Gioco di Maschere ✨BoyxBoy✨

By Virgiz01

3.2K 457 478

Dane e Daniel si conoscono sul set del nuovo film 'Young Rebels', girato tra i corridoi della Columbia Univer... More

Lastre di ghiaccio
Funambolo
Young Rebels
«Ci vediamo presto»
«La matrimoniale è mia!»
La Brughiera
Non mostrare nulla finché nulla ti viene mostrato
Holden
«Questo vuol dire che, come Lucien fa con Allen nel film, mi abbandonerai?»
Spalline in pizzo
Gioco di maschere
Una pugnalata negli occhi
Non è bello essere invisibili
Perché tornare da me?
Il burattinaio
Innocente e amabilmente puro
«Cos'è quel sorriso sfacciato?»
Impazzire
Angelo bianco
Primo pensiero, miglior pensiero
«Perdonami»
Da Amsterdam Con Amore
M'ama? Non m'ama?
«So che ci sono cose di cui non mi parli, Dane»
Come i segreti che respiravano sotto la sua pelle
«Io credo che l'Amore non sia fatto per esistere per sempre»
Il caos funziona come un vizio
La pallina andò a segno e il flipper smise di funzionare
Un passo e sarebbe cambiato tutto ✨Epilogo✨
❤Scleri, Precisazioni e Profusioni d'Affetto❤
💋Spazio Lettori💋

«Fino a quando non ce la faremo più»

75 13 12
By Virgiz01

Le riprese erano finite e la Columbia University era stata liberata dall'attrezzatura cinematografica. La colonna sonora era stata preparata, le scene montate. Il trailer era stato rilasciato con successo sul web e le interviste erano state portate a termine. Il film era stato presentato nei cinema di mezzo mondo.

Un capitolo concluso per tutti, ma un libro appena alle prime pagine per due giovani attori, innamoratisi l'uno dell'altro sul set di quel film, così diversi, ma complementari allo stesso tempo.

I due avevano deciso di continuare a vivere a New York, nel pittoresco appartamento di mattoni rossi che Daniel aveva affittato prima dell'inizio delle riprese, fino a che non avrebbero trovato un altro posto dove abitare. Andava bene ad entrambi, il quartiere era tranquillo e ancora nessun giornalista li aveva disturbati.

Avevano deciso che la loro relazione sarebbe dovuta rimanere un segreto. «Fino a quando non ce la faremo più» aveva detto Dane una sera, con lo sguardo perso oltre i vetri della finestra della camera da letto, dopo aver vuotato qualche bicchiere.

Daniel odiava quando l'altro gli dava risposte così vaghe a proposito dell'argomento, ma non aveva detto nulla e si era limitato ad abbracciarlo. Sapeva che Dane ce la stava già mettendo tutta per adattarsi alla loro nuova vita.

Perciò mantennero il segreto per quasi un anno, ignorando ogni accenno all'argomento e ogni domanda scomoda. Ma la situazione cambiò radicalmente durante un'intervista di fine settembre. Quella sera Daniel era ospite di uno dei tanti famosi show televisivi che popolano la televisione americana.

Appena era entrato nello studio, le persone sedute lo avevano accolto con dei fragorosi applausi che per un attimo gli avevano scaldato il cuore. Subito dopo si era pentito di essersi vestito in modo così frettoloso. La camicia che stava indossando e che Dane gli aveva tolto troppo velocemente la notte prima aveva uno dei bottoni superiori mancanti. Ma lo staff che lo aveva preparato dietro le quinte non aveva notato nulla, quindi magari nessuno si sarebbe accorto del filo sottile che pendeva dalla stoffa bianca.

La giovane ragazza che conduceva l'intervista indossava un vestito color rosa intenso e forse gli sarebbe stata perfino simpatica, se non avesse cominciato subito col discutere di argomenti un po' troppo delicati per i suoi gusti.

Non c'era voluto molto, prima che lei gli ponesse la domanda più spinosa di tutte: «Allora, Daniel» cominciò, con voce e sguardo carichi di malizia. «Sei per caso fidanzato?».

Lui e Dane non avevano mai avuto il bisogno di definirsi fidanzati, ma in quel momento Daniel non fece molta difficoltà a capire che la loro storia era ciò che tutti volevano sentire. Emise un sospiro e si concentrò su di una piccola voglia scura sulla guancia dell'intervistatrice. Cosa avrebbe dovuto rispondere?

La verità, ecco cos'avrebbe dovuto dire.

Si sistemò meglio sulla poltroncina su cui era seduto e tossì nervosamente, ma quando fu sul punto di socchiudere le labbra e parlare, un ricordo gli balenò nella mente. Un ricordo offuscato, vecchio, che aveva ormai dimenticato da tempo, ma ora così chiaro e vivido.

Era bambino e durante un freddo giorno di gennaio stava leggendo un libretto di favole e leggende irlandesi scovato in soffitta. Si trovava sul retro di una vecchia casetta inglese abbandonata che veniva definita maledetta da tutti i suoi amici. Daniel lo considerava semplicemente un luogo molto tranquillo e tutt'altro che lugubre e pauroso. Lì poteva stare da solo e fare ciò che voleva senza che nessuno lo vedesse o lo spiasse.

Mentre leggeva silenziosamente il suo libro, sentì il leggero rumore di foglie secche calpestate. Chiuse velocemente il libretto e alzò lo sguardo. Poco lontano da lui erano arrivati nel giardino sul retro dell'edificio due ragazzi. Il più alto dei due aveva i capelli scuri, mentre l'altro li teneva cortissimi e biondi, a spazzola.

Daniel li osservò curioso, mentre avanzavano sotto gli alberi tendendosi per mano e sorridendo, senza accorgersi della sua presenza. Li vide arrivare al limitare del giardino, fin sotto i rami ormai scarni di una grande quercia.

Il ragazzo dai capelli scuri si chinò a raccogliere da terra una piccola margherita sopravvissuta all'inizio della stagione secca, per poi mostrarla all'altro. Lui la prese con delicatezza tra le dita e sorrise. Daniel sentì una stretta al petto quando li vide baciarsi. Se fosse gioia oppure invidia, non sapeva dirlo. Avrebbe dovuto provare disgusto, ma nel suo cuore non ve n'era traccia.

Decise di andarsene, di lasciare soli i due amanti, ma mentre si alzava il libretto gli cadde tra le foglie e, cercando di raccoglierlo, non poté evitare di fare rumore e finì per attirare l'attenzione dei due ragazzi. Quando lo videro, Daniel non si mosse. Non per paura, ma per la pura curiosità di sapere cosa sarebbe successo di lì a poco.

I due ragazzi si guardarono di nuovo. Sembravano entrambi preoccupati e indecisi sul da farsi. Poi il ragazzo dai capelli scuri sembrò sorridere e allontanarsi dall'altro, compiendo un paio di passi in direzione di Daniel, che era sul punto di indietreggiare. «Ti prego, aspetta, non scappare» sussurrò, con voce calma ma incrinata, quando gli fu abbastanza vicino. Daniel annuì.

Il ragazzo si avvicinò ancora, fino a poterglisi inginocchiare di fronte. «So che ciò che hai appena visto ti sembra strano e che vorresti andare subito a raccontarlo a qualcuno ma, ti prego, non farlo. Non dire niente. Nessuno deve sapere quello che hai scoperto».

«Perché?» domandò Daniel, con curiosità spontanea. Ancora non era del tutto consapevole che, nonostante il mondo stesse cambiando, nei paesi di periferia come quello in cui viveva lui l'omosessualità rimaneva qualcosa con cui non si doveva per nessun motivo avere a che fare. Lui era troppo piccolo per saperlo e inoltre non era di certo un argomento di cui si discuteva apertamente.

«Perché ci sono tante persone che direbbero che quel bacio era qualcosa di sbagliato,» rispose il ragazzo dai capelli scuri, abbassando lo sguardo e sussurrando poi, «e che se lo venissero a sapere ci farebbero del male».

«Tu mi sembri uno in gamba». Questa volta parlò l'altro ragazzo, che nel frattempo si era avvicinato. «Ti prego, promettici che non lo dirai a nessuno» disse, poggiando affettuosamente la mano sulla spalla del più grande, il quale lo guardò e gli strinse la mano in risposta.

Daniel li osservò entrambi, ricordando come li aveva visti felici mentre si guardavano negli occhi, sotto la grande quercia. Poi sfoggiò un piccolo e sincero sorriso, per rassicurarli. «Lo prometto».

Col passare del tempo, Daniel cresceva e il segreto dei due ragazzi cresceva con lui, nascosto. Lui lo serbava quasi gelosamente, sorridendo al ricordo di quel piccolo mondo a lui sconosciuto.

Avrebbe voluto porre qualche domanda sull'argomento ai suoi genitori, ma ogni volta che provava ad aprir bocca, un sentore di disagio lo bloccava. Forse la paura che suo padre gli rivolgesse lo stesso sguardo che gli aveva rivolto il giorno in cui, da bambino, lui era tornato a casa da scuola dicendo che un suo compagno di classe sosteneva che i bambini non li portavano le cicogne e domandando spiegazioni, che naturalmente gli erano state negate.

