Running Into Mr Billionaire...

By Writingthough

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Questa versione è la traduzione di "Running Into Mr Billionaire" scritta da FreedomHasan. Trama: Lei era rott... More

Introduzione
Capitolo uno
Capitolo due
Capitolo tre
Capitolo quattro
Capitolo cinque
Capitolo sei
Capitolo sette
Capitolo otto
Capitolo nove
Capitolo dieci
Capitolo undici
Capitolo dodici
Capitolo tredici
Capitolo quattordici
Capitolo quindici
Capitolo diciassette
Capitolo diciotto
Capitolo diciannove
Capitolo venti
Capitolo ventuno
Capitolo ventidue
Capitolo ventitre
Capitolo ventiquattro
Capitolo venticinque
Capitolo ventisei
Capitolo ventisette
Capitolo ventotto
Capitolo ventinove
Capitolo trenta
Capitolo trentuno
Capitolo trentadue
Capitolo trentatre
Capitolo trentaquattro
Capitolo trentacinque
Capitolo trentasei
Capitolo trentasette
Capitolo trentotto
Capitolo trentanove
Capitolo quaranta
Epilogo
Scegliete voi !!
Nuova storia

Capitolo sedici

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By Writingthough

Rose POV

"Oh, che maleducata che sono," disse Alley. Venne verso di me con un sorriso e mi porse la mano.

"Sono Alley Lundgren, la sorella di Damon," spalancai gli occhi, non sapevo che avesse una sorella, in realtà non sapevo molto di lui. Ora riuscivo a vedere la somiglianza tra loro, avevano gli stessi capelli e gli stessi lineamenti. Gli strinsi la mano e gli sorrisi.

"Posso chiederti chi sei tu, invece?" Mi domandò Alley.

Prima che potessi dire qualsiasi cosa Damon si incamminò verso di me, mi circondò la vita con le sue braccia e disse "lei è Rose Kelley, la mia ragazza."

Alley non era l'unica sotto shock, guardai Damon con gli occhi sgranati. Sì, eravamo qualcosa ma non sapevo che fossimo moroso e morosa, abbassai lo sguardo e sentii un sorriso spuntare sulle labbra.

"Ragazza?" Chiese Alley shoccata "Damon William ha finalmente trovato una ragazza?" Chiese scettica mentre io aggrottai le sopracciglia, confusa. Alley dovette notarlo visto che mi spiegò "dolcezza, Damon non ha mai avuto una ragazza vera e propria in tutta la sua vita, anzi quelle sono durate al massimo un giorno." Ridacchiò ed io sorrisi sapendo che sarei stata la sua prima vera e propria ragazza, ma il mio sorriso si spense quando realizzai che avrei potuto essere anche una delle tante.

Scacciai quel sentimento e riportai la mia attenzione su Alley.

"Lundgren? Se sei la sorella di Damon non dovresti avere lo stesso cognome, ovvero William?" Gli chiesi.

"Hai ragione, ma sono sposata," mi sorrise mentre mi mostrava l'anello.

Gli sorrisi e annuii. "Ah giusto Alley, cosa ci fai a New York senza tuo marito Eric? Non dovresti essere a Londra con lui?" Le domandò Damon.

"Ho qualche affare di lavoro da concludere qui a New York ed Eric era troppo impegnato per venire con me, quindi sono venuta da sola e starò da te per un po' fratellino," disse con un sorriso.

"Bene, fa come se fossi a casa tua. Rose ed io dobbiamo andare, abbiamo un appuntamento," disse Damon, guardandomi con un piccolo ghigno.

"Divertitevi, ah non dimenticatevi di usare le precauzioni!" Ci urlò mentre uscivamo di casa. Sgranai gli occhi e guardai Damon che ridacchiò e scosse la testa.

"Scusa per Alley, ti ci devi abituare a una presenza come lei," mi disse. Sorrisi e scossi la testa.

"Oh, non preoccuparti, sembra gentile ed estroversa." Gli dissi.

"Si, è molto socievole. Non so come faccia Eric a sopportarla," sospirò mentre mi apriva la portiera. Gli sorrisi ed entrai.

Una volta che ci mettemmo in strada pensai a noi. Dovevo essere persa nei miei pensieri dato che non mi accorsi che Damon mi stesse parlando,

"Fiorellino? Cosa c'è?" Mi chiese Damon con un'espressione preoccupata.

"Uhh, non è nulla," scossi la testa.

"Rose, ho capito che c'è qualcosa che ti preoccupa, dimmi, riguarda Alley?" Mi domandò.

"No, no. Stavo solo pensando che sono pessima nelle relazioni e non voglio diventare una delle tante," sussurrai. Damon sembrò capire cosa stavo cercando di dirgli dato che mi prese il mento e mi guardò fisso negli occhi.

"Fiorellino, lo so che nel mio passato ci sono tante donne, so dei gossip e so ciò che dice la gente, ma c'era una ragione per quello, ho avuto un passato incasinato che ha fatto sì che io diventassi l'uomo che sono oggi. Ma tu sei diversa, sei diversa da tutte quelle donne, te lo assicuro." Mi disse.

