37. Touch you

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Non so come ci ritrovammo a dover staccare la frittata di verdure dal muro.
Oh, si giusto. Dopo che io avevo allegramente deciso di far volare la padella via dai fornelli con un gesto non molto elegante delle braccia, nel vano tentativo di raggiungere lo zucchero a velo sulla mensola.

"Cristo." Imprecò Harry, con un leggero ghigno sul volto. Prese il coltello, tentando di staccare la frittata ormai appiccicata al muro.

"Giuro che non l'ho fatto apposta." Alzai le mani in segno di difesa, provocando una profonda risata da parte del riccio, chinato sul lavabo della cucina.
"Forse potrei-" tentai, prendendo una forchetta da uno dei vari cassetti in legno.
Mi avvicinai al muro, osservando come Harry gesticolava, nel tentativo di staccare la frittata senza bruciarsi.

"Sta' lontana dalla mia cucina." Ordinò ridendo. Ero felice che non si fosse arrabbiato e vedere quel raro sorriso spuntare sulle sue labbra alleviò i miei tremendi sensi di colpa.
Mi arresi, riponendo le posate nell'apposito cassetto e guardando la frittata scivolare nel cestino dell'immondizia.
Harry mi guardò con un cipiglio sul volto, per poi scoppiare improvvisamente a ridere.

"Sei un vero, enorme disastro." Accompagnai le sue risate, mentre cingeva dolcemente i miei fianchi.

"Ci accontenteremo di sushi e tiramisù."
Prese il cellulare fra le mani, componendo il numero. Ordinò le nostre due porzioni di sushi, camminando avanti e indietro per la cucina.
Iniziai a dare una ripulita, strofinando le piastrelle del muro più che potevo, fino a scrostarlo completamente. La risata di Harry echeggiò ancora una volta in cucina, probabilmente divertito dai miei movimenti impacciati.

"Lascia fare, Amber, chiamerò la domestica domani per pulire casa." Tolse la spugna umida dalle mie mani, lasciandola sul lavabo.
Arricciai il naso, osservando l'inusuale camicia a righe bianche e blu di Harry.

"Cosa guardi?" Venni colta sul momento, mentre i miei occhi si muovevano su e giù per il suo petto. Indicai la camicia con un dito, poggiandolo vicino ad uno dei bottoni bianchi.

"Mi piace." Affermai, con un cenno della testa. Un dolcissimo sorriso si impadronì del volto di Harry. Gli sorrisi di rimando, spostando i miei occhi nei suoi.

"Hai intenzione di collezionare tutte le mie camicie?" Ridacchiò, trascinandomi in salotto.

Misi sù un'espressione pensierosa, per poi rispondere. "Forse. Questa sicuro."

Venni catapultata sul divano con una forte scossa del braccio. Il suo corpo schiacciò leggermente il mio, facendomi sospirare lentamente.
Le mani si chiusero sui miei fianchi, provocando un mio timido sorriso, sotto ai suoi occhi attenti. La mia mano destra si posò delicatamente fra i suoi ricci morbidi e disordinati, nonostante gli evidenti sforzi per tenerli a bada.
Arricciai alcuni dei ciuffi attorno alle dita, divertendomi nel vedere come, dopo averli lasciati liberi, tornavano rigorosamente al loro posto nella folta chioma.
Ripetei quel gesto più e più volte, fino a quando una sua profonda risata non mi fermò.
Lo guardai, dubbiosa.

"Mi piace." Sorrise, poggiandosi sugli avambracci per cercare di alleviare il suo peso.
Risi a mia volta, infilando un dito nelle fossette createsi sulle sue guance.

"A me invece piacciono queste." Commentai, per poi continuare. "E la tua camicia."
Quel magnifico suono, fuoriuscito poco prima dalle sue labbra, tornò, facendomi sentire particolarmente sollevata. Amavo la sua risata così genuina.
Un paio di calde labbra si poggiarono sul mio collo, chiedendo maggior accesso a quello strato di pelle.
Piccoli brividi iniziarono ad impossessarsi del mio corpo, completamente in estasi. Continuò a lasciare dei baci umidi sul collo, mentre cercavo di controllare le mie continue scosse di piacere. Il suo naso sostituì le labbra, tracciando il mio collo dalla clavicola fino alla mascella, per poi raggiungere il lobo del mio orecchio.

Styles' Kingdom|| Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora