26. Is this love?

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Harry si avviò verso la porta d'ingresso, continuando a passarsi le mani dietro al collo, probabilmente per la frustrazione o l'imbarazzo. Sapevo che quel genere di situazioni lo mettevano a disagio.

Sistemai meglio i miei capelli nella crocchia, ormai sfatta, tentando di raccogliere alcuni ciuffi che se ne andavano per i fatti loro.
Il riccio aprì bruscamente la porta, restando immobile per qualche secondo.

"Che diamine ci fai tu qui?!" Sbraitò Harry, senza spostarsi di un millimetro dalla soglia del portone. Mi avvicinai, affacciandomi sopra la sua spalla in punta dei piedi per vedere chi fosse.

"Oh, ciao Brad!" Esclamai, felice di vedere un amico. Avrei potuto chiedere anche a lui qualche informazione su quel che era successo durante la sfilata, alla quale io non avevo sfortunatamente assistito. Era come un vuoto di memoria, non riuscivo a ricordare niente, o quasi. Solo qualche bicchiere di champagne di troppo. Da quando l'alcool provocava amnesie?
Il biondo scansò Harry, spingendolo leggermente con un veloce movimento della spalla e mi strinse fra le sue braccia, sotto lo sguardo di fuoco del riccio.
Una volta sciolto l'abbraccio iniziò ad osservarmi, scrutando il mio corpo da capo a piedi e soffermandosi sull'indumento bianco che mi arrivava fino a metà coscia.

"Questa é.." Indicò la 'mia' maglietta.

"Uhm, si, l'ho presa in prestito dal signor Styles." Cercai di mantenere una certa discrezione nei confronti di Harry, considerando che Brad non sapeva niente del rapporto che avevo con lui. O almeno speravo.

Harry tossì, nel tentativo di farsi notare. Braccia incrociate, mascella contratta, sguardo teso. Sapevo perfettamente che la presenza di Brad lo aveva sempre irritato, ma per una volta nella sua vita avrebbe potuto sforzarsi.

"Sentiamo Brad, chi ti avrebbe dato il permesso di venire a casa mia?" Cantilenò, battendo un piede a terra e sistemando le maniche della camicia.

"Sapevo che Amber stava alloggiando qui ed ero preoccupato per lei. Così ho deciso di venire a farle visita." Spiegò tranquillamente, nonostante un accenno di terrore si facesse strada nelle sue iridi azzurre. Se c'era una cosa che avevo capito di Brad negli ultimi mesi era che non sarebbe mai riuscito a reggere una conversazione con Harry.

"Amber sta bene, ora puoi anche andartene." Detto questo, si posizionò dietro di me, prendendomi per un fianco e spingendomi più vicina a lui.

"No, aspetta!" Esclamai, sotto lo sguardo sbigottito di Harry che bruciava dietro di me.
"Sai qualcosa di mio fratello? È da ieri che non torna a casa." Parlai velocemente, in attesa di una risposta.

"Purtroppo no, non conosco così bene Zayn e non ho la minima idea di dove possa essere. Ci avrò parlato si e no quattro volte." Annuii lentamente, delusa da quella misera e inutile risposta. Speravo solo che stesse bene.

"Faccio un caffè?" Proposi, cercando di rallegrare l'atmosfera leggermente tesa.
Harry, dopo l'arrivo di Brad, non sembrava per niente a suo agio, iniziavo a temere che potesse esplodere da un momento all'altro.

Quella situazione mi rendeva ancora più ansiosa di quanto non fossi già.

"Non per me." Rispose il moro, sedendosi sul divano con sguardo serio. Sembrava un bambino a cui avevano appena rubato un giocattolo.
Mi diressi con Brad verso la cucina e cercai di capire come diavolo funzionasse quella sofisticata macchina da caffè. Provai ad accendere un paio di pulsanti, sospirando rumorosamente.

Non era così che avevo programmato le mie vacanze di Natale.

"Allora, il signor Styles ti ha raccontato cosa hai combinato ieri sera?" Sussultai, voltandomi di scatto verso di lui.
Quella domanda iniziava a preoccuparmi, soprattutto per il tono che aveva usato. Mi conoscevo abbastanza bene da sapere che non ero in grado di controllarmi se sotto l'effetto dell'alcool.

Styles' Kingdom|| Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora