we are LIE because we are LOV...

By ciccini_i_piu_belli

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Eleanor Jonson, è una ragazza solare, di vent'anni, che si trasferisce a Londra, sotto consiglio di sua zia... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Avviso
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21 -speciale-

Capitolo 9

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By ciccini_i_piu_belli

"Sopratutto fa piacere notare che ogni volta penso 'non ce la farò mai' invece poi, in qualche modo, ce la faccio sempre."

Capitolo 9

"Eccoti" dice una voce affanata dietro di me

Mi volto e lo vedo lì, con un ombrello in una mano e unal borsone nero nell altra.

Inarco un sopracciglio, e lui si siede accanto a me

"Tieni l'ombrello e sali nella mia macchina, Jas me l ha portata. Muoviti." ordina porgendomi un mazzo di chiavi.

Dovrei rifiutare, ma viste le circostanze...

Afferro il mazzo, l'ombrello e corro verso la sua auto. Appena entro, metto in moto e cerco di avvicinarmi il più possibile al marciapiede vicino al negozio.

Suono il clacson per farlo muovere, ma lui rimane lì, seduto con lo sguardo basso.

Perché non sale? Ohh, adesso prendo e me ne vado!

La pioggia pare scenda molto più velocemente, è tutto grigio...

Che tempo di merda, e per di più sto aspettando un emerito rincoglionito. Perché sta ancora lì?

Dopo vari tentativi, decido di tagliare la testa al toro.

Scendo dal mezzo incazzata, senza nemmo prendere l'ombrello, d'altronde sono già fradicia. Mi dirigo a passo svelto verso la panchina con un unico pensiero: Io non me ne vado se non viene anche lui.

Quando sono abbastanza vicina, lui alza lo sguardo...

Ma sta piangendo? Nha, impossibile. Dreaw che piange...

"Vattene." dice secco fissando il vuoto davanti a lui.

"No." ribatto con lo stesso tono.

Non ho intenzione di lasciarlo quì, sotto la pioggia. E poi per ome stiamo ridotti, ci prenderemo una polmonite.

Non mi arriva risposta. Mi avvicino e mi siedo accanto a lui. Ai suoi piedi c'è il borsone, che adesso pare essere diventato molto interessante.

"Scusa." sussurra.

Scusa? Ma che cazz...

"Non avrei dovuto..." continua dispiaciuto.

"Ehi." lo chiamo toccandoli la spalla, per farlo girare.

Appena i miei occhi incontrano i suoi, azzero le distanze e lo abbraccio.

Non me ne fotte un cazzo se Jas ha ragione o meno... Ci tengo a Ryan, può essere stronzo, ma ci tengo. Non mi importa quello che pensa, ha bisogno di conforto... Sta distrutto. Ha le lacrime agli occhi e la voce che non regge...

Mi stringe più forte. "Non lasciarmi mai". supplica.

"Andiamo..." propongo dolcemente.

Ci stacchiamo e saliamo in macchina. Dal finestrino la pioggia pare diversa... Mi è sempre piaciuta, ma odio i tuoni e i lampi...

Il paesaggio scorre sotto i miei occhi e io inizio a rilassarmi. Poggio la testa sul vetro e chiudo gli occhi.

Qualcuno mi scrolla, ah già, Ry.

"Siamo arrivati." mi informa scendendo e aprendo un ombrello.

Passa dal lato del passeggero e mi apre la portiera come un gentiluomo.

Pare si sia calmato, il suo volto è distrutto, trema un po', ma è calmo...

Mi accompagna, riparandomi, fin sotto al portone, e poi prende il borsone e la mia borsa. Saliamo le scale e armeggia con le chiavi un po', prima di aprire la porta.

Cavolo, non pare la stessa casa che ho visto qualche giorno fa... È una versione disordinata e 'ammazzata' di quella che conoscevo io...

"Scusa il disordine." dice poggiando le cose sul tavolo.

"Tranquillo." lo rassicuro sedendomi sul divano in pelle.

"Io, io..." cerca di iniziare, ma a quanto pare, le parole non gli escono di bocca.

Continua a camminare aventi e indietro nervosamente... Forse è un modo per smorzare la tensione, ma io mi inizio a sentire in imbarazzo.

"Senti, ho gia detto che mi dispiace, okay?" afferma fermandosi.

"Okay." ripeto tranquilla.

"Mi dispiace davv-... aspetta." dice guardandomi. "Hai detto okay?" domanda incredulo.

Annuisco abbassando lo sguardo.

"Quindi, accetti le mie scuse?" è insicuroo, la sua voce è tremante...

Cosa dico adesso?! Se ripenso a lui riesco solo a vedere noi due felici, ma quel silenzio alla baita... Quel suo lasciarmi andare e ammazzarmi andando a letto con una ragazza.

Ma perché mi importa tanto? Cosa ho fatto di male? Cos'ho sbagliato?

La testa mi si riempie di flashback, frasi, parole non dette, sguardi...

Flashback

"Dove eravamo rimasti?" domando facendo finta di riflettere... "Ah sì, ora ricordo... Ero venuta per parlarti." dico secca cambiando all'istante espressione.

"Solo per parlarmi?" domanda lui in tono malizioso.

"Già, ma forse non farò neanche quello." faccio un alzata di spalle e mi dirigo verso la porta di Luke...

Ma questi ragazzi abitano tutti insieme?!

"Ei, no, aspetta!" dice afferrandomi il braccio e facendomi girare.

"Entra." mi invita indicando la parte opposta del corridoio.
_
Non pensavo fossi cosi simpatico.

Volevo pensare..ma purtroppo l'ho fatto ad alta voce.

"Davvero? Bhe sono contento che hai cambiato opinione su di me." ribatte ridendo.

"Sai, pensavo fossi solo 'iosonoilpiufigoditutti'." ammetto con tutta sincerità.

"Infatti lo sono."

E riecco il Ry stronzo...

"Io invece pensavo che fossi la solita ragazza del 'stammilontanootifucilo'." confessa addentando un trancio di pizza.
-
Ei, cosa c'è?" domando sedendomi dietro di lui.

"È colpa mia." sussura.

"È COLPA MIA!" urla stringendosi i capelli.

"Puoi raccontarmi perfavore?" lo supplico nuovamente.

Annuisce calmandosi e si gira verso di me.

"vai sotto le coperte." ordina dolcemente.

"Perché?" domando corrucciando la fronte.

"Vai e basta." sorride. "Te lo dico dopo."
-
"Posso farti una domanda? Ecco, so che fa male, ma mi sono tormentato tutta la notte per trovare una risposta."

"Certo." annuisco.

"C-come si chiamava?" chiede accarezzandomi la guancia col pollice.

"Non lo so..." ammetto iniziando a torturarmi le dita

"Tranquilla, ci sono io." afferma facendo scendere il suo dito sul confine delle mi labbra.

"Grazie." sussurro accennando un sorriso.
-
"Ti porto in braccio." mi invita distogliendomi dai miei pensieri.

"Cosa?!" domando incredula.

"Eddai non fare la guastafeste, non ti stupro mica!" ride.

"Okay..." acconsento.
-
"Vuoi una mano anche a spogliarti?" domanda facendo diventare le mie guancie incandescenti.

Perché cavolo sto arrossendo?! Oddio speriamo che non se ne accorga...

"No no, ce la faccio da sola." mento cercando di scendere.

"Ferma lì." ordina avvicinandosi "Non voglio che ti fai male, in queste condizioni sei un pericolo pubblico." ammette con un sorriso, che ricambio.

Questo ragazzo mi sorprende... Anche in una situazione del genere riesce a farmi ridere

"Facciamo così, ti lascio in intimo, te lo tolgo nella vasca..."

Rifiuto categoricamente non facendolo nemmeno finire.

"Hai paura?" mi sfida.
-
"Ti prego." dice baciandomi dietro il collo.

Le sue braccia si agganciano al mio corpo, abbracciandomi la vita.

Okay, basta così. Devo reagire.

"Smettila" ordino in tono autoritario, ma lui non mi sente e con le mani scende fino al mio bacino.

"HO DETTO DI SMETTERLA!" urlo.

Mi tappa subito la bocca con la mano destra, mentre l alta mi strince il bacino
-
"Dimmi una ragione valida per farlo." lo sfido.

"Usa e tratta di merda le ragazze, per portarsele a letto, e tu, cara El sei una di loro, e non fai eccezione. Ci stai cascando come una fottuta idiota, e te lo sto dicendo perché non sei troia come le altre e non voglio che soffri... Sei un'amica." ammette.

Sinceramente sono rimasta male.

Cosa era questo rumore?
Ah giá..il mio cuore spezzarsi.
-
Bussano alla porta, ma quando Emily va' ad aprire, una voce maschile urla dall'altra parte, e lei si blocca.

"Eleanor, so che sei lì dentro! Cosa è successo?!" urla Ry.

Basta, basta.. fatelo smettere vi prego. Non me lo merito.

Mi tappo le orecchie e continuo a piangere.

"El.. ti prego. Apri" dice calmandosi.

Emily attira la mia attenzione e mima un "si o no".

Se apro, finiremo per litigare, ma se non apro, mi distruggerà il rimpianto di non averlo fatto.

"Emy, apri e lasciaci soli. Fidati di me." sussurro cercando di sorridere.
-
Vieni." mi ordina.

"No." rifiuto categoricamente.

"Ho detto di venire." dice serrando la mascella.

"Dimmi dove e perché." mi alzo verso di lui ed incrocio le braccia sotto al petto.

"Ho detto di venire e basta." ripete iniziando ad innervosirsi.
-
"Allora?" mi incita.

"Non vado da nessuna parte con un folle. A chi cazzo viene in mente, se non ad uno psicopatico, di portare una ragazza in un bosco?" sbotto.

"Non sono pazzo." si difende a denti stretti con lo sguardo basso.

"Ah, già è vero!" urlo ironica. "Senti..." abbasso il tono della voce, tornando seria. "tu le ragazze le porti qui per scopartele, giusto? Allora fallo. Ma sbrigati, perché fa freddo." Sono incazzata, seria e con uno sguardo da fa paura.

"Seguimi." dice calmo.

Eh no, caro mio! Non vengo.

"O vieni con le buone, o con le cattive." mi informa guardandomi negli occhi.

Alzo un sopracciglio e mi volto dall'altro lato.

Ad un certo punto non sento più toccare a terra. Mi prende come un sacco di patate, e per quanto cerchi di tirargli pugni sulla schiena, per procurarli dolore, non ottengo nulla.

Mi arrendo e sbuffo.
-
Io... Io ho paura" ammetto con molta sincerità.

"Di cosa?" chiede

"Dei tuoni..." rispondo abbassando lo sguardo.

Merda, quanta vergogna. Paio una bambina di cinque anni...

"Okay, adesso vengo, intanto tu vai." mi assicura, ma scuoto il capo

"Andiamo insieme." si corregge sorridendo.
-

"Vieni quì." dice stringendomi. "Ti proteggerò io" afferma tra i miei capelli.

Mi stacco leggermente e lo guardo. Ha ancora quel sorrisetto ebete addosso, ma nonostante tutto, è bellissimo.
-

Scusami per prima, affianco ci sono le chiavi della macchina e la mappa con il percorso dalla baita fino allo studentato. Fa buon viaggio. Ryan"

Ohh perfetto! Bellissimo modo per liquidare una persona! Gran bastardo....

Mi affretto a finire la colazione e vado in camera per trovare i miei indumenti, ma quello che vedo mi fa vomitare.

Non può essere... Non ora, non quì.
-
Metto in moto e comincio a sfrecciare sull'asfalto per arrivare il prima possibile allo studentato.

Devo sbrigarmi.

Penso mentre premo sull'acceleratore. La velocità è troppo alta per una strada di campagna, ma non me ne fotte un cazzo.

Il mio telefono prende a squillare, e mentre lo afferro, rallento.

Ry.

Lancio il cellulare sul sedile accanto a me e vado più veloce possibile.

Basta, perché tutte a me?

Penso mentre mi asciugo le lacrime.

Sento un clacson suonare, ma non ci faccio caso, subito dopo il buio.
-
"Ei." sussurra piano. "Grazie." dice stringendomi di più, e lasciando definitivamente cadere anche il suo ombrello a terra.

Ad un certo punto il rumore della pioggia, quello delle macchine, delle persone, scompare...

Sento degli applausi provenire da poco lontano, ci stacchiamo...

"Ma bravi!" dice continuando a battere le mani in tono ironico.

"E così, prima ti fai toccare da me, poi esci con quello nuovo e infine ti trovo abbracciata sotto la pioggia con lui?!" urla indicando l'amico.
-
"Puttana." sussurra per poi voltarsi.

Ok, ora. ti. uccido.

Corro verso di lui e mi metto davanti, impedendogli di passare. Lo guardo per pochi secondi negli occhi... I suoi occhi sono diventati scuri, leggermente sul marrone...

Per quel breve istante non ho fatto altro che fissarlo... Gli si legge in faccia che è ferito. ma non capisco perché. Devo parlargli...

Fine flashback

"Allora?" chiede facendomi riemergere dai miei pensieri.

"Ad una condizione" dico guardandolo

"Tutte quelle che vuoi"

"Perché ti sei comportato così alla baita? Perché non mi hai risposto?" domando, mentre quel ricordo mi riaffiora in mente.

Fa male, dirlo ad alta voce, fa male...

"Io non posso dirtelo." si mortifica

"Perché?" domando.

"Non posso dirti nulla..." si sposta una ciocca di capelli dalla quale stava scendendo una goccia di pioggia.

"Ma non mi hai risposto, come faccio io?" mi cade il mondo addosso.

"Ho paura a darti la risposta. Io non ti uso, o almeno non vorrei..."

Non ci sto capendo nulla...

Si avvicina a me, e si inginocchia all altezza del mio volto.

"Ho sbagliato, ma non ti ho mentito quando ho detto che sei speciale." dice accarezzandomi la guancia.

"Non è vero." la mia voce esce come un sussurro... Il contatto con lui... La sua mano sulla mia guancia...

"Credici." mi scongiura.

"Okay, ehm... io..." distolgo lo sguardo, ma lui mi prende il mento tra le dita e mi costringe ad immergermi nelle sue iridi verdi.

"Guardami." mi incita.

No ti prego... Non posso sostenerlo...

Ha gli occhi rossi, le lacrime stanno per sgorgare dai suoi occhi... Cerca di nasconderlo, ma è troppo tardi, perché una gli ha solcato il viso.

"Io..." sospiro ormai arresa. "Ti perdono." sussurro guardandolo, mentre i miei occhi diventano lucidi.

A quella parole, le sue possenti braccia mi circondano ed io ricambio. Ho freddo, i vestiti sono ancora zuppi, ma lui è come se mi scaldasse.

Sento dei leggeri singhiozzi... Sta piangendo davvero..

"Ti prego... Non andartene.. Ho bisogno di te." amette tra un sospiro e l'altro.

Non andartene.
Ho bisogno di te.

Quelle parole mi fanno sorridere spontaneamente...

"Va bene." dico mentre le mie guancie continuano ad essere bagnate

Si stacca quel poco che basta per vederci nelle pupille.

È troppo vicino, il suo respiro è troppo vicino, le sue labbra sono troppo vicine...

"Rimani." chiede in tono dolce.

"Non posso, sono bagnata." gli ricordo.

Lui sorride a trentadue denti. "Il borsone serve a questo." spiega indicandolo.

"Cosa?" chiedo non capendo.

Lui allora si alza e lo prende porgendomelo.

Cavolo, non pesa nulla eppure è enorme.

Appena lo apro mi copro gli occhi e divento rossa.

"Hai svuotato un negozio?" domando.

"Ho preso un po' di tutto, non so bene i tuoi gusti..." sorride.

Ha davvero comprato tutte queste cose per me?

"Fatti una doccia, asciugati bene, ma mettiti una mia felpa, adoro vedertele addosso."

Il suo sguardo è sincero, non mi sta mentendo...

Faccio come ha detto e mi chiudo in bagno, dopo aver preso il necessario.

Aziono l'acqua e inizio a insaponare i capelli, mentre i miei muscoli si rilassano.

Quando finisco di sciacquarli la porta si apre.

Merda, ho dimenticato di chieuderla a chiave!

"Esci." dico a denti stretti, osservando che la figura oltre alla tendina, si avvicina.

Non mi arriva risposta. Vedo solo che continua a muoversi...

Ad un certo punto, la tendina viene spostata ed io mi pietrifico di fronte al dio che ho davanti. Ha un fisico perfetto!

Calmati Eleanor, calmati, respira, uno, due, tre...

"vuoi una foto?" chiede spavaldo la perfezione, mentre io cerco di coprirmi con le braccia

"N-no." balbetto.

Perche cazzo balbetto?!
Forse perché sta nudo di fronte a me?

"Esci." dico ritornando in me.

"Shh" mi zittisce avvicinandosi.

Okay, mi sta uccidendo... La sua vicinanza, il suo corpo....

"Vatt-" mi mi fa finire di liquidarlo che mi sposta le mani verso il basso lasciandomi completamente scoperta.

"Sei bellissima." sorride squadrandomi.

Io sicuramente sono già più che rossa. Mi vergogno...

Alzo gli occhi e incontro i suoi. Ha ancora quel sorriso in faccia...

Alla fine, sono riuscita a cacciarlo dal bagno ed a finirmi.

"Hai finito?" urla dall altra parte della porta.

"Si eccomi." taglio corto.

Prendo delle mutande nere e un reggiseno in pizzo nero. Metto la sua felpa ed esco dal bagno.

"Sei perfetta." dice.

Sorrido al suo complimento e lo ringrazio, ma al tempo stesso arrossisco violentemente. Ha solo un paio di boxer addosso ed io non posso non far a meno di vederlo nudo...

"Vado a farmi la doccia." annuncia. "Vai a letto." sorride.

Faccio come mi ha dett,o mentre sento l'acqua scorrere nelle tubature...

Non venivo da un po' quì... Sicuramente Trav starà al telefono o su skype con i giocatoti di basket o i ragazzi... Mi chiedo come riesca a fare tutte quelle cose insieme. Lavora all'azienda, insegna a dei bambini, è il capitano di una squadra. Forse l'unica cosa che gli manca è una ragazza. Già, gli manca una ragazza.

Mi salta in mente la somiglianza tra lui e Ry...

Trattano le ragazze allo stesso modo, ma nonostante questo, nessuna si tira indietro. Mi domando come si sentano, "una botta e via" si dice. Forse sono loro che cercano il dolore. Sanno che i rgazzi con cui stanno, dopo, non le guarderanno nemmeno in faccia.

Sono talmente immersa che non mi accorgo che lui mi affianca.

"A che pensi?" chiede accarezzandomi i capelli in modo sensuale.

"A Trav e -" non mi fa finire di parlare che prende parola lui.

"Ah già, il nuovo arrivato." afferma schifato.

"Cos'hai contro di lui?!" chiedo irritata.

"Cazzo!" dice sistemandosi il ciuffo. "Ma è grande!" mi fa presente.

Non credo mio fratello sia tanto grande. Io ho diciannove anni, lui venticinque, infondo sono solo sei anni...

"Beh-" inizio ma anche sta volta non mi fa finire.

"E non dirmi che vi togliete poco. Ho visto come ridevate, ho visto che sei stata nel suo appartamento, ho visto come ti ha preso." afferma leggermente incazzato.

Allora quella figira era lui...

"Ma-" cerco di ribattere.

Questa discussione è inutile. Ma è geloso o sbaglio?! no, okay, ho bisogno di un paio di occhiali.

"Ascoltami, quelli della sua età, si approfittano delle ragazzine-" questa volta lo blocco io.

"Porca puttana!" sbotto incazzata. "È mio fratello!"

Lui rimane pietrificato, sicuramente non si aspettava che fosse lui.

"D-davvvero?" chiede conferma incredulo.

"Eh no guarda, per finta!" dico ovvia.

"Okay okay, allora scusa..." sorride,

Non ci posso credere che abbia prnsato che esco con ragazzi così grandi, pff...

"Posso chiederti una cosa?" domando voltandomi verso la sua parte.

"Certo." dice un po' assonnato.

"Volevo che mi parlassi di Clari-"

"Okay..." accetta avendo già afferrato dove voglio arrivare.

Sto per scoprire una parte della sua vita... Luke mi ha detto che non parla di sua sorella spesso e che nessuno deve nominarla, ma a quanto pare vuole...

ANGOLO AUTRICE

Ciao!
Beh, oggi è mercoledì, quindi godetevi l'aggiornamento, ci vediamo sabato, sempre ai soliti 5 voti e 2 commenti :)

Okay, questo capitolo fa schifo, ma il prossimo sarà fantastico e aspettatevi un gran colpo di scena!

Baci, alla prossima ;)

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