Capitolo 5

178 46 13
                                    

"La faceva diventare matta. Ma quasi tutte le cose che amiamo, ci fanno diventare matti. Perché le amiamo"

Capitolo 5

Mi massaggio lentamente le tempie e lì iniziano a salirmi in mente dei flashback...

Quel ragazzo che mi offre da bere, si sente male e mi porta in bagno, mi fa salire sul marmo del lavandino e inizia a baciarmi, mi porta nella cabina, chiude a chiave e mi spoglia...

Una lacrima mi scappa, me ne scappano due, poi tre, poi la cascata del Niagara...

Cerco di chiudere i rubinetti e metto a fuoco l'immagine davanti a me.

Mi ritrovo in una camera, ma non quella dello studentato, è molto più grande...

Non riesco ancora a muovermi bene, ma provo ad sedermi...

Ho una maglietta enorme addosso, cosa è successo?

"C-c-c'è q-qualcuno?" chiedo tremante, sperando di non essere nel letto di quel ragazzo.

"Finalmente ti sei svegliata" dice una figura scura uscendo dal bagno.

"Ryan?!" domando sorpresa.

"Sì, certo" conferma.

"Cosa ci faccio quì?" ho paura. Non ricordo quasi nulla, e se fosse successo qualcosa?

"Non ricordi?" chiede sbalordito.

Scuoto la testa e poi chino lo sguardo.

"Oh, tranquilla, è normale... Maglio così" fa un'alzata di spalle.

"C'era un ragazzo." dico, mentre lui, appena sente quelle parole, serra la mascella.

"Ti prego, dimmi quello che è successo." lo supplico, mentre lui si siede sul letto di spalle. "Ho dei flashback, ma voglio sapere." continuo gattonando, finché, non riesco a toccargli la spalla.

Lui si prende il volto tra le mani e inizia a muovere la testa in segno di negazione...

"Ei, cosa c'è?" domando sedendomi dietro di lui.

"È colpa mia." sussura.

"È COLPA MIA!" urla stringendosi i capelli.

"Puoi raccontarmi perfavore?" lo supplico nuovamente.

Annuisce calmandosi e si gira verso di me.

"vai sotto le coperte." ordina dolcemente.

"Perché?" domando corrucciando la fronte.

"Vai e basta." sorride. "Te lo dico dopo."

Faccio come dice e mi stendo, seguita da lui.

"Sicura?" chiede per l'ennesima volta.

Annuisco.

"Ti ho cercata apppena non ti ho visto più al bancone." ammette. "Sono andato in pista, tra la folla, ma nessuno ti aveva vista, poi un amico, mi ha detto che ti ha notata con un ragazzo, che lo ha spinto vientemente per arrivare al bagno. Lì ti ho cercata, ma non c'eri... Allora ho provato in quello degli uomini. C'erano due cabine chiuse, ma quando ho visto il vestito bianco, ho capito che eri lì... Quando ho osservato che era strappato, mi sono sbrigato e alla fine quel bastardo ha aperto e se ne è andato, lasciandoti giacere a terra, imbavagliata con la manica di una camicia. Ti ho portata nel primo posto che mi è venuto in mente, ho preso la mia giacca e ti ho coperta... Hai vomitato fino alle due, poi sei crollata... Sono andato a lavarmi i denti e quando sono tornato eri sveglia."

Adesso mi è tutto chiaro, ricordo tutto perfettamente, dalla litigata con Luke a quando lui mi ha chiamata.

"T-ti ha toccata?" domanda cercando di non sembrare preoccupato.

we are LIE because we are LOVE #Concorso Storie 2015Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora