30. Control

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Harry's Pov
Continuai a guardarla, mentre lentamente si voltava da una parte all'altra nel sonno. Non avevo chiuso occhio quella notte, ero affondato nella disperazione più totale.

Flashback:
La vidi sorridere, mentre lentamente si lasciava andare. Venni poco dopo sopra di lei, soffocando un gemito pronto ad esplodere.
In pochi istanti la creatura sotto di me si lasciò sopraffare dal sonno e dalla stanchezza. La sistemai meglio sul letto, sbrigandomi a cambiare le lenzuola sporche per non farle prendere freddo. Le misi di nuovo una delle mie camicie, amavo da morire vederla con qualcosa di mio addosso. La coprii e mi chiusi in bagno, riflettendomi nello specchio velato da un leggero strato di polvere. Erano mesi che non mettevo piede in quella stanza e la donna delle pulizie che lavorava lì era una quarantenne completamente fatta che Louis aveva assunto solo per cercare di risparmiare.

Osservai attentamente alcuni graffi lungo le spalle che Amber aveva lasciato. Mi piacevano. Era come se mi avesse appena segnato, esattamente come io avevo fatto con lei poco prima.
In breve tempo la mia mente affondò nei pensieri più oscuri che essa custodiva. Sapevo che il mio lato irascibile non fuoriusciva troppo spesso, era qualcosa che avevo imparato a reprimere, ma con lei mi restava tremendamente difficile. Quella notte a New York, provai piacere nel minacciarla e nel vederla, in un certo qual modo, sottomessa a me. Il mio senso di dominio prevalse sul mio lato ragionevole. Non potevo permettermi di rovinarla in quel modo. Almeno non lei.

Era quasi come una malattia che si manifestava solo con un fattore che riuscisse a scatenarla. E questo fattore era proprio Amber.
Il desiderio di averla così tanto, la strana e malsana gelosia che provavo nei suoi confronti erano qualcosa a cui non mi ero assolutamente preparato.

Come arrivare impreparato ad un esame e cecare di recuperare alla fine per ottenere almeno una C.
Repressi una risata per il mio bizzarro comportamento. Non avrei mai creduto di ritrovarmi a riflettere davanti ad uno specchio.
Se volevo che restasse con me, avrei dovuto cercare di trattenermi. Sapevo lo sforzo che questo richiedeva, ma non potevo lasciarla andare.

Fine Flashback
Era una promessa che avevo fatto sia a lei che a me stesso.

Sarebbe stata solo mia.

Le baciai una spalla scoperta, da cui era caduto il laccio del reggiseno, poi passai alla schiena, premendovi la guancia contro. Stavo per appisolarmi, fino a quando un telefono iniziò a vibrare, segno che erano arrivati due o più messaggi.
Mi allungai per raggiungere il comodino dal lato di Amber, vedendo lo schermo illuminato.

Ciao Amber. Venerdì non ti sei presentata all'incontro. Immagino sia per quel che è successo con tuo fratello. Se hai sue notizie facci sapere, siamo molto preoccupati.
Victoria's S.

Mi trattenni dallo sbattere il cellulare contro il muro.

Possiamo fissare un altro appuntamento se vuoi.

Continuai a leggere.
Non potevo credere che avesse accettato di partecipare ad uno di quegli stupidi incontri. Probabilmente lei nemmeno sapeva di cosa si trattasse, ma si era lasciata persuadere facilmente.
Non sapeva quanto avevo faticato per fare in modo che la Victoria's Secrets la lasciasse in pace e adesso capivo anche perché avessero ceduto così facilmente. Realizzavano quegli stupidi calendari ogni anno e c'era persino gente così stupida che dava loro la soddisfazione di acquistarli.

Iniziò a tuonare e subito dopo sentii un piccolo sussulto sotto le mie braccia. Due occhietti impauriti si fecero spazio nella mia visuale, mentre lentamente si voltavano a guardarmi.

Styles' Kingdom|| Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora