Capitolo 7

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"Ormai ci siamo rotti, meglio buttare tutto e costruire qualcosa altrove, prima che qualcun'altro venga ferito."

Capitolo 7

No no no... E adesso cosa faccio?!

Non posso rimanere tutta la vita chiusa quì dentro, perché sia chiaro, non ho intenzione di dirgli nulla.

Pensa Eleanor, pensa... Ohhh per dio!

Faccio un giro della stanza, fortunatamente trovo un orologio dove poter controllare l'orario...

Sono già le 19:30... Cosa diranno Emily e Lizzy?!

Mentre mi torturo la mente di domande, Ryan apre la porta...

"Vuoi darmi una mano a cucinare?" chiede dolce.

"Da quando in quá, in prigione si cucina?" domando con sarcasmo.

"Senti... Questa non è una prigione, ma una baita. E sì, ti sto chiedendo di cucinare." risponde facendomi zittire.

Lo fisso per un paio di secondi, poi accetto, dirigendomi verso la porta.

Se dovrò rimanere quá, almeno mi renderò utile.

"Ho avvisato gli altri." dice mentre prende gli ingredienti.

E sentiamo, cosa cazzo gli hai detto questa volta?

"Non sanno che sei con me." spiega, sistemando un paio di cose, vicino al lavandino.

"E secondo la tua versione, dove stiamo?" chiedo dettagli.

"Tu, sei andata a prendere tuo fratello all'aeroporto, io sto in camera di Clarisse."

Ah bene, e così io sto da Trav, e lui nella stanza di una puttana?! Apposto.

Aspetta un attimo... Come fa a sapere che lui sta venendo?!

"Come lo sai?" chiedo stupita.

"Grazie a quello?" chiede ovvio indicando il mio telefono.

Il mio telefono?! Io lo avevo lasciato nella stanza....

"L'ho fatto prendere ad Alex." dice alzando le spalle.

Non capirò mai questo ragazzo... Perché prenderlo, poi?

"Comunque..." cambia discorso iniziando  frugare tra i mobili . "Chi è?" domanda inarcando il sopracciglio ferito.

"Chi?" chiedo non capendo...

"Quel numero privato." specifica e il mio cuore accellera.

E adesso cosa invento? E poi, a lui, cosa interessa?

"Mhh.. nulla, lascia stare." rispondo con non curanza.

"Dimmelo." incita aprendo il frigo.

"Ma se è numero privato, come pensi che lo possa sapere?" dico ovvia alzando gli occhi al cielo.

"Giusto..." afferma pensando. "Tranquilla, tu tieni quei messaggi, al resto ci penso io." conclude sorridendo.

Cosa significa? Mbha, io ho sempre detto che è matto...

"Vieni e dammi una mano con la cena meglio, va..." mi attira a sé, mettendomi il braccio intorno al mio fianco, e provocandomi mille brividi.

"Cosa dovremo cucinare esattamente?" domando cercando di non far notare il rossore sulle mie guancie.

"Sta sera si mangia pizza." sorride guardandomi.

Ohh che bello, almeno la pizza!

Mentre lui stende la pasta,  già comprata, io inizio a fare il sugo e tagliare la mozzarella.

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