Quando cambiò scuola, finì nello stesso grande istituto in cui studiavano i due amanti segreti. Li osservava spesso, come se fosse stato il loro angelo custode. Scoprì che il ragazzo dai capelli scuri si chiamava Michael e che era molto popolare a scuola, mentre l'altro si chiamava Aaron. Avevano la stessa età e avevano la maggior parte dei corsi in comune. A volte Daniel notava i loro sguardi e i loro sorrisi e rimase per molto tempo l'unico a interpretarli come qualcosa che andava oltre l'amicizia.

Poi, d'un tratto, com'erano arrivati improvvisamente nel giardino sul retro dell'edificio abbandonato, i due ragazzi non si presentarono più a scuola. Daniel non li scorse più camminare nei corridoi o parlare insieme in cortile. Sembravano scomparsi.

Daniel, ormai un ragazzo, pensò che si fossero trasferiti per qualche motivo e che avessero cambiato istituto, ma le sue ipotesi si dimostrarono infondate quando, durante un intervallo passato in classe per via della pioggia, un suo compagno richiamò l'attenzione di tutti. «Ragazzi, ma avete sentito di Michael Smith, quello dell'ultimo anno? Conoscete?». In risposta alla domanda qualcuno annuì e qualcun altro scosse la testa, per poi allontanarsi.

«Ecco, sapete che gli è successo? Lo hanno trovato grondante di sangue nel retro di un bar. Mi hanno detto che era lì che baciava un ragazzo. Cioè, un ragazzo!» disse enfatizzando l'ultima frase, per dargli una nota di disgusto. «Li hanno uccisi di botte, quei due froci» concluse con un ghigno soddisfatto.

Qualcuno rispose che era già a conoscenza del fatto, qualcun altro commentò con un Che schifo, riferito naturalmente al fatto che erano omosessuali e non al fatto che li avevano ammazzati.
Daniel ricordò di com'era uscito di corsa dalla sua classe e si era rifugiato in bagno. Poi aveva cominciato a piangere.

«Daniel?». La ragazza in rosa seduta di fronte a lui lo stava guardando seccata, tamburellando le lunghe dita sulle ginocchia.

Daniel ebbe un leggero tremore, nel separarsi da quel ricordo e tornare coi piedi per terra. Alzò impercettibilmente le sopracciglia e chiese «Come, scusi?».

L'intervistatrice si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e si ricompose sulla poltrona. «Avevo chiesto se sei fidanzato» disse, fingendo un sorriso.

Daniel tornò ad annaspare nell'indecisione. Quel ricordo doveva pur significare qualcosa. Forse era un ammonimento. Forse la rivelazione della sua relazione si sarebbe ritorta contro di lui. Avrebbe potuto perdere tutto. I fans, la fama, il rispetto. Era disposto a correre un rischio così alto? Il prezzo sarebbe stato amaro da pagare. Si toccò il retro dell'orecchio destro, com'era solito fare Dane. Un flebile No era sul punto di scivolare fuori dalle sue labbra.

Ma le parole di Dane gli tornarono alla mente appena prima di rispondere. «Fino a quando non ce la faremo più» aveva detto. Daniel sussultò. Quanto ancora sarebbe riuscito a resistere nell'ombra?

Mandò giù tutte le sue incertezze e debolezze. Di una cosa era certo, non avrebbe resistito a lungo. «Sì, sono fidanzato» disse.

La ragazza in rosa sorrise, raggiante e felice di aver finalmente conquistato la risposta tanto agognata. Portò il busto in avanti, come per avvicinarsi «E con chi?» chiese. Doveva sembrare un flebile e amichevole sussurro, ma lo sentirono tutti.

Daniel fissò la telecamera, con uno sguardo carico di scuse che sperava Dane avrebbe accettato, tornò a posare gli occhi sulla voglia scura sulla guancia della ragazza, emise un profondo sospiro e rispose.

Angolo Autrice :)

Oddio manca pochissimo alla fine... non sono pronta😱

Virgiz01

Continue Reading

You'll Also Like

157K 6.2K 65
Chissà perché ci era stato insegnato che i simili erano soliti respingersi, che due menti e due caratteri fin troppo uguali non erano fatti per stare...
50.9K 2.6K 40
Where... Grace Martinez ha passato la sua intera vita sui campi da tennis. All'inizio non apprezzava molto questo sport, ma essendo una persona eccen...
58K 3.4K 28
Se non è amore, dimmelo tu, cos'è?
138K 3.7K 77
perché ho gli occhi molto più cechi del cuore e non sono mai riuscita a vederci amore... rebecca chiesa, sorella di federico chiesa, affronta la sua...