13. Box

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Mi svegliai ancora indolenzita e leggermente stordita. Osservai le mie braccia graffiate, ripercorrendo con la mente l'accaduto della sera precedente. Ero terrorizzata che potesse accadere di nuovo. Avrei dovuto vedere ancora quell'uomo per l'affare che Harry stava portando avanti.
Mi rannicchiai sotto le coperte, voltandomi di lato e realizzando che Harry non era più a letto.
Non avendo né forza, né voglia di alzarmi, me ne stetti lì, al caldo, fino a quando la porta non si aprì.
Il riccio fece il suo ingresso nella stanza, con l'andatura di sempre e i capelli più spettinati del solito.
Ci guardavamo a vicenda senza dire una parola. Mi sentivo in imbarazzo, non sapevo cosa avrei dovuto dire in una situazione come quella.

"Non mangi nemmeno stamattina?" Chiese, puntando un dito verso il comodino.
Non mi ero accorta che anche oggi mi avesse portato la colazione in camera. Annuii lentamene, poggiando il vassoio sulle mie gambe. Harry mi fermò, quando vide qualcosa sulla mia, o meglio, la sua maglietta. Spostò la colazione a sinistra del letto, scoprendomi la pancia. Sussultai per un momento, ma alla fine mi resi conto che non voleva fare niente di male.
Passò un dito sul taglio all'altezza delle costole, che non si decideva a chiudersi.

"Continua a sanguinare, Amber, sarà meglio che tu ci metta qualcosa."
Mormorò, guardandomi.
Annuii avviandomi in bagno per prendere tutto l'occorrente. Era un hotel piuttosto fornito direi.
Tornai con del cotone ed un enorme cerotto che sicuramente sarebbe riuscito a coprire tutta la ferita.
Stavo iniziando a disinfettare, quando Harry mi fece stendere sul letto, alzando la maglia una seconda volta e medicando il taglio.

Si, avevo paura.

Soprattutto dopo quel che mi aveva detto, mi faceva paura vedere le sue mani su di me, mentre mi toccavano con delicatezza.
Una volta finito, abbassò la maglia, gettando il cotone sporco di sangue.

"Domani dovremmo assistere ad un'altra riunione." Sentenziò, guardandomi, forse per decifrare la mia reazione. Deglutii rumorosamente, mentre tenevo lo sguardo puntato verso il basso.

"E non ci andremo. Chiuderò l'affare e torneremo da tuo fratello alla fine delle due settimane. Il tempo che tutti questi tagli guariscano. Non deve vederti così." Un senso di sollievo e allo stesso tempo di colpa mi invase.

"Non devi rinunciare per colpa mia. Pos-" Provai a rimediare, senza successo.

"No, Amber. Sono io a non volerlo. Non voglio più vedere quella gente." Dichiarò, sicuro delle sue parole. Non mi pronunciai, restando in silenzio. Si avvicinò lentamente a me col volto, quasi sfiorando io mio naso col suo.

"Io non ti avrei mai ridotta così." Abbassò lo sguardo sulle mie labbra, fino ad arrivare sempre più giù. Avevo come l'impressione che stesse guardando qualcosa nello scollo della maglietta. Passò un dito su uno dei succhiotti che l'uomo mi aveva lasciato, osservandolo. Scosse la testa con un sorriso amaro.

"Ma in che casino ti ho cacciato?" Chiese più a se stesso che a me. Si alzò dal letto senza dire una parola ed uscì dalla stanza.
Avrei voluto dirgli di non farlo, ma continuai a stare in silenzio.
Forse il signor Styles non era così insensibile come sembrava, forse aveva solo bisogno di essere scoperto o di essere capito.

Harry's Pov
Prima di uscire dalla stanza presi un paio di pantaloncini e delle scarpe da ginnastica, dirigendomi verso la palestra.
Rifiutai ogni personal trainer che si offrisse di aiutarmi durante l'allenamento. Sapevo farlo da solo.
Cercai un sacco, uno che fosse in disparte, all'angolo della palestra. Presi un paio di guantoni e mi posizionai davanti, dopo essermi tolto la maglia.
Iniziai a colpirlo ripetutamente con tutta la forza che avevo in corpo. Immaginavo il signor Lewis al posto di quel sacco, se lo meritava. Non doveva toccarla.
Ripensavo a me, a cosa mi stesse succedendo. Volevo che fosse come con le altre, avrei voluto desiderare solo il suo corpo.
Perché non poteva essere così? Perché non volevo che nessuno le si avvicinasse? Perché non volevo che nessun altro la facesse stare bene? Perché doveva essere così fottutamente complicato?
Sganciai un forte pugno contro il sacco, quasi gridando per lo sfogo.
Ricominciai a colpire dopo una manciata di minuti, fino a quando non sentii un paio di colpi di tosse.
Mi voltai verso il punto da cui provenivano, sgranando gli occhi. Era lì, indossava un paio di pantaloncini da uomo, i miei pantaloncini di ricambio, che le arrivavano fino al ginocchio; una canottiera ed i capelli erano raccolti in una coda di cavallo.
Non l'avevo mai vista così sportiva.

Cazzo, di sicuro questo non mi aiutava.
Iniziavo già a ricevere segnali da Mini Styles che mi implorava di non continuare a guardarla.

"E così, voleva escludermi dall'allenamento, Mr. Styles?" Chiese, con una finta aria scioccata.

Oh certo che no, bambolina. Per me potevamo allenarci anche in camera da letto.

Notavo i suoi occhietti azzurri viaggiare sul mio petto, in particolare sulla farfalla che la incuriosiva tanto.

"Sei piccola per queste cose." La presi in giro.
Ridacchiò, prendendo un paio di guantoni e mettendosi in posizione di combattimento.
La guardai con un sorriso ebete stampato sulla faccia, che ben presto si trasformò in una risata.
Abbassò le mani, serrando gli occhi in due fessure.
Dopo un millesimo di secondo un calcio mi sfondò la pancia.

"Scusi, diceva?" Chiese, guardandomi divertita mentre mi ripiegavo in due.

"Sai che stai colpendo il tuo capo, vero?" Le chiesi, riprendendomi dal dolore momentaneo.
Annuì, ridendo e gettandosi su di me, cercando un inutile modo di prendermi a pugni. La ribaltai a terra, facendola cadere su un materassino, non ci tenevo a procurarle altri lividi o graffi. Mi ritrovai con le sue gambe sulle spalle, mentre le tenevo i fianchi a terra.

Ottima posizione, Styles.

Si sbrigò a mettersi a sedere, senza però arrendersi. Si alzò provando a colpirmi ancora. Feci volare via i guantoni e la feci cadere di nuovo sul materasso, bloccandole i polsi all'altezza della testa.

"Perché sei venuta?" Chiesi, seriamente.

"Mi sentivo sola." Ridacchiò, facendo sorridere anche me.

"La verità." Insistetti.

"Beh, non volevo che ti sentissi in colpa, così ho pensato di venire a farti compagnia. Mi sono fatta dire dov'eri ed eccomi qua. Contento?" Parlò così velocemente che faticai a capirla.
Stetti in silenzio per rielaborare le sue parole.

Sarei mai riuscito a tirare fuori il lato sporco di questa ragazza?

S/A:
Chiedo perdono per il ritardo🙌
Ieri Wattpad mi ha fatto salire l'Hitler in una maniera assurda. Ha avuto un bug e non voleva postare il capitolo, ma alla fine ho vinto io.

Muahaha.

Beh, spero che il capitolo vi piaccia!
Alla prossima, Ale❤️

Styles' Kingdom|| Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora