Capitolo 9

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"Sopratutto fa piacere notare che ogni volta penso 'non ce la farò mai' invece poi, in qualche modo, ce la faccio sempre."

Capitolo 9

"Eccoti" dice una voce affanata dietro di me

Mi volto e lo vedo lì, con un ombrello in una mano e unal borsone nero nell altra.

Inarco un sopracciglio, e lui si siede accanto a me

"Tieni l'ombrello e sali nella mia macchina, Jas me l ha portata. Muoviti." ordina porgendomi un mazzo di chiavi.

Dovrei rifiutare, ma viste le circostanze...

Afferro il mazzo, l'ombrello e corro verso la sua auto. Appena entro, metto in moto e cerco di avvicinarmi il più possibile al marciapiede vicino al negozio.

Suono il clacson per farlo muovere, ma lui rimane lì, seduto con lo sguardo basso.

Perché non sale? Ohh, adesso prendo e me ne vado!

La pioggia pare scenda molto più velocemente, è tutto grigio...

Che tempo di merda, e per di più sto aspettando un emerito rincoglionito. Perché sta ancora lì?

Dopo vari tentativi, decido di tagliare la testa al toro.

Scendo dal mezzo incazzata, senza nemmo prendere l'ombrello, d'altronde sono già fradicia. Mi dirigo a passo svelto verso la panchina con un unico pensiero: Io non me ne vado se non viene anche lui.

Quando sono abbastanza vicina, lui alza lo sguardo...

Ma sta piangendo? Nha, impossibile. Dreaw che piange...

"Vattene." dice secco fissando il vuoto davanti a lui.

"No." ribatto con lo stesso tono.

Non ho intenzione di lasciarlo quì, sotto la pioggia. E poi per ome stiamo ridotti, ci prenderemo una polmonite.

Non mi arriva risposta. Mi avvicino e mi siedo accanto a lui. Ai suoi piedi c'è il borsone, che adesso pare essere diventato molto interessante.

"Scusa." sussurra.

Scusa? Ma che cazz...

"Non avrei dovuto..." continua dispiaciuto.

"Ehi." lo chiamo toccandoli la spalla, per farlo girare.

Appena i miei occhi incontrano i suoi, azzero le distanze e lo abbraccio.

Non me ne fotte un cazzo se Jas ha ragione o meno... Ci tengo a Ryan, può essere stronzo, ma ci tengo. Non mi importa quello che pensa, ha bisogno di conforto... Sta distrutto. Ha le lacrime agli occhi e la voce che non regge...

Mi stringe più forte. "Non lasciarmi mai". supplica.

"Andiamo..." propongo dolcemente.

Ci stacchiamo e saliamo in macchina. Dal finestrino la pioggia pare diversa... Mi è sempre piaciuta, ma odio i tuoni e i lampi...

Il paesaggio scorre sotto i miei occhi e io inizio a rilassarmi. Poggio la testa sul vetro e chiudo gli occhi.

Qualcuno mi scrolla, ah già, Ry.

"Siamo arrivati." mi informa scendendo e aprendo un ombrello.

Passa dal lato del passeggero e mi apre la portiera come un gentiluomo.

Pare si sia calmato, il suo volto è distrutto, trema un po', ma è calmo...

Mi accompagna, riparandomi, fin sotto al portone, e poi prende il borsone e la mia borsa. Saliamo le scale e armeggia con le chiavi un po', prima di aprire la porta.

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