Gli sorrisi, mostrandogli che avevo capito. Mi sorrise e mi baciò mentre io allacciai le mani attorno al suo collo e mentre lui strinse le sue braccia attorno alla mia vita, la sua lingua leccò il mio labbro inferiore ed io aprii la bocca consentendogli l'acceso.

La sua lingua esplorò la mia bocca ed io gemetti, la sua stretta sulla mia vita si rafforzò ed io lo avvicinai ancora di più.

"Uhh..uhh m-mmi d-dispiace signore, non v-volevo disturbar-rla m-ma siamo a-arrivati," ci disse l'autista. Mi allontanai e sorrisi, era la seconda volta in un giorno che l'autista ci beccava mentre ci baciavamo.

Damon chiuse gli occhi cercando di calmarsi ed appoggiando la sua fronte contro la mia, "oh, Dio! Perché succede sempre?" Risi ed uscii, accorgendomi che avevamo parcheggiato fuori da un ristorante elegante.

Camminammo verso l'entrata, mentre Damon mi passò un braccio attorno alla vita. Una volta che entrammo nel ristorante, spalancai gli occhi. Era bellissimo, non avrei mai pensato di mangiare in un ristorante così costoso.

"Damon non penso di potermi permettere niente qui," gli sussurrai.

Mi guardò come per dirmi 'cosa stai dicendo? Sei matta?' E disse "Rose, questo è un appuntamento e devi solo godertelo, non preoccuparti dei prezzi perché pagherò io."

"Cosa no-"

"Rose, pagherò io. Fine della discussione." Sospirai ed annuii con la testa. Camminammo verso l'ingresso e Damon disse all'uomo i nostri nomi, dato che aveva già prenotato un tavolo per due.

Ci sedemmo e il cameriere ci disse che tra qualche minuto sarebbe venuto qualcuno a prendere le nostre ordinazioni.

All'improvviso mi ricordai cosa Damon disse a sua sorella. Discussi con me stessa se chiederglielo o meno, ma alla fine decisi di domandarglielo.

"Damon?" Lo chiamai. Alzò lo sguardo dal menù e mi sorrise.

"Cosa c'è, fiorellino?" Mi chiese.

"Um, beh... volevo chiederti una cosa," gli dissi mentre giocavo con le mie dita.

"Continua pure, dimmi."

Feci un respiro profondo e lo guardai.

"Prima, intendevi sul serio dire che ero la tua ragazza? Cioè, ieri mi hai detto che provavi qualcosa per me ma-" prima che potessi continuare Damon interruppe il mio sproloquio.

"Sì, lo intendevo sul serio fiorellino, mi piacerebbe che diventassi la mia ragazza," mi sorrise e mi prese la mano.

Il mio viso si illuminò e gli sorrisi, non avrei mai pensato che dopo Rick sarei riuscita ad intraprendere un'altra relazione, ma volevo veramente darmi una possibilità con Damon e dimenticarmi di ciò che successe in passato.

"Piacerebbe anche a me," gli dissi, annuendo. Il suo sorriso crebbe e mi baciò la mano.

Parlammo del lavoro e delle nostre vite fino a che un uomo venne a chiederci cosa volevano ordinare.

Mi guardò e mi sorrise, "cosa vorrebbe ordinare questa sera, adorabile signorina?" Mi fece l'occhiolino. Guardai Damon, le sue sopracciglia erano aggrottate e la sua mascella era contratta.

"Io e la mia ragazza vorremmo ordinare il numero 3 del menù," disse bruscamente, enfatizzando la parola 'ragazza' così che potesse capire l'allusione.

"Ok, qualcos'altro?" Mi chiese, guardando il mio corpo. Mi mossi a disagio sulla sedia,  infastidendomi a causa del suo insistente sguardo su di me.

"No, e ti pregherei di toglierti subito da qua prima che ti faccia licenziare." Gli disse Damon con voce calma che, lasciatemelo dire, era molto più intimidatoria. L'uomo guardò finalmente Damon e i suoi occhi si spalancarono.

Il cameriere si affrettò ad andare via con i nostri ordini e guardai il mio ragazzo che aveva ancora la mascella contratta.

"Damon calmati," gli dissi dolcemente.

"Calmarmi? Ti stava fissando," mi disse, cercando di riprendere il controllo di sé stesso.

"Damon? Sei geloso?" Gli chiesi con un pizzico di divertimento.

Mi guardò e fece un respiro profondo.

"Sì, sono geloso, non mi piace che gli uomini guardino ciò che è mio," mi disse. Sentii le farfalle nello stomaco. Quando la stessa frase me la diceva Rick non mi piaceva, lo faceva solo per possessione, ma quando me la disse Damon mi sentii felice e protetta.

Arrossii e gli sorrisi, notando il suo sguardo arrabbiato ammorbidirsi, aveva un luccichio negli occhi che non riuscii a comprendere.

Dopo che i nostri piatti arrivarono, per precisare fu un altro cameriere a portarceli, mangiammo e per il resto della serata parlammo per cercare di conoscerci meglio.

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