Styles' Kingdom|| Harry Styles

Da sepotessivolare_

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Cosa succederebbe se Harry Styles, ricco uomo d'affari, provasse una certa attrazione nei confronti di una su... Altro

1. Malik
2. Mr. Styles
4. Project
5. Two weeks
6. Only job
7. Plane
8. New York
9. Real
10. Shopping
11. Lost
12. Call me Harry
Buon Natale!
13. Box
14. Sleep
15. Wrong kisses
16. Return
17. The calendar
18. Book
19. Fashion show
20. Jealous
21. Fall
22. Victoria's Secrets
23. Letter
24. Zayn?
25. Us
26. Is this love?
27. Don't look for me again
28. Hurt
29. More than this
30. Control
31. Do you love me?
32. Easier
Facts.
33. I'm here
34. Advice
35. Dinner at home
36. That side of me
37. Touch you
38. Brothers?
#break
Problemii
✨News✨

3. Start

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Da sepotessivolare_

Sbattei più volte le palpebre, leggermente scossa da quella sua affermazione così decisa. Lo disse con una convinzione è una prepotenza che non mi sarei mai aspettata, e, onestamente, non mi sarei mai aspettata nemmeno una decisione di quel tipo.
Mio fratello, vista la confusione più che evidente nei miei occhi, parlò, quasi come volesse difendermi.

"Mi scusi, signor Styles, le sono riconoscente ma l'assicuro che non è necessar-" Harry lo frenò con un cenno della mano, per poi alzare lo sguardo verso di lui. I suoi movimenti erano sempre così schietti e decisi, senza il minimo indugio.

"Per me è un piacere. Starà bene qui. Amber, ci vediamo stasera alle 17:30 per i documenti."
Premé qualche tasto sul registratore alla sua destra e, dopo una manciata di secondi, qualcuno rispose.

"Buongiorno Signor Styles, desidera?" Chiese una voce femminile, proveniente da quella sottospecie di scatoletta nera.

"Cancella l'appuntamento di stasera con Payne, ho impegni." Ordinò, picchiettando le dita sulla scrivania e lanciandomi di tanto in tanto qualche occhiata, che accoglievo con un sorriso forzato.

"Avviserò il signor Payne il più presto possibile." Harry chiuse la chiamata e tornò a guardare me, come stava facendo poco prima. Era una situazione piuttosto imbarazzante e non sapevo se gli dovessi dei ringraziamenti o meno.
Di sicuro, quegli occhi gelidi che mi osservavano da capo a piedi, non miglioravano per niente il mio stato d'animo.

Harry's Pov
Alta, sexy, magra, bella. Dall'esatto momento in cui era entrata da quella porta avevo intuito che in qualche modo me la sarei presa.
Aveva lo sguardo di una tigre e un animo di agnellino, bella tanto quanto ingenua, abbastanza da non accorgersi che il vestito le lasciava una gamba quasi del tutto scoperta, mettendo in mostra il tatuaggio stampato poco sotto il fianco destro. Sembrava una scritta in cinese o giapponese, ma non ne ero del tutto sicuro, sapevo solo che questo la rendeva ancora più sexy.
Il fatto che stesse cercando lavoro mi aveva decisamente semplificato la situazione, dato che non mi creavo grandi problemi a licenziare del personale per assumerne altro. Soprattutto se il nuovo personale era una bambolina come lei.
Non poteva opporsi, ormai. Le mie offerte di lavoro non erano mai vere e proprie offerte, erano piuttosto un ordine. Se io decidevo che tu dovevi lavorare per me, in un modo o nell'altro lo avresti fatto.
Tornai a guardarla con un'eccitazione in corpo, che nemmeno io sapevo gestire.

"Bene, noi, cara Amber, come le ho già detto, ci vedremo oggi pomeriggio alle 17:30 in punto.
Per quanto riguarda lei, signor Malik, la contatterò per riferirle la mia decisione su ciò che mi ha appena proposto." Conclusi il tutto con una stretta di mano, per poi passare alla ragazza.
Le baciai il dorso della mano, compiaciuto, quando arrossì sotto al mio sguardo.

Mi avvicinai al suo orecchio: "Cerca di non fare troppo tardi, bambolina."
Deglutì rumorosamente e si avvicinò al fratello, annuendo. Entrambi se ne andarono chiudendo la porta alle loro spalle.

Mi avvicinai alla vetrata del mio ufficio, mentre sorseggiavo del vino dal bicchiere, che roteavo di tanto in tanto fra le dita.
In lontananza potevo intravedere uffici e strutture piuttosto alte, su cui torreggiava la scritta "Malik", in netto contrasto con la mia azienda, dover era inciso "Styles".
Il ragazzo non era niente male sul piano degli affari e non osavo immaginare quanto lo fosse la sua cara sorellina, distesa su un enorme letto matrimoniale.
Composi il numero dell'ufficio B3.

"Signor Styles, desidera?" La voce stridula di Emy non tardò a rispondere. Riconoscevo perfettamente l'eccitazione nella sua voce, dopotutto già sapeva cosa desideravo.

"Emy, vieni nel mio ufficio, sbrigati." Sorrisi, senza però riuscire a togliermi dalla testa il corpo di Amber.

"È successo qualcosa di grave, Signor Styles?" Chiese con una finta vocina preoccupata, conoscendo già le mie intenzioni.

"Muovi quel tuo bel culo che ti voglio ripiegata sulla scrivania, adesso." Attaccai la chiamata, aspettando che arrivasse.
Ero già eccitato. Non mi sarei mai aspettato che Malik mi portasse un bocconcino del genere.

Amber's Pov
"Beh? Com'è andata? Non ho capito una mazza nella vostra conversazione, ma mi è sembrato un tipo piuttosto cordiale."
Eccetto che per il suo 'bambolina', decisamente fuori luogo, ma particolari.

"Uhm.. Si. Spero accetti la proposta."
Non la smetteva di muoversi. Non esisteva una vita senza ansia per mio fratello. Prima era nervoso per l'incontro, adesso perché aveva paura che Harry non accettasse la proposta.
Annuii, lasciandolo immerso nei suoi pensieri, fino a quando non fummo a casa.

"Allora, com'è andata?" Chiese Rose, entusiasta, mentre batteva le mani e mi abbracciava senza motivo, come era solita fare.

"Tutto alla grande, mi sono anche trovata un lavoro, pensa un po'" Tirai fuori una finta voce entusiasta, mentre dentro di me scoppiava il mondo. Quello non era il mio campo, non giocavo in casa. Era come trovarsi a giocare a scacchi, senza conoscere le regole.
Lasciai Rose a parlare con Zayn, mentre salivo in camera, con la testa fra le mani, pensando che avrei dovuto iniziare a studiare se volevo uscire viva da quella scuola. La mia era una sottospecie di scuola privata, con l'unica differenza che seguivamo soltanto alcuni corsi alla settimana e, a fine trimestre, avevamo un esame generale, di tutte le materie. Era stato mio padre a scegliere per me quella scuola e non avevo nessuna intenzione di deluderlo.
Aprii il libro di latino ed iniziai a studiare le prime pagine, subito dopo essermi cambiata con una semplice canotta bianca e un paio di pantaloni grigi della tuta.
La disperazione più totale. Completai tutti gli esercizi, pregando tutti i santi esistenti che andassero bene e telefonai ad Aisha, una delle mie poche, vere amiche.

"Amber, tesoro, come va?" Rispose al telefono, con la sua solita voce allegra e gioiosa. Sembrava costantemente felice.

"Ciao, io bene, come al solito, tu?" Iniziavamo così ogni conversazione, per poi finire a parlare di argomenti fuori dal comune.

"Tutto bene anche io, novitá? Com'è andato l'incontro di tuo fratello?" Ah, giusto, era la persona più chiacchierona che avessi mai incontrato nella mia vita. Doveva sempre riempirti di domande fino al collo, altrimenti, non era contenta.

"Abbastanza bene, sta aspettando il verdetto." Ridacchiai.

"In ansia immagino." Ridemmo entrambe, ricordando il carattere costantemente ansioso di mio fratello.
"Com'è questo famoso signor Styles?" Chiese, e potevo già immaginarla con un blocchetto davanti per prendere appunti, sapevo quanto amava farsi gli affari altrui.

"Uhm..alto, sexy, cordiale e mi ha offerto un lavoro." Risposi con non calanche, immaginando già la sua reazione da perfetta ragazza sclerata.

"Oh santa Eva inculata da un asino sotto un ponte." Aisha e le sue imprecazioni originali.

"Giá." Affermai, mentre allungavo una mano, per prendere due biscotti dal contenitore sulla scrivania.

"È grandioso, Amber!! Chiunque sognerebbe di avere un fottuto lavoro part-time da Harry Styles." Fui costretta ad allontanare il cellulare dal mio povero orecchio, che implorava pietà.

"Non so quanto potrà risultare 'part-time' il lavoro che mi ha offerto." Roteai sulla sedia, per poi alzarmi e stendermi sul letto.

"Perché? Pensavo ti avesse incaricata di un semplice lavoro in ufficio."

"In realtà sarò la sua segretaria personale."

Continuammo la nostra lunghissima chiaccherata su cosa avrei dovuto indossare per l'incontro, fino alle 17:00, dopodiché pensai che sarebbe stato meglio iniziare a prepararmi. Impiegai circa qualche minuto a prepararmi: non ero il tipo di ragazza che metteva chili su chili di trucco, mi accontentavo di una passata di mascara e del lucidalabbra. Indossai un vestito corto fin sopra le ginocchia nero e bianco, non troppo particolare e scesi al piano terra, dove Robert mi stava già aspettando. Uscimmo di casa e, una volta davanti alla macchina, mi aprì lo sportello con un sorriso, che ovviamente ricambiai.

Durante il tragitto lo vidi piuttosto preoccupato, di solito non aveva quelle rughette intorno agli occhi e non lo avevo mai visto così pensieroso. Era una uomo piuttosto aperto con tutti, se si trattava di scambiare quattro chiacchiere, ma nella vita quotidiana preferiva di gran lunga starsene sulle sue.

"Rob, va tutto bene?" Domandai, con un accenno di preoccupazione nella voce.

"Certo signorina, perché me lo chiede?" Anche un bambino di dieci anni avrebbe capito che stava soltanto cercando di non introdurre il discorso e sviare dalla conversazione.

"Perché vedo che c'è qualcosa che non va, sai che puoi dirmi tutto e, per la milionesima volta, dammi del tu." Gli ricordai infine, accavallando le gambe ed avvicinandomi lentamente a lui, dopo aver tolto la cintura di sicurezza.

"Il signor Styles...ho letto qualche articolo su di lui ieri notte e non ha decisamente una grandissima reputazione, se non quella di un ricco uomo d'affari, con un'impressionante influenza sul governo inglese." Spiegò, mentre si sistemava il bizzarro cappellino blu che indossava. Avevo capito fin da subito che non era un tipo troppo affidabile, a partire dal fatto, che lo avevamo sorpreso a flirtare allegramente con una dipendente. Eppure aveva quel qualcosa con cui riusciva ad attrarre chiunque e che, a quanto pare, gli permetteva di avere un certo potere su tutti gli altri.

"Non capisco, mi è sembrato piuttosto gentile." Provai ad insistere, per capire dove Robert volesse arrivare.

"Non dico che sia una cattiva persona, Amber, assolutamente. Solo, sta' attenta." Annuii, per poi scendere dall'auto, che si era già fermata, da un paio di minuti in uno dei parcheggi vicino agli uffici. Salutai l'autista ed entrai dal portone principale.

Fu la stessa donna della volta scorsa a portarmi dal signor Styles, Emy, sempre con quel sorriso radioso sulle labbra. Probabilmente lo usava solo per dare una buona impressione dell'azienda.

Okay, adesso non dovevo fare altro che bussare e firmare quello stramaledetto contratto. Non capivo il motivo della mia ansia, ma era già troppo tardi per pensarci, che la mia unica mano libera dalla pochette, picchiettò sulla porta ed una voce rauca e profonda mi invitò ad entrare.

Non sapevo cosa mi aspettava, quel luogo sembrava tutto un mistero, come l'uomo che lo comandava.

S/A:
Hi directioners!
Ecco il terzo capitolo🙌
Grazie mille di nuovo per le visualizzazioni, per i voti e commenti che avete lasciato, siete fantastiche.
***
Continuate a leggere per sapere come andrà l'incontro fra questi due😏
***
Un bacio grande e grazie ancora. Ale❤️

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