Siamo ancora nel bordo del lago quando Mason tutto ad un tratto si alza e si sfila la maglia <<cosa stai facendo?>> chiedo guardando il suo petto scoperto e sento il mio volto diventare più caldo
<< mi faccio il bagno>> dice alzando le spalle, come se fosse piena estate e non novembre
<< l'acqua è fredda e poi tra un pò farà buio>> dico alzandomi con l'intento di persuaderlo, ma lui mi fa un sorrido rassicurante
<<dai entra anche tu>> dice mentre entra in acqua, lo guardo attentamente mentre l'acqua inizia a coprire il suo corpo fino alle spalle
<<io mi faccio una nuotata e quando riemergo voglio vederti senza quei vestiti>> dice e inizia a nuotare, mi muovo indecisa mentre vedo lui nuotare come un pesce, mi tolgo i pantaloni e resto solo con la felpa, abbasso lo sguardo e noto che meno male mi arriva a metà coscia, alzo lo sguardo e arrossisco quando davanti a me vedo Mason che si passa una mano tra i capelli e naviga con lo sguardo sulle mie gambe, mi copro con le braccia e i suoi occhi scattano su di me e si avvicina al bordo
<< entri?>> dice con sguardo giocoso <<uhm...si>> dico e prendo il bordo della felpa per alzarla ma lui mi ferma ed esce dall'acqua mette le mani sopra le mie e guardandomi intensamente negli occhi mi "aiuta" a togliermi la sua enorme felpa;
Butta la felpa sull'erba e mi passa la mano sopra il braccio <<sei bellissima>> dice con un sorriso dolce che mi fa arrossire e lasciando una scia di brividi,si avvicina e mi stampa un bacio sulla fronte e quando meno me lo aspetto mi afferra le gambe e mi solleva come un sacco di patate, faccio un piccolo grido <<Mason! Fammi scendere>> urlo mentre lui entra in acqua e fa finta di non sentirmi, anzi, mi da un sonoro schiaffo sul sedere e io sussulto, lo ha fatto veramente?
Tutto ad un tratto lascia la presa e visto che io sono più bassa rispetto a lui vado a finire sott'acqua;
Quando torno in superficie vedo Mason ridere di gusto e io faccio il broncio
<< idiota! E se non sapevo nuotare?>> dico mettendomi le mani sui fianchi facendo la finta arrabbiata, si avvicina a me e prende il mio viso tra le sue mani, avvicina le sue labbra alle mie fino a che non si uniscono.
Quando ci stacchiamo lo guardo negli occhi e appoggio una mano sul suo petto.
delle goccioline cadono dai capelli per andare a finire sopra al suo viso perfetto, sento che mi afferra la vita e mi avvicina ancora di più a sé, i nostri respiri diventano ancora di più irregolari cosi sentendone un grande bisogno farsi largo dentro di me -con la mano libera- afferro il suo viso e riunisco le nostre labbra, questa volta è più intenso di prima: c'è più desiderio, passione...amore.
Mi afferra le gambe e io le lego alla sua vita, esce lentamente dall'acqua mentre io sono attaccata a lui come un koala, mi sdraia sull'erba con lui sopra e sento la sua eccitazione premere sulla mia coscia, i nostri respiri sono corti e affannati come se non aspettavamo altro che questo.
Quando penso che ci spingeremo oltre lui si stacca interrompendo la magia
<<andiamo a casa>> dice dandomi un bacio sul collo <<mmm>> mi lamento
<< continueremo lì, tranquilla>> dice ridacchiando e io lo guardo negli occhi facendogli un grosso sorriso.
Mi alzo e mi infilo dinuovo i vestiti senza problemi visto che ormai mi sono asciugata, lui fa lo stesso e poi andiamo verso la macchina
<<guido io ora>> dice e io lo lascio fare visto che sono leggermente stanca, lui entra dalla parte del guidatore e io del passeggero, prima che parte mi giro verso di lui <<Mason>> lo chiamo e lui si gira verso di me <<non so cosa stia succedendo tra me e te ma qualsiasi cosa sia mi piace>> dico e lui si avvicina a me e mi lascia un bacio a stampo
<< anche a me>> dice e ritorna al suo posto mettendo in moto.
Il viaggio di ritorno è stato divertente visto che lui non faceva altro che fare battute sul panorama o sulle persone che incontravamo lungo il nostro cammino, ora stiamo per arrivare a Manhattan
<< guarda quello sembra un tacchino>> dice indicando un uomo vestito di nero e rosso e porta avanti e indietro la testa, rido di gusto e poi mi giro verso di lui, ma il mio sorriso muore quando vedo un TIR venirci addosso
<<Mason attento!!!>> urlo in preda dal panico, non faccio neanche in tempo a finire la frase che mi sento ribaltare, i vetri si rompono in mille pezzi e sbatto la testa per terra, cerco con lo sguardo Mason e lo trovo affianco a me che lotta con la sua cintura, ha un taglio sopra la fronte che sembra abbastanza profondo, si gira verso di me e i suoi occhi sono pieni di terrore, si porge verso di me per quanto gli sia possibile
<< Char...tieni gli occhi aperti, stai con me>> dice, cerco di parlare ma non riuscendoci annuisco sentendo però gli occhi chiudersi
<<chiamo qualcuno>> dice e lo vedo che con molta fatica riesce ad estrarre dalla tasca dei jeans il cellulare che ha lo schermo rotto, compone veloce un numero probabilmente quello dell'ambulanza e mi guarda, lo vedo muovere la bocca segno che hanno risposto, ma io non sento nulla e piano piano chiudo gli occhi.
L'ultima cosa che sento è un lontano "Charlotte ti prego non mi lasciare, resta con me" dopo solo il vuoto.
Pov.Mason
<<cazzo togliti>> urlo contro la cintura mettendoci tutta la mia forza e finalmente riesco a sbarazzarmi di essa, mi avvicino a Charlotte evitando il dolore alla testa e il sangue che cola dal taglio sulla fronte
<<Char ti prego resisti>> dico strappando un pezzo della mia maglietta e tamponando sulla sua profonda ferita sopra la testa che sembra non voler smettere di sanguinare, ha vari graffi sul viso probabilmente creati dal vetro, senza preavviso delle lacrime salate iniziano a scendere dai miei occhi, mi avvicino al suo petto e ci appoggio l'orecchio sentendo ancora il suo debole battito, faccio un sospiro di sollievo nel sentirlo;
La testa inizia a farmi tremendamente male ma cerco di essere più coscente possibile, il rumore delle sirene arrivano alle mie orecchie, ma non riesco a muovere un muscolo cosi resto dove sono, cioè appoggiato al petto di Charlotte.
Due ambulanze si fermano davanti a noi insieme a una macchina della polizia e un camion del vigili del fuoco, quattro uomini escono e vengono verso di noi e io li seguo con gli occhi
<< sono vivi!>> dice un ragazzo guardandomi dritto negli occhi
<< allora ragazzo come ti senti?>> dice mentre cerca di aprire la portiera, so cosa sta facendo: sta cercando di distrarmi dalla realtà, l'ho visto mille volte nei film una scena del genere, ma non avrei mai immaginato di trovarmi anche io in una situazione simile.
Toglie la portiera e mi porge una mano ma io scuoto la testa << prima lei>> dico e con la poca forza che mi è rimasta la prendo tra le mie braccia, è così indifesa in questo momento che mi chiedo dove sia andata a finire tutta quella forza che ha sempre dimostrato di avere nei momenti difficili.
lui l'afferra con una stretta salda, la guarda con sguardo preoccupato e la passa al suo collega affianco che la stende sopra una barella, la infila dentro l'ambulanza e parte
<<afferra la mia mano ragazzo>> dice richiamandomi e io mi giro verso di lui, afferro la sua mano e cerco di tirarmi su ma un dolore allucinante alla gamba mi provoca un grido strozzato
<<Eddie vieni a darmi una mano, il ragazzo avrà una gamba rotta>> urla al suo collega che arriva di corsa.
Appena sono fuori mi rendo conto che è praticamente buio e l'unica cosa a far luce sono le torcie dei vigili del fuoco e le sirene sopra le macchine, mi fanno sdraiare su una barella dove una donna mi infila l'ossigeno e mi guarda con sguardo rassicurante
<< ora ti darò un tranquillante cosi dormirai ok? Hai il battito troppo accelerato>> dice guardando una macchina che suppongo serve per sentire il battito cardiaco, annuisco e lei si avvicina a me con un ago, la fermo per un braccio
<<salvate lei>> dico mentre sento l'ago entrare nel mio braccio
<<faremo del nostro meglio.>> dice e questa è l'ultima cosa che sento prima di cadere in un sonno profondo.
Pov. Gerald Smith
<<sono a casa>> urlo appena entro, vado in cucina dalla quale proviene un buon profumino di pollo al forno con patate, appena varco la cucina trovo mia moglie ai fornelli che mi sorride, mi avvicino a lei e gli stampo un bacio in fronte
<<com'è andata oggi?>> mi chiede
<< bene anche se è stata una giornata abbastanza impegnativa tra contratti e tutto il resto>> dico mettendomi seduto
Sebastian e Marylin entrano in cucina e mi salutano per poi sedersi vicino a me, mi guardo intorno e noto che all'appello manca Charlotte
<<dov'è Charlotte?>> chiedo a tutti
<<ha dormito a casa di una sua amica stanotte ed è ancora con lei>> mi risponde Mary e io annuisco, accendo la tv e metto il notiziario
<< una coppia di adolescenti sono stati travolti da un Tir. Le condizioni del ragazzo sono abbastanza stabili invece della ragazza ancora non si sanno notizie>> dice un signore con la pettorina arancione, curvo le labbra
<<poveri ragazzi>> dico nello stesso tempo in cui il cellulare di mia moglie suona
<< è charlotte>> dice e io gli sorrido, risponde con un sorriso a sua figlia, ma tutto ad un tratto la vedo sbiancare e fa cadere il cellulare per terra iniziando a piangere, ci avviciniamo tutti e tre a lei
<< che ti ha detto?>> chiedo e lei indica la TV
<< è lei.>> dice
<< cosa ti ha detto mamma?!>> dicono Marylin e Sebastian insieme
<< la ragazza dell'incidente è Char>> dice tra i singhiozzi e io spalanco gli occhi incredulo mentre il mondo mi crolla addosso.
Appena arriviamo all'ospedale senza dire una parola andiamo nella sala d'attesa dove fermo una infermiera
<< ci scusi siamo i genitori della ragazza che era nell'auto travolta dal TIR, ci sono notizie su mia figlia?>> dico di fretta, si toglie la mascherina
<< la ragazza non è messa bene...ha quattro costole rotte, una grave ferita alla testa causata dal vetro del finestrino e infine ha subito un trauma cerebrale, finché non si sveglierà non sapremo in che stato si trova la sua mente.>> dice con sguardo triste guardandoci uno per uno, mi passo freneticamente la mano fra i capelli tirandolo leggermente e mi butto sulla sedia dietro di me
<<possiamo vederla?>> chiede mia moglie
<< potete entrare uno a uno se volete, ma ha bisogno di molto riposo>> dice con tono dispiaciuto
<<al quarto piano, stanza 15>> dice infine e noi annuiamo andando verso l'ascensore dopo averla ringraziata.
Quando arriviamo al piano ci blocchiamo vedendo tutta la famiglia Moore davanti a noi, cosa ci fanno qua?
Poi spalanco gli occhi quando ricordo che c'era anche un ragazzo insieme a mia figlia... Sicuramente si tratta di Mason, vado di corsa davanti a Jane e Robert; appena lo sguardo di lui è su di me sembra volermi incenerire
<<è tutta colpa di tua figlia!>> si alza in piedi come una furia e Jane cerca di calmarlo mentre io assottiglio gli occhi
<<la colpa non è dei nostri ragazzi ma di chi era alla guida di quel TIR! Quindi non provare a dire ancora una volta che è colpa di mia figlia sennò non rispondo di me>> dico ringhiando, è la prima volta che gli parlo così, di solito lascio sempre perdere e fingo indifferenza ma in questo caso non posso farlo, si tratta di mia figlia!
<<entro da Charlotte>> dice mia moglie al mio fianco e io annuisco sedendomi affianco all'uomo più snervante che io abbia mai conosciuto.
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Capitolo più triste che io abbia mai scritto.
So che vi aspettavate rose e fiori, ma non sarà cosi!
MANCA UN SOLO CAPITOLO ALLA FINE.
COSA SUCCEDERÀ?
Lo scoprirete nel prossimo e ultimo capitolo!
Vi voglio bene! Grazie a tutti davvero!
Buonanotte💕
Scusate eventuali errori