Capitolo 15

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"Troppi pensieri nella testa che mi fanno male.
Ti giuro, è merda difficile da raccontare."

Capitolo 15

"Calmati." cerca di tenermi per un braccio Emy.

"Come faccio?" domando in preda all'ansia e alla paura.

"La signorina Jonson e la signorina Drew..." ci chiama un'infermiera, facendo la sua entrata, nella sala d'attesa.

Cla mi prende la mano, e posso sentire come trema. Abbiamo fatto solo due settimane fa le analisi, ed ora è giunto il momento di sapere la verità.

"Positivo."

Positivo. Siamo sorelle.

Mi sento come investita da un treno.

Intorno a me inizia a girare tutto, poi sento le gambe cedermi...

Mi aggrappo al braccio della ragazza e cerco di rialzarmi, ma la gravità vince, e sbatto a terra.

"Tutto bene?" mi sento chiedere da una voce, che rimbomba nella mia testa più volte.

Sento un estremo bisogno di chiudere le palpebre e dormire...

Quando riapro gli occhi, una forte luce mi abbaglia, e di istinto li socchiudo leggermente.

Dopo alcuni secondi, osservo la stanza dove mi trovo: ha un aspetto poco familiare. È tutto bianco. Le pareti, i mobili, le tende, le lenzuola...

Le lenzuola?

Osservo il tessuto che mi ricopre del petto in giù. Mi trovo in una camera, in una camera di ospedale...

"Tutto bene signorina?" mi domanda una donna.

Avrà sulla cinquantina d'anni, i capelli sono raccolti in un ordinato chignon, la sua espressione è tranquilla, come se fosse una domanda abituale.

Annuisco poco convinta.

"Vuole che le porti un bicchiere d'acqua?" si offre.

Scuoto il capo in segno di negazione, aggiungendo un debole ed educato 'no'.

"Oh, che sbandata!" si mortifica. "Piacere, io mi chiamo Jennifer." si presenta sorridendo. "Sono un'infermiera." mi informa.

Parliamo per almeno una mezz'oretta, finché non veniamo interrotte dall'entrata preoccupata di un'altra infermiera.

"Jenny, deve correre nella sala 106, il paziente sta male, e la cerca disperatamente." comunica con faccia sconvolta.

Lei si congeda, e mi lascia sola con la ragazza. Avrà all'incirca una trentina d'anni...

"lei è Eleanor, giusto?" mi chiede avvicinandosi.

Confermo.

"È svenuta, ma non si preoccupi. Si riprenderà." ammette tranquillamente.

Adesso ricordo tutto.

Positivo.

O mio dio.

"Sta bene?" mi domanda corrucciando le sopracciglia.

"S-si." balbetto.

"Vado a chiamare il dottore... La sottoporrà ad un paio di visite, e poi potrà tornare dalla sua famiglia." dice uscendo dalla stanza.

Dalla mia famiglia. Ma quale famiglia e famiglia!

Clarisse Dreaw è mia sorella.
Quella che era la mia ex migliore amica è mia sorella.

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