3. Start

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Sbattei più volte le palpebre, leggermente scossa da quella sua affermazione così decisa. Lo disse con una convinzione è una prepotenza che non mi sarei mai aspettata, e, onestamente, non mi sarei mai aspettata nemmeno una decisione di quel tipo.
Mio fratello, vista la confusione più che evidente nei miei occhi, parlò, quasi come volesse difendermi.

"Mi scusi, signor Styles, le sono riconoscente ma l'assicuro che non è necessar-" Harry lo frenò con un cenno della mano, per poi alzare lo sguardo verso di lui. I suoi movimenti erano sempre così schietti e decisi, senza il minimo indugio.

"Per me è un piacere. Starà bene qui. Amber, ci vediamo stasera alle 17:30 per i documenti."
Premé qualche tasto sul registratore alla sua destra e, dopo una manciata di secondi, qualcuno rispose.

"Buongiorno Signor Styles, desidera?" Chiese una voce femminile, proveniente da quella sottospecie di scatoletta nera.

"Cancella l'appuntamento di stasera con Payne, ho impegni." Ordinò, picchiettando le dita sulla scrivania e lanciandomi di tanto in tanto qualche occhiata, che accoglievo con un sorriso forzato.

"Avviserò il signor Payne il più presto possibile." Harry chiuse la chiamata e tornò a guardare me, come stava facendo poco prima. Era una situazione piuttosto imbarazzante e non sapevo se gli dovessi dei ringraziamenti o meno.
Di sicuro, quegli occhi gelidi che mi osservavano da capo a piedi, non miglioravano per niente il mio stato d'animo.

Harry's Pov
Alta, sexy, magra, bella. Dall'esatto momento in cui era entrata da quella porta avevo intuito che in qualche modo me la sarei presa.
Aveva lo sguardo di una tigre e un animo di agnellino, bella tanto quanto ingenua, abbastanza da non accorgersi che il vestito le lasciava una gamba quasi del tutto scoperta, mettendo in mostra il tatuaggio stampato poco sotto il fianco destro. Sembrava una scritta in cinese o giapponese, ma non ne ero del tutto sicuro, sapevo solo che questo la rendeva ancora più sexy.
Il fatto che stesse cercando lavoro mi aveva decisamente semplificato la situazione, dato che non mi creavo grandi problemi a licenziare del personale per assumerne altro. Soprattutto se il nuovo personale era una bambolina come lei.
Non poteva opporsi, ormai. Le mie offerte di lavoro non erano mai vere e proprie offerte, erano piuttosto un ordine. Se io decidevo che tu dovevi lavorare per me, in un modo o nell'altro lo avresti fatto.
Tornai a guardarla con un'eccitazione in corpo, che nemmeno io sapevo gestire.

"Bene, noi, cara Amber, come le ho già detto, ci vedremo oggi pomeriggio alle 17:30 in punto.
Per quanto riguarda lei, signor Malik, la contatterò per riferirle la mia decisione su ciò che mi ha appena proposto." Conclusi il tutto con una stretta di mano, per poi passare alla ragazza.
Le baciai il dorso della mano, compiaciuto, quando arrossì sotto al mio sguardo.

Mi avvicinai al suo orecchio: "Cerca di non fare troppo tardi, bambolina."
Deglutì rumorosamente e si avvicinò al fratello, annuendo. Entrambi se ne andarono chiudendo la porta alle loro spalle.

Mi avvicinai alla vetrata del mio ufficio, mentre sorseggiavo del vino dal bicchiere, che roteavo di tanto in tanto fra le dita.
In lontananza potevo intravedere uffici e strutture piuttosto alte, su cui torreggiava la scritta "Malik", in netto contrasto con la mia azienda, dover era inciso "Styles".
Il ragazzo non era niente male sul piano degli affari e non osavo immaginare quanto lo fosse la sua cara sorellina, distesa su un enorme letto matrimoniale.
Composi il numero dell'ufficio B3.

"Signor Styles, desidera?" La voce stridula di Emy non tardò a rispondere. Riconoscevo perfettamente l'eccitazione nella sua voce, dopotutto già sapeva cosa desideravo.

Styles' Kingdom|| Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora