Running Into Mr Billionaire...

By Writingthough

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Questa versione è la traduzione di "Running Into Mr Billionaire" scritta da FreedomHasan. Trama: Lei era rott... More

Introduzione
Capitolo uno
Capitolo due
Capitolo tre
Capitolo quattro
Capitolo cinque
Capitolo sei
Capitolo sette
Capitolo otto
Capitolo nove
Capitolo dieci
Capitolo undici
Capitolo dodici
Capitolo tredici
Capitolo quattordici
Capitolo quindici
Capitolo sedici
Capitolo diciassette
Capitolo diciotto
Capitolo diciannove
Capitolo venti
Capitolo ventuno
Capitolo ventidue
Capitolo ventitre
Capitolo ventiquattro
Capitolo venticinque
Capitolo ventisei
Capitolo ventisette
Capitolo ventotto
Capitolo trenta
Capitolo trentuno
Capitolo trentadue
Capitolo trentatre
Capitolo trentaquattro
Capitolo trentacinque
Capitolo trentasei
Capitolo trentasette
Capitolo trentotto
Capitolo trentanove
Capitolo quaranta
Epilogo
Scegliete voi !!
Nuova storia

Capitolo ventinove

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By Writingthough

Rick POV

Entrai nel cottage e mi sedetti sulla sedia.

Da quando Rose era scappata, sono sempre rimasto qua. Appena fuggì, la trovai subito, non volevo fare nessun movimento perché volevo si affezionasse di più al suo eroe.

Da quando stava con Damon era irraggiungibile, era circondata dalla sicurezza così come tutto il perimetro della casa, ma avevo i miei contatti per affrontare anche con persone come lui.

Una volta che Rose fosse stata di nuovo tra le mie mani, l'avrei punita, per essere scappata, per avermi lasciato, per avermi fatto passare tutti quegli anni in prigione e per essere stata con un altro uomo.

Era mia, lo sarebbe stata per sempre, era bello sapere che ero stato io il primo a possederla.

Un ghigno si stampò sul mio volto quando mi ricordai di quella notte, la notte migliore della mia vita. Sfortunatamente finì con l'arrivo della polizia ed io in manette, se non fosse stato per loro avrei avuto tutta la notte da passare con lei.

So che mi ama, solo che non lo vuole ammettere. Una volta allontanato Damon, l'avrei riavuta tra le mie braccia e ci saremmo sposati.

Cavolo, la amo così tanto, saremo felici insieme e questo giorno arriverà presto.

Presi il telefono e digitai un numero.

Aspettai un minuto prima che la persona dall'altra parte rispondesse.

"Ciao," mi salutò la voce.

"Cosa stanno facendo?" Chiesi.

"Umm.. il solito, si stanno baciando, insomma si stanno mangiando la faccia a vicenda."

Sentii il sangue ribollire dalla rabbia. Inizia a vedere rosso e mi infuriai.

Come si poteva fare questo alla persona che si ama? Doveva essere solo mia. L'avrei fatta pentire di questo, non sarebbe mai dovuta scappare.

"Beh, cosa stai aspettando? Trova qualche scusa e interrompili," sbottai.

"Ok ok, ma possiamo finirla con questa storia. Sono stanco di dover fingere."

"Fa quello che devi, ti dirò io quando sarà il momento giusto," sbuffai.

"Ok, devo andare." Misi giù e lanciai il mio telefono contro il pavimento.

Non potevo aspettare oltre, doveva essere mia! Era il mio ossigeno ed io avevo bisogno di respirare. Sono rimasto lontano da lei per troppo tempo, non potevo continuare così. Era ora di iniziare a progettare un piano.

.............................................

Rose POV

Due giorni dopo

Mi alzai ed aprii gli occhi, sentendo qualcuno baciarmi. Sorrisi contro le labbra di Damon e ricambiai il suo bacio, allacciai le braccia attorno al suo collo ed iniziai a coccolargli e tirargli dolcemente i capelli.

Mi leccò il labbro inferiore chiedendomi l'accesso, che gli concessi immediatamente. Le nostre lingue lottarono cercando di dominare l'una sull'altra, ma poi mi arresi e lasciai che Damon prendesse il controllo.

Dopo un po' ci allontanammo e lui sorrideva come un bambino.

"È così che svegli le persone la mattina?" Gli chiesi, con il sorriso sulle labbra.

Ghignò baciandomi di nuovo, prima di spostarsi.

"Se ti piace, potrei svegliarti così ogni giorno."

"Lo adorerei," ridacchiai, iniziando a baciarlo di nuovo.

Dopo qualche altro bacio, si allontanò e mi sorrise.

"Dai Rose prepariamoci, dobbiamo andare."

Mi sedetti e sgranai gli occhi emozionata.

"Veramente? Dove andiamo?"

"È una sorpresa," ammiccò e scese dal letto.

"Odio le sorprese," feci il broncio e lui ridacchiò.

"Vado a farmi una doccia e mi preparo," mi disse, prima di uscire dalla stanza.

Mi alzai e corsi verso il bagno con un sorriso sul volto.

Non riuscivo ad immaginare cos'avesse in mente.

Mi tolsi i vestiti e mi infilai nella doccia, lasciando che l'acqua calda mi sciogliesse i muscoli.

Mi accigliai quando mi ricordai di cosa mi disse Damon.

Non sapevo cosa mi spaventata di più, sapere che Rick mi stava cercando o sapere che qualcuno di cui mi fidavo mi stava prendendo in giro.

Scossi la testa per scacciare questi pensieri e sospirai.

Chiusi l'acqua e legai un asciugamano attorno al mio corpo.

Poi realizzai che, prima di entrare in bagno, non avevo preso i vestiti.

Aprii lentamente la porta per vedere se c'era qualcuno.

Sospirai di sollievo quando notai che la stanza era vuota. Uscii dal bagno e mi diressi verso l'armadio, pensando a cosa indossare. Volevo qualcosa di semplice, ma bello.

Ero immersa nei miei pensieri, quando la porta della mia stanza si aprì all'improvviso ed entrò qualcuno.

"Ehi Damon tu- oh merda, scusa Rose," arrossii e strinsi l'asciugamano attorno al mio corpo. David era in piedi davanti alla porta, con la testa rivolta verso il muro.

"Umm.. tranquillo," dissi imbarazzata.

"Stavo cercando Damon, ma immagino che non sia qui. Beh, è meglio che vada prima che Damon mi uccida," mi disse con un sorriso divertito.

Si girò ed uscì, mentre io rilasciai un sospiro di sollievo.

Cavolo, è stato imbarazzante.

Mi girai di nuovo verso il mio armadio e scelsi di indossare un vestitino blu con dei disegni floreali.

Presi l'intimo ed inizia a vestirmi.

Una volta che fui completamente vestita, mi pettinai i capelli e mi feci la coda.

Misi del lucida labbra e del mascara prima di guardarmi allo specchio.

Sorrisi e uscii dalla mia stanza, scesi le scale e raggiunsi il salotto.

Alley era seduta sul divano, mentre guardava la tv. Mi guardò e mi sorrise.

"Ehi Rose!"

Mi sedetti affianco a lei, prima di abbracciarla.

"Ehi."

Guardò il mio outfit e sollevò un sopracciglio, "stai uscendo?" Mi chiese.

"Sì, Damon mi vuole portare in un posto."

"Dove?" Mi domandò.

"Non lo so. Non me lo ha detto," feci spallucce.

"Ok, divertitevi!" Disse, prima di lasciare la sala.

Le sorrisi e pensai a tutto quello che stava succedendo. Prima non avevo neanche un amico, mentre ora, la situazione si era completamente capovolta.

Era passato un po' di tempo dall'ultima volta che parlai con Lexi, quindi decisi di scriverle.

Io: Ciao! Ne è passato di tempo.

Dopo qualche secondo il mio telefono vibrò, segno che era arrivato un messaggio.

Lexi: Ehi, come va?

Io: Sono successe un po di cose in realtà, ma non vorrei raccontartele al telefono.

Lexi: D'accordo, che ne dici se ci troviamo, così che possiamo parlare e passare del tempo insieme?

Sorrisi e le risposi subito, erano passati molti giorni dall'ultima volta che l'avevo vista e mi mancava, soprattutto con tutto quello che era successo in quel periodo.

Io: Sì, ne sarei felice.

Lexi: Perfetto. Scrivimi quando vuoi che ci troviamo.

Io: Certo, ti chiamo dopo.

Lexi: Ok, ciao!

Io: Ciao.

Guardai Damon scendere le scale, stava indossando dei jeans, una maglietta nera ed una giacca. Era vestito normale, ma era molto sexy.

"Ti piace quello che vedi fiorellino?" Mi chiese, prendendomi in giro.

Arrossii e sorrisi. Ridacchiò e si avvicinò.

"Sei incantevole!" Mi baciò e poi ci allontanammo.

"Grazie," sussurrai.

"Dai, andiamo," mi prese per mano e mi trascinò delicatamente fuori dalla casa.

Prima che potessimo uscire, Alley urlò qualcosa.

"Ricordatevi di usare le precauzioni!" Arrossii, mentre Damon si fermò ad incenerire Alley con lo sguardo. Lei sorrise e corse via.

Damon scosse la testa ed insieme, ci incamminammo verso la machina.

"Sei pronta?" Mi chiese.

Gli sorrisi ed annuii.

Dopo circa 20 minuti arrivammo in un posto circondato da fiori ed alberi. Era bellissimo. C'era anche un piccolo lago e gli uccellini volavano dappertutto. Sembrava un'oasi.

Amavo quel posto.

"Wow Damon, è meraviglioso," gli dissi.

Mi guardò e mi sorrise.

Mi prese la mano e la baciò.

"Sono felice che ti piaccia." Uscì dall'auto e mi aprì la portiera. Mi prese per mano mi tirò fuori, iniziammo a camminare in mezzo agli alberi quando realizzai dove ci stessimo dirigendo.

Ansimai e mi misi una mano sulla bacca.

Davanti a noi c'era un elegante tavolo apparecchiato per due.

"L'hai fatto tu?" Gli domandai.

"Sì, questa è solo la colazione. C'è anche dell'altro," mi disse.

"Oh Damon, non dovevi disturbarti."

"Farei qualsiasi cosa per te."

Mi condusse verso il tavolo e mi spostò la sedia per farmici sedere.

Per un'ora mangiammo e parlammo. Ci stavamo divertendo ed inoltre, adoravo quel posto. Era la cosa più romantica che qualcuno avesse mai fatto per me. Non sapevo cos'avevo fatto per meritarmi una persona speciale come Damon.

Si alzò e mi prese la mano, riportandomi verso la macchina. Una volta che salimmo, iniziò a guidare.

Raggiungemmo quella che sembrava essere una spiaggia. Damon continuò a guidare fino ad uno yatch. Sgranai gli occhi e lui mi sorrise.

"Andremo lì sopra?" Gli chiesi, indicandoglielo.

Annuì, con un'espressione preoccupata.

"Non ti piace?"

"Stai scherzando? Ho sempre voluto provarne uno," dissi felice.

Sorrise ed uscì dalla macchina.

Una volta che entrambi fummo usciti, raggiungemmo lo yatch. Damon mi aiutò a salire ed io lo ringraziai, prima di iniziare ad esplorarlo da cima a fondo.

"Chi guiderà questo affare?" Gli chiesi.

"Io," Damon sorrise.

Sgranai gli occhi.

"Sei sicuro di saperlo pilotare?" Gli chiesi.

"Sì, mio padre mi portava sempre con lui quando lo usava, quindi di conseguenza, ho imparato anche io," mi disse. Quando mi parlò del suo papà vidi una luce diversa nei suoi occhi. Qualcosa che sembrava rappresentare il dolore. Volevo chiedergli dell'altro a riguardo, ma avevo paura di commettere un errore, quindi mi avvicinai a lui e lo abbracciai fino a che non lo sentii rilassarsi.

"Mi puoi insegnare?" Gli domandai, cercando di risollevargli il morale.

"Certo, vieni qua."

Mi avvicinai a lui, mentre accese lo yatch. Guidò per qualche minuto, o forse più, mentre io mi perdevo ad osservare l'immensità dell'oceano.

"Ok, metti qua le mani," me le afferrò e le posizionò sul timone. Iniziò a girarlo, facendo di conseguenza curvare lo yatch.

Una volta che capii il meccanismo, mi lasciò il comando. Strillai e risi per l'eccitazione. Era uno dei giorni migliori della mia vita.

Mi girai verso Damon e vidi che mi stava guardando con passione, divertimento e amore.

Aspetta.. amore?

Forse ho capito male, non potevo saperlo con certezza ma sentii il mio cuore aumentare i battiti quando incrociai il suo sguardo.

Stavo per dirgli qualcosa quando mi squillò il cellulare.

Damon prese il timone e mi guardò con un'espressione confusa.

Lo tirai fuori e vidi che era un numero sconosciuto.

Sentii le mie mani iniziare a sudare.

"Pronto?" Chiesi.

"Oh, mia dolce Rose, mi sei mancata così tanto."

Raggelai.

No, perché doveva rovinare un momento come questo? Perché doveva sempre rovinare gli attimi in cui ero felice? Perché non mi lasciava semplicemente in pace?

Le lacrime iniziarono a formarsi nei miei occhi e Damon intuì con chi stavo parlando.

"Non vuoi dire nulla al tuo futuro marito?" Mi domandò.

"No," quella fu l'unica parola che mi uscì dalla bocca.

"Oh sì cara, ci rivedremo presto e sarai mia, di nuovo."

Non potevo farci nulla. Le lacrime iniziarono a scorrermi lungo le guance.

L'espressione di Damon si rabbuiò, mentre mi prese il telefono dalle mani.

"Sei un bastardo! Lasciaci in pace," gli gridò Damon.

Non so cosa successe dopo, l'ultima cosa che vidi prima che tutto davanti a me diventasse nero, fu Damon che urlava, adirato.

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