Running Into Mr Billionaire...

By Writingthough

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Questa versione è la traduzione di "Running Into Mr Billionaire" scritta da FreedomHasan. Trama: Lei era rott... More

Introduzione
Capitolo uno
Capitolo due
Capitolo tre
Capitolo quattro
Capitolo cinque
Capitolo sei
Capitolo sette
Capitolo otto
Capitolo nove
Capitolo dieci
Capitolo undici
Capitolo dodici
Capitolo tredici
Capitolo quattordici
Capitolo quindici
Capitolo sedici
Capitolo diciassette
Capitolo diciotto
Capitolo diciannove
Capitolo venti
Capitolo ventuno
Capitolo ventidue
Capitolo ventitre
Capitolo ventiquattro
Capitolo venticinque
Capitolo ventisei
Capitolo ventisette
Capitolo ventotto
Capitolo ventinove
Capitolo trenta
Capitolo trentuno
Capitolo trentadue
Capitolo trentatre
Capitolo trentaquattro
Capitolo trentasei
Capitolo trentasette
Capitolo trentotto
Capitolo trentanove
Capitolo quaranta
Epilogo
Scegliete voi !!
Nuova storia

Capitolo trentacinque

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By Writingthough

Damon POV

Rafforzai la presa sul cellulare che avevo tra le mani. Mi alzai dal pavimento e scattai fuori dal mio ufficio.

Quel messaggio ci avrebbe aiutato a trovare Rose. Non sapevo chi l'aveva inviato, ma non mi interessava. L'unico mio pensiero era quello di ritrovarla.

Attraversai velocemente il corridoio cercando David ed Alley. Aprii la porta della stanza di Alley e mi fermai quando la sentii parlare al telefono.

"Ok ok! Oh Dio! Ho detto che va bene," sussurrò. Sollevai le sopracciglia.

"Stai attento... ok ciao."

Aprii la porta, sobbalzò e si girò.

"Damon, cosa ci fai qui?" Mi chiese, comprendo la sua espressione scioccata con un sorriso. 

"Con chi stavi parlando?" Le domandai.

Si irrigidì ed abbassò lo sguardo.

"Con Eric," mi disse guardandomi negli occhi.

"E perché stavi sussurrando?" Chiesi.

"Non sei in buona salute e non volevo farti sentire peggio, parlando con mio marito."

Mi rilassai ed annuii. All'improvviso mi ricordai il motivo per il quale ero andato lì.

"Ho ricevuto qualcosa che ci aiuterà a trovare Rose," affermai. Sgranò gli occhi e si avvicinò.

"Cosa?"

Aprii il telefono e le mostrai il messaggio. Annaspò in cerca d'aria, guardandomi.

"Chi te l'ha mandato?" Mi domandò.

"Non lo so e neanche mi interessa. L'unica cosa importante è che sappiamo dove trovare Rose."

Uscii dalla stanza per andare a cercare David ed Alley mi corse dietro.

"Come fai a sapere che è vero. Magari è solo uno scherzo," disse Alley dietro di me.

Scossi la testa.

"Che sia uno scherzo o non lo sia, la troverò."

David era seduto sul divano ed appena mi vide si alzò.

"Ehi fratello, c'è qualche novità?" Mi chiese, preoccupato.

Rimasi in silenzio e gli mostrai il messaggio. Spalancò gli occhi ed un piccolo sorriso gli comparve sulle labbra.

"Penso che siamo molto vicini a ritrovarla," sussurrai. Mi abbracciò ed annuì.

"Ragazzi preparatevi, ci troviamo in macchina, intanto chiamo l'agente Robert," disse David. Annuii, io ed Alley ci dirigemmo verso l'auto.

Dopo cinque minuti David ci raggiunse e salì.

"Andremo nel bosco, lì troveremo la polizia," affermò. Annuii e guidai più veloce che potevo.

Dopo un po', raggiungemmo il luogo prestabilito ed io volevo solo inoltrarmi nel bosco per cercare Rose ed uccidere Rick con le mie stesse mani.

L'agente Robert era nell'auto con altre persone. Uscimmo dalla macchina e ci avvicinammo a loro.

"Agente Robert," lo salutai.

Annuì.

"Fammi vedere il misterioso messaggio, così che possiamo iniziare," disse.

Presi il telefono dalla tasca e lo aprii, prima di mostrargli il messaggio.

Lo lesse ed annuì.

"Questa è la pista migliore che abbiamo ricevuto in tutta la settimana," constatò.

"E se fosse tutto uno scherzo?" Domandò Alley.

"Non lo sapremo finché non la troveremo," le rispose l'agente.

Annuii, approvando. Lei sospirò.

"Quindi, cosa faremo?" Chiese Alley.

"Bene, alcuni dei miei uomini stanno già perlustrando la zona, altri arriveranno a coprire le diverse aree del bosco fino a che non troveremo il cottage. Stiamo provando anche a rintracciare quel numero. E se voi ragazzi, trovate una qualsiasi prova, informateci così che possiamo riportare Rose a casa," ci disse l'agente.

Sentii la mia mente fare i salti di gioia al solo pensiero di riaverla tra le mie braccia.

Annuimmo. Stavamo aspettando gli altri poliziotti, ma questo non mi fece smettere di sentirmi impaziente. Stavo aspettando, pregando Dio che non le fosse successo nulla.

Sentii il mio cuore rompersi al pensiero che potrebbe essere ferita e che io non abbia potuto fare niente per impedirlo.

Non potei neanche lasciar perdere il fatto che Alley sembrava strana, turbata.

"Ehi, cosa c'è che non va?" Le chiesi.

Mi guardò e mi fece un lieve sorriso.

"Non è nulla," sussurrò.

"Sembri preoccupata per qualcosa," alzai un sopracciglio.

"È solo che Erick è malato e sono preoccupata per lui," fece spallucce.

Annuii e le presi la mano.

"Sai che me andrò presto," mi disse.

"Cosa?"

"Devo tornare a Londra e stare con mio marito, sono rimasta qui abbastanza."

La guardai e capii il fatto che dovesse stare al fianco di suo marito.

"Se è quello che vuoi, non posso impedirtelo," le dissi. Si sollevò e mi abbracciò.

"Mi dispiace per quello che stai passando," sussurrò.

"Non è colpa tua Alley," le dissi.

Vidi una strana luce nei suoi occhi, ma non riuscii a capire cosa fosse.

"Quindi, quando te ne andrai?" Le domandai.

"Probabilmente tra un paio di giorni," affermò. Annuii e mi alzai quando vidi le macchine della polizia in lontananza.

Camminai verso l'agente.

"Sono arrivati," disse.

Le macchine vennero parcheggiate ed i suoi uomini uscirono.

Ci radunammo e l'agente Robert ci divise in piccoli gruppi.

"Alley e Damon verrete con me," affermò.

David andò con l'altra pattuglia mentre Alley iniziò ad incamminarsi verso me e l'agente.

Una volta che ci addentrammo nel bosco, la situazione divenne inquietante. Non avevo paura, ma ero preoccupato. Cosa ci faceva Rose in posto come questo? Sentii la rabbia invadermi ed il sangue ribollire. Giuro che li farò pentire per qualsiasi cosa  abbiano fatto a Rose.

Camminammo e camminammo, ma non trovammo nulla. Iniziavo a sentirmi frustrato. Aveva ragione Alley? Qualcuno ci aveva fatto uno scherzo?

Scossi la testa. Dovevo rimanere positivo.

Tenni gli occhi aperti e mi guardai intorno.

Erano passate due ore e non avevamo ancora trovato nulla, stava anche iniziando a fare buio.

"Stiamo camminando da tanto," constatò Alley. "Proviamo ad andare lì."

Guardai la direzione che stava indicando e vidi che era opposta a quella in cui ci trovavamo.

Mi agitai, ma l'agente Robert acconsentì, quindi iniziammo a camminare verso quella strada.

Sentimmo il rumore di una suoneria e l'agente prese il suo cellulare e rispose.

"Ciao... no nulla," fece una pausa, borbottò qualcosa e mise giù.

"Non hanno trovato niente e sembra che, anche noi, non troveremo nulla di utile," disse.

"Dobbiamo continuare a cercare," affermai.

"Stiamo camminando da ore Damon, forse l'agente ha ragione," sussurrò Alley.

"No!" Urlai, "non mi arrendo, non la abbandono."

"Ascolti Mr William, sta calando la notte e non è sicuro rimanere qui. Voi ragazzi andate a casa a riposare e noi continuiamo a cercare, se troviamo qualcosa la informerò," disse.

Contrassi la mascella e mi passai una mano tra i capelli prima di colpire l'albero al mio fianco.

"Non posso andarmene sapendo che la mia ragazza è qua fuori," sibilai.

"Damon, ha ragione, se trovano qualcosa ci avvisano," ripeté Alley, prendendomi la mano.

Ci pensai per qualche secondo ed acconsentii.

"Va bene."

"Ok, rientrate," disse.

Mentre tornavamo indietro non riuscivo a smettere di pensare al fatto che eravamo vicini allo scoprire dove fosse.

L'avrei trovata prima o poi, l'avrei stretta ancora tra le mie braccia.

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