Capitolo 13

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"Lo cerchi troppo. Ecco perché lui sa che non ha bisogno di cerarti."

Capitolo 13

Il mio cuore batte a mille, le mie mani tremano e il mio cervello ha bisogno di riattaccare la spina.

Chiudo gli occhi, mentre si avvicina al mio volto.

Lui chiude la distanza tra noi, e le nostre labbra si incastrano perfettamente.

Le sue sono morbide, carnose e leggere.

Mille brividi si fanno spazio sotto la mia pelle ed io acconsento quando chiede l'accesso.

Si stacca di pochi centimetri e sorride sulle mie labbra. "Da quanto aspettavo di sentire il loro gusto." ammette sussurrando.

Non immagini da quanto lo aspettassi io.

Stendo le labbra in un sorriso ebete, ad interromperci è il suono del mio cellulare.

LI MORTACCI SUA!

Lo afferro staccandomi bruscamente da lui.

Quel rumore mi ha riportata alla realtà. Noi potremo essere fratelli, e poi io per lui non sono nulla.

-"Pronto?"- chiedo nemmeno guardando il numero.

-"Emh, ciao." dice una voce maschile dall'altra parte del telefono.

-"Chi cerca?"- domando educatamente non riconoscendo.

-"Cerco Eleanor Jonson, è lei?"- domanda in tono pacato.

-"Sì. Mi dica."-

-"Lei è la ragazza che studia presso la Eduards, giusto?"- chiede conferma.

Confermo.

-"Bene, ho parlato con suo fratello, volevo chiederle una cosa."- fa una piccola pausa. -"Vorebbe provare a fare la modella?"- domanda speranzoso.

-"No."- non accosento, mantenendo sempre un tono calmo.

-"Okay, mi sono rotto cocoglioni."- afferma lui. -"Perfavore, te lo chiedo perfavore."- insiste.

-"Dovrei parlarne con i miei e..."- cerco una scusa.

-"Non si preoccupi. I provini sono martedì alle due e trenta. Il luogo e l'indirizzo ce li ha suo fratello."- mi spiega.

-"Perfetto."- sbuffo ironica pensando a cosa c'entri Trav in tutto questo.

-"Passi una buona mattinata signorina Eleanor."- si congeda.

-" Anche lei signor.."-

-"Adam."-

Chiudo la chiamata e osservo lo sguardo severo di Ryan scrutarmi.

"Chi era?" domanda sospettoso.

"Adam." rispondo semplicemente non sapendo cosa dire.

Guardo l'orario.

"Sarà meglio andare..." dico imbarazzata.

Arrivati davanti alla struttura, inizio a tremare. Non ho mai avuto così tanta paura di farmi un'analisi.

In lontananza riesco a vedere la figura slanciata di Jas, e quella un po' più bassa di Cla.

Calma e sangue freddo, è solo un prelievo.
Un prelievo che mi cambierà la vita.

Calma e sangue freddo.

Ohhh, che vada a farsi fottere.

"La sigorina Jonson è attesa in sala." mi chiama un'infermiera.

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