ma fortunatamente nessuno si tira indietro e ciò mi rassicura e tranquillizza al tempo stesso.
Tiro un sordo sospiro di sollievo.
" Bene, allora ci sono domande?" chiedo loro poggiandomi nuovamente alla scrivania.
" Organizzi l'attacco esclusivamente sulla base di queste poche informazioni raccolte?" domanda un giovane venticinquenne ed immediatamente sento del brusio provenire dal vasto gruppo che mi si para davanti allo sguardo, inoltre con la coda dell'occhio noto Christofer guardarmi interessato alla mia risposta tanto quanto gli altri e mi scappa un sorriso, che sopprimo immediatamente, ripensando alla genialità del mio piano.
" Domanda più che legittima. Ho chiesto al capo l'affidamento di questo caso in quanto, tra le innocenti persone sotto il mirino di Fletcher si è ritrovato un mio caro amico. Come con tutti gli altri, Fletcher l'ha posto davanti ad una scelta subdola: svolgi un servizio per me e la tua famiglia non verrà nemmeno sfiorata, non farlo e provvederò a farli sterminare tutti davanti ai tuoi occhi." spiego avvalendomi dell'ausilio delle mie stesse mani " Da persona indifesa, questo mio amico ha scelto la prima opzione ed è finito nel carcere minorile, perchè ancora minorenne allora, dove pochi giorni dopo il suo arresto ha confessato tutto nonostante fosse sotto minacce e ricatti. Stando qui, però, la nostra talpa avrà informato Fletcher dell'accaduto, ma abbiamo trovato un'escamotage. In teoria ci sarebbe un modo per redimersi di quanto fatto, ed è quello che farà il mio amico" dai loro sguardi capisco di aver suscitato interesse, molto più di prima.
" Spiegati meglio" propone qualcuno
" Se questo mio amico, Jason Smith," mostro una sua foto tramite il proiettore " si offre di lavorare nuovamente per Fletcher in cambio di ulteriori informazioni sulla CIA, false ovviamente, che la nostra talpa non è in grado di fornirgli, noi anche avremo così una talpa nel rifugio del criminale"
" Perfetto direi!" esclama qualcuno
" Ma non è finita qui... " ritornano a guardarmi avidi di conoscere sempre di più " Imprimetevi bene in mente la faccia di Jason, perchè quando la missione sarà conclusa dovrete ringraziarlo"
" In che senso?" chiede lo stesso ragazzo di prima
" Il caso vuole che Jason sia un'esperto hacker ed informatico ed un meticoloso informatore. Molti altri dettagli che ci hanno permesso di arrivare a Fletcher più facilmente ci sono stati dato proprio da lui. Il compito di Jason sarà molto delicato e fondamentale per la riuscita del piano: dovrà effettuare un baypassaggio di tutte le telecamere e di tutti i sistemi comunicativi e di sicurezza oltre che all'hackeraggio di qualsiasi sitema informatico presente nella struttura senza lasciare alcuna traccia del suo lavoro. Non che non sia in grado di farlo, gli ho visto fare molte cose di questo genere, ma rischia la sua stessa vita per aiutarci. Merita tutta la nostra riconoscenza" concludo ottenendo dei consensi dai miei colleghi qui presenti
" Ma è già sul posto?"
" No, ma sa come arrivare a contattare Fletcher per farsi portare nella loro fortezza" rispondo
" E quindi quand'è che entriamo in azione noi?"
" Gli ho concesso una settimana di tempo, e lui mi ha assicurato di poter svolgere il lavoro in questo lasso di tempo. Dopodiché noi mettiamo in atto al seconda parte del piano: l'attacco"
" Quindi aspettiamo sue informazioni per pianificare tutto?"
" Con quel poco che mi è stato riferito sull'edificio e sulle persone presenti in quel luogo mi sono già fatta una bozzo mentale, ma sì, attendiamo informazioni più dettagliate"
" E cosa facciamo durante questi sette giorni?"
" Si riprendono gli addestramenti intensivi"
Guardo la gente che mi sta difronte e data l'assenza di controbattimenti, presumo siano tutti d'accordo e ciò mi dà un'ulteriore rassicurazione e serenità rispetto all'inizio, quando tutti erano ancora all'oscuro di tutto.
Ma questo mio momento di gioia viene troncato all'istante da un'evento inatteso.
La corrente salta e tutt'intorno a noi diventa buio.
Ed è ora che la guerra ha inizio...

Hate To Love {COMPLETATO}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora