Running Into Mr Billionaire...

By Writingthough

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Questa versione è la traduzione di "Running Into Mr Billionaire" scritta da FreedomHasan. Trama: Lei era rott... More

Introduzione
Capitolo uno
Capitolo due
Capitolo tre
Capitolo quattro
Capitolo cinque
Capitolo sei
Capitolo sette
Capitolo otto
Capitolo nove
Capitolo dieci
Capitolo undici
Capitolo dodici
Capitolo tredici
Capitolo quattordici
Capitolo quindici
Capitolo sedici
Capitolo diciassette
Capitolo diciotto
Capitolo diciannove
Capitolo venti
Capitolo ventuno
Capitolo ventidue
Capitolo ventitre
Capitolo ventiquattro
Capitolo venticinque
Capitolo ventisei
Capitolo ventisette
Capitolo ventotto
Capitolo ventinove
Capitolo trenta
Capitolo trentuno
Capitolo trentadue
Capitolo trentatre
Capitolo trentaquattro
Capitolo trentacinque
Capitolo trentasei
Capitolo trentasette
Capitolo trentotto
Capitolo quaranta
Epilogo
Scegliete voi !!
Nuova storia

Capitolo trentanove

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By Writingthough

Rose POV

Mi immobilizzai. Non riuscivo a muovermi o a parlare. I miei occhi erano catturati da ciò che stava accadendo di fronte a me.

Damon si trovava su un lettino, inerme ed indifeso, circondato da infermiere che cercavano di far tornare a battere il suo cuore.

Le lacrime mi scendevano dagli occhi ed un singhiozzo mi sfuggì dalle labbra. Mi misi le mani davanti alla bocca e sentii Elena e Lexi piangere.

Guardai alla mia destra dove c'era la macchinetta per il monitoraggio del cuore di Damon nella quale si dovrebbe vedere il suo battito, invece c'era solo una sottilissima linea continua.

"Proviamo un'altra volta," urlò il dottore. Le infermiere annuirono e riprovarono a far riprendere il suo cuore. Tentarono di nuovo, ancora ed ancora, ma non cambiava nulla.

No! Non potevo permetterlo! Non avrei mai lasciato che morisse.

Corsi verso il suo letto e strinsi la sua mano fredda tra le mie. Provarono a buttarmi fuori, però mi impuntai.

"Damon per favore, non lasciarmi," dissi, colpendogli il petto.

"Signorina la prego..." mi disse una delle infermiere.

"No! Non può morire!" Urlai, mentre le lacrime mi scendevano sul volto.

Gli battei dei colpi sul petto.

"Per favore Damon, per favore. Fallo per me," piansi.

"Signorina Kelley, è troppo tardi," constatò il dottore.

Lo colpii di nuovo ed ignorai il commento del medico.

Mi avvicinai e lo baciai sulle labbra.

"Ti amo, Damon," sussurrai.

All'improvviso si sentì un beep. Ci voltammo verso lo schermo e sorrisi quando notai che il suo cuore aveva ripreso a battere. Sospirai di sollievo e guardai il dottore che era scioccato.

"È un miracolo," sussurrò. Lacrime di gioia scesero dai miei occhi e Lexi ed Elena mi si avvicinarono e mi abbracciarono.

"Grazie per aver salvato mio figlio," pianse Elena.

La guardai e le sorrisi.

"Lo amo, avrei fatto l'impossibile per lui."

"È la prima volta che capita qualcosa del genere, devo dire signorina Kelley, che è una salvatrice," mi sorrise il dottore. Ricambiai e guardai Damon.

Speravo che si svegliasse presto.

"Quando si sveglierà?" Domandai.

"Tra un giorno o due, dipende dal bisogno di riposo che necessita il suo corpo per riprendersi," mi rispose il dottore.

Rilasciai un sospiro di sollievo. Grazie a Dio!

"Grazie mille dottore," gli dissi.

Sorrisi loro. Finalmente le cose stavano iniziando ad andare bene.

________________________

Due giorni dopo

Sono passati due giorni e Damon deve ancora svegliarsi. Iniziavo ad innervosirmi, ma il dottore mi assicurò che il suo corpo aveva solo bisogno di rimarginare la ferita.

In questi giorni non lo avevo mai lasciato solo. Avevo costretto gli altri a tornare a casa ed a riposarsi mentre io rimanevo al suo fianco. Durante quei giorni mi feci curare il meno possibile.

Ieri David mi domandò chi fosse il traditore ed ho dovuto confessargli di Alley. Erano tutti scioccati e non potevo biasimarli. David era sconvolto, però mi aveva detto che pensava che Alley si stesse immischiando in qualcosa di più grande di lei.

Mi arrabbiai quando scoprii che Alley stava cercando di scappare, ma fortunatamente l'agente Robert era riuscito a prenderla in quanto il suo volo era stato cancellato. Anche il mio patrigno era stato preso, lo stesso giorno in cui Rick aveva sparato a Damon e da quello che ho sentito, sconterà molti molti anni in carcere.

Posai la testa sul letto ed afferrai la mano di Damon. Stavo per addormentarmi quando sentii qualcuno giocare con i miei capelli. Saltai dalla gioia e sorrisi quando vidi Damon fare lo stesso.

"Damon...." sussurrai, prima di abbracciato stretto.

Rise prima di gemere dal dolore.

"Oh Dio! Scusa," andai nel panico, dopo essermi allontanata.

Rise di nuovo e mi afferrò la mano.

"Mi sei mancata," disse. Sentii le lacrime appannarmi la vista.

"M-mi sei mancato di più tu," dissi piangendo.

"Avevo paura che ti fosse successo qualcosa," disse dolcemente, prima di stringermi in un abbraccio.

"Avevi paura per me? Ero terrorizzata, non so cos'avrei fatto se ti avessi perso," dissi.

"Sto bene e l'unica cosa che importa è che ora tu sia tra le mie braccia," disse. Annuii, mentre lui avvicinò le sue labbra alle mie. Come sempre, si mossero in sincronia. Ansimai nella sua bocca quando approfondì il bacio. Era dolce e passionale.

Ci allontanammo e mi sorrise.

"Ti amo."

Lacrime di gioia uscirono dai miei occhi e lui me le asciugò.

"Ti amo anch'io, Damon."

.......................................

Tre settimane dopo

Era tutto perfetto. Dopo che Damon fu dimesso dall'ospedale molte cose ritornarono come prima. Ovviamente acconsentii per le terapie. Damon veniva con me alle sedute.

Quando scoprì che sua sorella era in prigione, impazzì.

Gli spiegammo che stava lavorando per Rick e lui apparve molto deluso. Mi sentivo male per lui. Aveva solo una sorella ed era una traditrice. Rimase scioccato anche quando rivide sua madre, la ignorò per una settimana. Elena era abbattuta, suo figlio non gli dava neanche la possibilità di spiegare il perché delle sue azioni, e questo è stato il motivo per il quale li ho chiusi a chiave in una stanza, chiarirono, si abbracciarono e piansero.

Quello mi fece stare meglio, Damon riuscì a superare lo shock sia causatogli dalla sorella, sia dalla madre. E dopo tutto, la situazione nella quale stavamo vivendo era perfetta. Ogni giorno mi ripeteva che mi amava e mi baciava ogni volta che ne aveva la possibilità.

Damon guarì velocemente e tornò a camminare ed a muoversi normalmente. Mi trasferii nella sua stanza, così da poter dormire nel suo letto.

Era diventata la persona più romantica che avessi mai conosciuto. Come aveva potuto il milionario dal cuore di ghiaccio trasformarsi in una persona così?

Mi guardai allo specchio e sorrisi. Quella sera Damon mi aveva chiesto di uscire per un appuntamento. Si stava comportando stranamente negli ultimi giorni, era inusuale da parte sua, ma non ci pensai.

Stavo indossando un vestito nero lungo sino alle ginocchia. Era elegante e sofisticato. Lasciai i miei capelli sciolti e mi misi un po' di trucco.

Scesi le scale e vidi che Damon mi stava aspettando. Mi guardò ed un bellissimo sorriso crebbe sul suo volto.

Arrossii prima di incamminarmi verso di lui. Una volta che lo raggiunsi, mi strinse per la vita.

"Sei stupenda," mi disse, prima di baciarmi. Sorrisi e lo guardai dal basso verso l'alto e viceversa.

Diamine, era bellissimo!

Stava indossando uno smoking che gli calzava perfettamente. I suoi capelli erano tirati indietro ed il suo sorriso mi fece sciogliere.

"Neanche tu sei male," ridacchiai.

"Andiamo?" Mi chiese, prima di porgermi la mano.

"Andiamo."

Uscimmo e prendemmo la sua auto. Mentre guidava tra noi calò un silenzio confortante. Stava succedendo qualcosa, Damon era nervoso e continuava a mordersi il labbro, era strano per un uomo sicuro come lui.

Dopo dieci minuti ci fermammo in una spiaggia vuota, sollevai le sopracciglia e lo guardai.

Mi sorrise nervosamente ed uscì dall'auto, per venirmi ad aprire la portiera.

"Grazie."

Mi sorrise.

Ci allontanammo, ero curiosa di sapere perché mi aveva portato in una spiaggia di notte, c'era una vista fantastica. L'acqua era calma ed il cielo era pieno di stelle. Tutto ciò mi tolse il respiro.

Deglutii quando vidi un tavolo pieno di cibo. Lo guardai e gli sorrisi. La sua espressione di nervosismo sparì, lasciando il posto ad una felice.

"Damon, non dovevi," gli dissi.

"Volevo. Adoro vedere il tuo bellissimo sorriso."

Mi baciò e mi guidò verso una delle sedie. Mi sedetti, mentre lui sposto l'altra prima di accomodarsi di fronte a me.

Parlammo tranquillamente mentre mangiavamo e di nuovo, sul suo viso ricomparve l'agitazione. Non sapevo cosa lo preoccupasse, ma provai a tranquillizzarlo.

"È bellissimo," gli dissi guardando la spiaggia.

"Niente sarà mai bello come te, fiorellino," disse prima di baciarmi la mano. Arrossii alle sue parole e sorrisi.

"Perché mi chiami fiorellino?" Gli chiesi.

Mi guardò sorpreso.

"Perché hai scelto proprio fiorellino e non un altro soprannome?" Chiarii.

Annuì con un sorriso.

"Beh, perché fiorellino è molto più delicato, come te. La prima volta che ti ho visto ho pensato che assomigliavi proprio ad un fiore. Piccola, dolce e bellissima."

Spalancai gli occhi ed un enorme sorriso comparve sulle mie labbra.

"Veramente?"

Lui annuì.

"Sì, veramente. Ed inoltre, il tuo nome è un tipo di fiore."

Ridacchiai e pensai che anch'io dovevo trovargli un soprannome.

"Ed io, come dovrei chiamarti?" Gli domandai.

Rise e scosse la testa.

"Non devi chiamarmi in alcun modo."

"No, anch'io voglio darti un soprannome tipo... orsacchiotto coccoloso."

"Cosa?"

Risi per la sua espressione scioccata.

"Stavo scherzando.." dissi. Sospirò di sollievo.

"Che ne pensi di Mr. Billionaire?" Domandai.

"Oh no," mugugnò e scosse la testa.

Lo presi in giro.

"E che Mr. Billionaire sia," ridacchiai.

Spalancai gli occhi quando si alzò dalla sedia e prese dalla tasca una scatolina rossa, prima di inginocchiarsi.

Stava succedendo davvero? Qualcuno mi dia un pizzicotto.

"Rose Kelley dalla prima volta che ho incontrato il tuo sguardo, ho capito che eri la persona che mi avrebbe cambiato la vita. Hai dato un senso alla mia esistenza ed hai portato la luce nel mio cuore, prima avvolto nelle tenebre. Lo so di non essere romantico e non potrò mai scriverti delle lettere che ti toglieranno il respiro, però mi concedi l'onore di diventare mia moglie e di vivere con me per il resto della mia vite?"

Ero senza parole. Lacrime di gioia mi corsero sulle guance e Damon cominciò ad innervosirsi ancora di più.

Annuii.

"Sì!" Urlai, lanciandomici addosso.

Rilasciò un sospiro di sollievo e ridacchiò, prima di alzarsi e prendermi tra le sue braccia.

"Grazie mille," mi sussurrò.

"No, grazie a te, non so come avrei fatto se non ti avessi incontrato."

Mi sorrise e mi baciò.

"Non so neanch'io cos'avrei fatto senza di te," disse prima di far scontrare le nostre labbra. Sorrisi e ricambiai il suo bacio.

Era tutto perfetto.

La mia vita stava cominciando ad avere di nuovo un senso e tutto grazie a Damon...... il mio amore.

_______________________

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